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29 settembre 2008

Il ''Pagliari '' torna ospedale di base


Assemblea pubblica indetta dal Partito Democratico e da Rifondazione Comunista.Al centro del dibattito la questione sanità , in particolare il Piano della Salute varato dalla Regione Puglia, e il ritorno ad ospedale di base del nosocomio massafrese ''Pagliari''.Con la rimessa in attività dell' ospedale massafrese recupera i reparti di Medicina , Pediatria , Ortopedia , Chirurgia ,Ostetricia e tre nuove Sale Operatorie , in aggiunta ai servizi di Pronto Soccorso, poliambulatorio , radiologia , laboratorio di analisi , dialisi e day-ospital .
Per l'utenza locale si tratta di attendere qualche mese ,il tempo di bandire le nuove gare per l' acquisto dei macchinari e delle attrezzature necessarie al buon funzionamento dei reparti. E la polemica fra centro-destra e centro-sinistra sulla questione ''Pagliari'' torna in primo piano nel dibattito politico.
per il direttore generale dell'ASL , Domenico Colasanto , intervenuto all'incontro , il primo cittadino massafrese (che ha indetto una conferenza stampa sempre martedì mattina) farebbe bene a rivedere lo statuto.
''Il Direttore Generale dell'ASL , deve si ascoltare le opinioni e le proposte del sindaco che rappresenta anche il consiglio dei sindaci in qualità dei presidente, ma il suo parere , pure in duplice veste , non è vincolante in termini decisionali che spettano unicamente al dirigente.''
<> ha dichiarato il vicesegretario regionale del Partito Democratico Michele Mazzarano, intervenuto all' assemblea.Per Mazzarano occorrono alcuni mesi per riportare i l Pagliari a 120 posti letto.
<- ha aggiunto Mazzarano- perché nessuno degli esponenti del centrodestra ha saputo considerare quanto valeva il nostro presidio sanitario pur conoscendo perfettamente quanto veniva deciso dalla sua schiera politica. >>
Poi ha annunciato l'apertura di tre nuoivi presidi: Martina Franca ,Manduria e Taranto, e la chiusura di unità reputate inutili.


[[LA VOCE DI MASSAFRA-27/09/08]]

L'OSPEDALE PAGLIARI NON SI TOCCA


I numeri hanno dato ragione all'ospedale di Massafra.Se nel Piano della Salute appprovatodi recente dalla regione Puglia il ''Matteo Pagliari'' è stato riconosciuto ''ospedale di base'' le motivazioni non sono da ascriverea mere quesationi di campanilismo , ma alla produttività registrata nella struttura massafrese prima dei programmi previsti dal Piano di Riordino targato Raffaele Fitto.
E' quanto ribadito l'altra sera nel gremito Teatro Comunale in piazza Garibaldi , nel corso dell' assemblea pubblica sulla Sanità locale, organizzata dal Partito Democratico e Rifondazione Comunista.
Con il ritorno del ''Pagliari'' come ''ospedale di base'' riapriranno i reparti di Medicina , Pediatria , Ortopedia , Chirurgia ,ostetricia e tre nuove Sale Operatorie .Tutto ciò in aggiunta ovviamente ai servizi di Pronto Soccorso, poliambulatorio , radiologia , laboratorio di analisi , dialisi e day-ospital che già sono attivi.
Sul palco si sono avvicendati il coordinatore cittadino del PD Vito Miccolis, segretario locale del PRC Maurizio Baccaro , il consigliere comunale Cosimo Fedele , la rappresentante del Comitato per la difesa dell'ospedale Margherita Ramunno ,il vicesegretario regionale del PD Michele Mazzarano e il direttore del presidio sanitario occidentale (Castellaneta -Mottola -Massafra)Dott. Mario Cetra .
La lunga battaglia avviata nel 2003 dal Comitato per la difesa dell'ospedale e dal centrosinistra- hanno sottolineato gli intervenuti - ha finalmente raggiunto un punto fermo : la riapertura dell' Ospedale di Massafra.
Con questo atto la Regione ha rispedito al mittente il Piano del centrodestra di Fitto , che prevedeva la chiusura dei reparti.Nei prossimi mesi saranno riacquistate le apparecchiature , necessarie al funzionamento di tutta la struttura, sottratte ai reparti negli scorsi anni. In chiusura il dott. Mario Cetra ha salutato i presenti con una notizia confortante: Da Martedì scorso ha avuto inizio la fase di trasferimento dell'arredo sanitario da Castellaneta a Massafra.Si tratta di due lettini chirurgici per il quartiere operativo e circa venti letti tecnici per il reparto di ortopedia.
Intanto , nel corso della festa cittadina del Partito Democratico , che si terrà dal 2 al 5 ottobre , sabato 4 in piazza Vittorio Emanuele , il tema relativo al Piano della Salute sarà sviscerato , nel corso di un dibattito pubblico da illustri ospiti, come l'assessore regionale alla Sanità , Alberto Tedesco e il direttore generale dell'ASL di Taranto , Domenico Colasanto.


[[Antonello Piccolo -Gazzetta del Mezzogiorno 25/09/2008]]

26 settembre 2008

L'Ospedale è Salvo , Interviste su Multiradio


Nel player sottostante riportiamo le interviste eseguite dallo staff di Multiradio del 23 Settembre durante l'assemblea pubblica congiunta del Partito Democratico e di Rifondazione Comunista , in cui si è illustrato alla cittadinanza il Piano Regionale della Salute , approvato dalla Giunta Vendola , e che prevede la riapertura dell' Ospedale Matteo Pagliari di Massafra. (foto Vincenzo Russo)

Il contenuto è stato trasmesso sulle frequenze di Multiradio 91,40 Mhz durante il radiogiornale MultiNews del 24 Settembre. Buon ascolto!






24 settembre 2008

Assemblea pubblica del 23, un grande successo


Ieri sera al teatro comunale si è svolta l'Assemblea pubblica congiunta del Partito Democratico e di Rifondazione Comunista , in cui si è illustrato alla cittadinanza il Piano Regionale della Salute , approvato dalla Giunta Vendola , e che prevede la riapertura dell' Ospedale Matteo Pagliari di Massafra.
In un teatro comunale gremito di gente sono intervenuti Vito Miccolis , coordinatore cittadino del PD , Maurizio Baccaro , segretario cittadino di RC , Mino Fedele Capogruppo Pd in consiglio Comunale ,Margherita Ramunno , Michele Mazzarano vicesegretario regionale del PD e il Dott. Mario Cetra vice primario e dirigente ASL TA1.
I vari interventi hanno sottolineato la grande importanza della riapertura dell' Ospedale , una grande vittoria di tutti la cittadinanza massafrese

Le iniziative del Partito Democratico di Massafra sul tema della "salute " non finiscono qui , il 4 Ottobre , all' interno della Festa Democratica cittadina , si terra un dibattito a cui interverranno Alberto Tedesco assessore alla sanità della Regione Puglia , Domenico Colasanto direttore generale dell’Asl di Taranto e il dott. Paolo Costantino Consigliere Regionale PD e componente della III Commissione Sanità.

Prima Festa Democratica Provinciale -Taranto 24 -28 Settembre


Programma della Prima Festa Democratica Provinciale
Taranto - Villa Peripato


MERCOLEDI' 24 SETTEMBRE



Rotonda della Villa - ore 18.00
Apertura della Prima Festa Democratica provinciale.
Visita dell'area espositiva, dello spazio gastronomico, della birreria, del mercatino delle pulci.
Arte di strada con l'Associazione Ricreativo Culturale PACHAMAMA, animazione per bambini.
Spazio dibattiti - ore 18.30
IL GOVERNO DI CENTROSINISTRA DELLA PROVINCIA: LE COSE FATTE, LE COSE DA
FARE.
Partecipano:
Gianni FLORIDO, Presidente Provincia di Taranto
Donato PENTASSUGLIA, Segretario provinciale PD
Gaetano BLE', Capogruppo PD Provincia di Taranto
Stefano FABBIANO, Vicepresidente Provincia di Taranto
Costanzo CARRIERI, Assessore Lavori Pubblici
Tommaso COLANINNO, Assessore Turismo, Patrimonio, Pol. Comunitarie
Luca CONSERVA, Assessore Agricoltura e Attività Produttive
Michele CONSERVA, Assessore Ambiente e Affari Generali
Pietro GIACOVELLI, Assessore Pol. Giovanili, Aree Protette, Trasparenza
Domenico MOSCA, Assessore Bilancio, Finanze e Personale
Mino POZZESSERE, Assessore Sport e Spettacolo
Raffaella QUARANTA, Formazione Professionale
Giuseppe VINCI, Assessore Pubblica Istruzione e Beni Culturali
conducono: Lino DE GUIDO, Vicesegretario cittadino PD e Angelo DI LEO (Corriere del Giorno)
Rotonda della Villa - ore 21.00
Concerto STREET BAND ELVIS SHOW
Tributo

GIOVEDI' 25 SETTEMBRE

Rotonda della Villa - ore 18.00
Alice e le meraviglie.
Animazione per bimbi a cura del Teatro Crest, Giovanni Guarino
Spazio dibattiti - ore 18.30
L'AMBIENTE PRIMA DI TUTTO.
Partecipano:
Gianni FLORIDO, Presidente Provincia di Taranto
Ezio STEFANO, Sindaco di Taranto
Michele LOSAPPIO, Assessore Ecologia e Ambiente Regione Puglia
Lunetta FRANCO, Presidente Lega Ambiente Taranto
Roberto GIUA, Responsabile U.O. Aria - ARPA Puglia
Angelo MICCOLI, Sindaco di Statte
Cosimo NUME, Presidente Assemblea provinciale PD
Michele PELILLO, Consigliere Regionale
conducono: Teresa CHIATANTE, Segretario cittadino PD e Pierangelo PUTZOLU (Quotidiano di Taranto)
Rotonda della Villa - ore 21.30
Concerto DANIELE SEPE e la "Brigata Internazionale"
Daniele Sepe è la napoletanità che si fonde con il jazz, il funk, il folk balcanico e il rock, una
contaminazione continua dove la vivacità e la forza dei suoni si accompagna ad una sentita critica
sociale che non disdegna il gioco dell'ironia.

VENERDI' 26 SETTEMBRE

Spazio dibattiti - ore 18.30
UN FEDERALISMO SOLIDALE E' POSSIBILE?
Partecipano:
Francesco BOCCIA, Deputato PD
Dante CAPRIULO, Capogruppo PD Comune di Taranto
Cosimo COTUGNO, Consigliere provinciale PD
Rossella FISCHETTI, Assessore Comune di Taranto
Luciano MINEO, Vicepresidente Consiglio Regionale
Rocco RESSA, Sindaco di Palagiano
Domenico SGOBBA, Sindaco di Faggiano
conducono: Pino MELLONE, resp. prov. comunicazione PD e Enzo FERRARI (Taranto Sera)
Rotonda della Villa - ore 21.30
Concerto IL NOSTRO CANTO LIBERO
Meeting musicale 4 band per 10 artisti!
Salvatore Russo, Alessandro Napolitano, Ettore Carucci, Leo Tenneriello, Franco Speciale,Umberto
Calentini, Adriano Albarella, Alessandro Maffei, Roberto Andrisani, Lorenzo Semeraro

SABATO 27 SETTEMBRE

Spazio dibattiti - ore 17.00
SCUOLA E PUBBLICO IMPIEGO: COME IL GOVERNO VUOLE SMANTELLARE LO
STATO SOCIALE.
Partecipano:
Cesare DAMIANO, già Ministro del Lavoro
Ludovico VICO, Deputato PD
Paolo PELUSO, Segretario reg. CGIL scuola
Attilio D'ERCOLE, Segretario reg. CISL scuola
Giancarlo TURI, Segretario reg. UIL scuola
Filomena PRINCIPALE, Segretaria Gen. FP-CGIL Taranto
Mimmo NASOLE, Segretario Gen. CISL-FPS Taranto
Franco BRUNETTI, Segretario Gen. UIL-FPL Taranto
Mimmo SPINELLI, Segretario Gen. UIL-PA Taranto
conducono: Ernesto D'ERI, Segretario Circolo Salinella PD e Annarita LEMMA, Consigliere
comunale Taranto PD
Spazio dibattiti - ore 19.00
IL LAVORO INTERROTTO, presentazione del libro di Cesare Damiano
Partecipano:
Cesare DAMIANO, già Ministro del Lavoro
Giovanni BATTAFARANO, dipartim. naz. lavoro e previdenza PD
Gino D'ISABELLA, Segretario Gen. CGIL Taranto
Fabrizio NARDONI, Presidente Scuola Edile
Carlo PETRONE, avvocato
conducono: Francesca BATTISTA, esecutivo prov. PD e Domenico PALMIOTTI (Gazzetta del
Mezzogiorno)
Rotonda della Villa – ore 21.30
Concerto SEVENTY LEVEL
La trasgressione vintage dei mitici anni '70.
Dance music

DOMENICA 28 SETTEMBRE

Spazio dibattiti - ore 18.00
Concerto in acustico dei Calende: Luca Piccinni, Salvatore Romeo, Fabrizio Capezzera
Spazio dibattiti - ore 19.00
SALVA L'ITALIA
Partecipano:
Enzo LAVARRA, Parlamentare Europeo
Gianni FLORIDO, Presidente Provincia di Taranto
Michele MAZZARANO, Vicesegretario reg. PD
Luciano SANTORO, Vicesegretario prov. PD
Ludovico VICO, Deputato PD
intervistati da: Walter BALDACCONI (Studio 100), Angela TANZARELLA (BS Television),
Gabriella CASABONA (Tele Rama)
conduce: Giampiero MANCARELLI, Tesoriere prov. PD

EMERGENZA SCUOLA

In un’affollata conferenza stampa tenutasi presso la sede del PD di Sant’Andrea delle Fratte a Roma, il segretario Walter Veltroni attacca il governo, criticando aspramente i tagli operati nel settore della pubblica istruzione.
Secondo Veltroni, infatti, ciò che serve “è un patto forte tra le famiglie e la scuola”.
I punti su citati sono alcuni passaggi della Conferenza stampa che abbiamo voluto riportare. Il testo integrale è stato pubblicato su tutte le testate Nazionali.

Il direttivo del Partito Democratico di Massafra, convocato in data 17/9/2008, condivide tale testo dando anche un contributo dialettico che aiuti una elaborazione propositiva nella traccia data dal Segretario Nazionale del Partito Democratico.
Qui di seguito le considerazioni fatte:
Lo scenario:
Che esista da decenni un problema scuola è ormai certificato a tutti i livelli.
L’Europa considera e colloca i nostri studenti tra i livelli d’ignoranza più bassi.
Internazionalmente i nostri laureati sono considerati a livello del Cile: 20° posto tra i paesi cosiddetti civili. Nel contempo vantiamo un rapporto insegnanti/alunni più del doppio della media europea e di conseguenza un livello di retribuzione dei primi dimezzato in confronto con i parigrado continentali.
A riformare la scuola ci hanno provato tutti: ha incominciato Luigi Berlinguer; risultato: contestazioni a non finire e perdita delle elezioni in quell’anno. Ha continuato la Moratti, Fioroni, etc….
Tra i danni maggiori fatti dai vari ministri, ne citiamo uno molto lontano e uno molto vicino:
negli anni 70 la creazione della scuola media unificata : sono stati assunti oltre 80.000 insegnati non qualificati, per fare “applicazioni tecniche” , addirittura 2 per ogni classe (ognuna divisa tra maschi e femmine): un costo enorme che ha portato la sola spesa per il personale della scuola oltre il 97% del budget.
Ultimamente la creazione della “laurea breve” nelle università: un fallimento totale, una gran confusione tra “dottori brevi” e “dottori vecchi”, con il risultato che le aziende escludono i primi da ogni tipo di selezione etc….
Tra le cose buone:
la creazione delle materne, del “modulo” nelle scuole elementari , del “tempo pieno” etc. : tutte cose che erano vicine alle esigenze delle famiglie e che impostavano l’educazione dei ragazzi. C’è da chiedersi però anche che nello screening interno alla scuola stessa, tra elementare, media, superiore ed università, nel consesso generale la sola ad uscirne con un giudizio buono è la prima sessione: la scuola elementare ! La scuola media è ritenuta fallimentare e le superiori poco specialistiche e molto superficiali; infine l’università ha dei poli di grande efficienza e molti “laureefici” che sfornano titoli poco più che credibili.
Ci chiediamo allora perché si vuole cambiare proprio quella che va bene ! e la risposta è una sola.
Nell'onda di ridurre i costi si butta l'acqua sporca con il bambino dentro : abbattere il numero degli insegnanti per abbassare il costo del personale !
Senza pensare che proprio la formazione dovrebbe essere la leva per far risalire la china alla nazione.
Nelle scuole superiori il numero degli insegnanti è ritenuto attualmente congruo in rapporto al numero degli alunni e in base al piano di studi (le materie sono quelle e come nelle medie hanno bisogno del docente specialistico).
Quindi per tagliare il personale e portarlo ad un rapporto “europeo”, nell’ottica governativa, bisogna toccare le elementari e il modulo a tre.
Di questo dobbiamo essere certi ! gli occupati nella scuola nei prossimi anni saranno la metà di oggi. La promessa è che quelli che rimarranno si vedranno gli stipendi aumentati.
Quindi non si qualifica il ruolo distribuendolo su un ventaglio di formazione ampia e ricca, si taglia!
Cosa produrrà questo ?
E’ chiaro che il governo di destra, nell'ottica del cosiddetto risanamento non si fa alcun scrupolo, se ciò avrà un impatto sociale molto forte ed amaro per la classe lavoratrice: basta guardarsi in giro: l’aumento del precariato che avanza a ritmi sostenuti non preoccupa le alte sfere e dobbiamo dire che anche la Chiesa, mormora più che gridare, chiudendo gli occhi davanti a un futuro incerto per tutti. Sono di questi giorni i fallimenti colossali delle maggiori banche americane, per via che i debiti fatti, come i mutui per la casa, non vengono onorati dai debitori .
Un lavoratore precario non ha e non avrà una lira di prestito da nessuna banca e quindi come farà a sposarsi (Chiesa dove sei?) a fare debiti per la casa ? . Si chiuderanno ancor di più, se è possibile, i cordoni della borsa, visto che da sempre le banche non danno una lira se non hai un posto fisso o proprietà immobiliari a garanzia. Quindi torneremo alle “classi sociali” : gli "abbienti" e i "meno abbienti".
In ogni settore economico e di servizio quindi il nostro sforzo dovrà essere quello di produrre e sostenere proposte che salvaguardino il bene primario assieme alla razionalizzazione:
Come dare efficienza al sistema senza usare la facile falce del taglio delle risorse umane e in prospettiva la contrazione dei posti di lavoro.
Il CENSIS (Centro Studi Investimenti Sociali), attraverso il suo presidente nei giorni scorsi ha fotografato il "mondo della scuola" così:
Ci sono nella Scuola Italiana tre grandi forze che la spingono verso il baratro:

  1. L’incertezza dell’assetto : non si sa se si deve fruire della scuola materna o meno, se ci deve essere il maestro unico o il modulo, quale riforma fare nella scuola media, come indirizzare e scelte tra licei e istituti tecnici, cosa fare dopo il fallimento dell’università 3+2 e infine sui quali basi creare lo “zoccolo di competenze di base” nel periodo della scuola dell’obbligo (congresso di Lisbona).
  2. La disaffezione soggettiva: sia quella degli alunni (il bullismo,l’abbandono) sia quella degli insegnanti (impiegatizzazione, segmentazione) che impattano sulla qualità del rapporto educativo.
  3. I fattori esterni: la scuola subisce l’evoluzione di altri fenomeni esterni, come la crisi della educazione familiare (le nuove generazioni sono più indisciplinati e viziati), la conflittualità genitori/insegnati con scarsa tutela di quest’ultimi a tutti i livelli, lo sviluppo delle tecnologie e della televisione che offrono strumenti moderni e di “cattura” (video, filmati, reportage, giochi) su ogni argomento molto più appetibili dai ragazzi ,in confronto a quello che offre oggi la struttura scolastica (solo i libri).

La crisi della scuola italiana è profonda perché è in crisi di ruolo e di anima: di ruolo perché non è più attuale la sua originaria funzione di formazione collettiva a una cultura, una lingua, una coscienza nazionale; e d'anima, perché non sappiamo più quali fondamenti valoriali di base la scuola è tenuta - ed è capace - di dare alle giovani generazioni.
In questo scenario ci riconosciamo e su questi punti devono confluire le proposte risolutive.
Nella conferenza stampa su citata, dal PD sono venute queste linee guida :

  • attuazione del patto educativo tra le scuole e le famiglie e approvazione di nuove norme sugli organi collegiali della scuola
  • potenziamento dell’autonomia scolastica, dopo avere rilevato, esaminato e formato adeguatamente il gruppo dirigente che deve essere formato da manager esperti in formazione;
  • attivazione di un sistema di valutazione e controllo di tutte le istituzioni scolastiche;
  • riorganizzazione degli organici del personale in ogni scuola;
  • valorizzazione della professionalità degli insegnanti adeguando la posizione giuridico/economica con il riconoscimento del merito e con la realizzazione di un piano straordinario e permanente di aggiornamento;
  • azzeramento del precariato e nuove norme di accesso e reclutamento degli insegnanti;
  • attuazione corretta dell’obbligo d’istruzione con la conseguente riduzione a zero della dispersione scolastica; portare l’85% dei ragazzi al diploma e gli altri almeno ad una qualifica professionale, nonchè instaurazione di un diverso rapporto giuridico tra famiglia e scuola ;
  • attuazione dei provvedimenti sugli istituiti tecnici e professionali;
  • istituzione di una scuola per la formazione permanente per tutto l’arco della vita; una scuola più aperta alla comunità e integrata con il territorio che promuova cultura, alfabetizzazione informatica, sport, attività sociali e di volontariato.
  • sviluppo tecnologico degli ambienti scolastici.

Massafra 17/9/2008 PD MASSAFRA

22 settembre 2008

L'OSPEDALE E' SALVO : Volantino

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L'OSPEDALE E' SALVO
IL CENTRO SINISTRA MANTIENE GLI IMPEGNI
La Giunta Vendola ribalta il Piano Fitto
Assemblea Pubblica
Martedì 23 Settembre - ore 19.00
Teatro Comunale

21 settembre 2008

L'OSPEDALE E' SALVO


L'OSPEDALE E' SALVO
IL CENTRO SINISTRA MANTIENE GLI IMPEGNI
La Giunta Vendola ribalta il Piano Fitto
Assemblea Pubblica
Martedì 23 Settembre - ore 19.00
Teatro Comunale

19 settembre 2008

FESTA DEL PD A MANDURIA

MANDURIA - “Ad un anno dalla sua nascita, il Partito Democratico si presenta alla città. La Prima Festa del Partito Democratico a Manduria, che avrà corso in questi giorni, concretizza, pertanto, gli impegni assunti in precedenza nei confronti di tutti coloro che hanno creduto nel nuovo soggetto politico e sin dall’inizio”.
E’ in questo modo che Amleto Della Rocca, segretario cittadino del Partito Democratico di
Manduria, annuncia lo svolgimento della festa che, in linea con i parametri nazionali, offrirà spunti di riflessione e dibattito.
Nutrito è il programma, come di un certo spessore lo sono gli ospiti delle tre serate. Le prime
due, avranno un taglio locale, la terza più nazionale.
Si iniziail 18 settembre alle ore 19 in Piazza Garibaldi a Manduria. La tavola rotonda che avrà come tema “PD e Governo”, vedrà l’apertura dei lavori dallo stesso segretario cittadino affiancato dal segr. provinciale del PD, Donato Pentassuglia.
Seguiranno gli interventi di Francesco Saverio Massaro, sindaco di Manduria; Gianni Florido, presidente della Provincia di Taranto; on. Gianni Pittella, europerlamentare; on. Nicola Latorre. A seguire, ci sarà un momento musicale con i “Rinoplastici”, omaggio a Rino Gaetano. La seconda serata, il 19 settembre, si svolgerà ad Uggiano Montefusco nella nuova P.zza Giovanni Paolo II. Il tema è di grande attualità: “Ambiente: Acqua, Terra, Aria”. L’argomento saràdi valido supporto alla prima serata poiché, non solo nei fatti si andrà a dimostrare tutto ciò che oggettivamente è stato fatto a livello locale, ma metterà in primo piano i futuri progetti che riguarderanno il nostro territorio più da vicino. Gli ospiti della serata, saranno: il sindaco di Manduria; Gianni Vico, presidente del consiglio comunale di Manduria; Michele Pelillo, consigliere regionale Pd; Luciano Mineo, consigliere regionale Pd; on. Ludovico Vico, parlamentare; on. Enzo Lavarla, europarlamentare.
Lo spazio dedicato agli spettacoli vedrà in scena: “Il galletto solo soletto” spettacolo di burattini a cura del Teatro Giramondo; a seguire Folk Band “Historia Salenti”.
Nella terza e conclusiva serata, sabato 20 settembre, si avrà un pubblico dibattito: “Stato sociale, immigrazione e legalità”. Si avranno illustri interventi quali quelli di Michele Mazzarano, vice segretario regionale Pd; on. Ludovico Vico, parlamentare; on. Francesco Boccia; on. Enrico Letta, parlamentare e membro della segreteria nazionale del Pd; Francesco Saverio Massaro, sindaco di Manduria.Lo spazio musicale sarà curato da Francesco Sossio Sacchetti e la sua Ensemble che presenteranno “Muretti a secco”.

MASSAFRA: VANDALI DANNEGGIANO SCUOLA

I vandali sono tornati a colpire a scuola.
Nella notte è stato preso di mira il Terzo Circolo elementare di Massafra.La scuola e' stata completamente allagata.Ignoti, dopo aver forzato la porta di ingresso dell'edificio, hanno aperto 15 rubinetti dei lavandini nei bagni ed hanno tappato gli scarichi.In pochi minuti l'acqua ha allagato tutto l'edificio.Ieri mattina le lezioni sono state sospese, ma, come ha assicurato il dirigente scolastico, oggi gli alunni potranno tornare tra i banchi.
I carabinieri della compagnia di Massafra hanno avviato indagini.

Federalismo


Dopo due bozze e un testo ufficiale pre-adottato dal Consiglio dei Ministri si continua ad escludere il Parlamento, le Regioni e le Autonomie Locali. Nel Testo la normativa non è chiara e soprattutto non si evincono le quantità di risorse finanziarie da spostare, i diritti dei cittadini e le opportunità.A questo punto rivolgo al Ministro Fitto le seguenti domande:


  • il Ministro dell'Economia, Tremonti, ha fornito a qualcuno i dati, le cifre precise sui costi standard dei servizi e sui livelli essenziali delle prestazioni?

  • Cosa intende il Governo per "livelli uniformi delle prestazioni" nello Stato Unitario?

  • Come saranno definiti gli standard (esempio nella sanità)?

  • Come avverrà la "misurazione fiscale" nelle regioni meridionali dal momento che le "sedi legali" delle aziende industriali, dei servizi e delle finanziarie risiedono quasi tutte al nord? che è cosa diversa dalla territorializzazione prevista dall'art. 2 e 5 del ddl;

  • Cosa si intende mettere al centro del Federalismo: il "delta" tra entrate ed uscite o la spesa pro capite per abitante?

  • Nelle regioni a statuto ordinario come la Puglia cosa accardà per le "Accise" (solo a Taranto lo Stato ricava ogni anno dalla Raffineria 3 Miliardi di Euro).

    On. Ludovico Vico

17 settembre 2008

I «Red» partono dalla Puglia

BARI - L’obiettivo è spalancare le porte alla società civile, quella che il 14 ottobre partecipò in massa alle urne delle primarie, ma che poi se n’è rimasta a casa. Ma per il Partito democratico la posta in gioco è anche un’altra: riempire di contenuti un dibattito politico che - sinora - è rimasto tutto avvitato al proprio interno, con le baruffe tra Parisi e Veltroni e le richieste, più o meno ritirate, di un congresso immediato in cui avviare la resa dei conti. Nasce, insomma, come vera e proprio costola culturale del Pd l’associazione dei Riformisti e Democratici «Red», fortemente voluta da Massimo D’Alema e che oggi (15 settembre) , alle 18 nel salone della Provincia di Bari, avrà il primo battesimo in Italia. Non è una scelta casuale la Puglia: con D’Alema ha lavorato a lungo in giro per l’Italia un altro parlamentare pugliese, Paolo De Castro, onde coinvolgere intellettuali, imprenditori ed esponenti delle professioni per dare corpo a quell’area culturale che restituisca al partito la parola su quei grandi temi - si pensi al federalismo - sinora affrontati col chiacchiericcio. Un progetto ben oltre le «bandierine» delle correnti interne al Pd, visto che lo stesso Enrico Letta (e dietro di lui alcuni parlamentari come Francesco Boccia) vi hanno aderito.
«Oggi si insedierà il comitato promotore di cui - spiega Michele Mazzarano, il vicesegretario del Pd che insieme agli altri dalemiani del partito (gli assessori Sandro Frisullo e Mario Loizzo, i parlamentari Michele Bordo e Nicola Latorre) avea già spinto per l’iniziativa - non dovrebbero far parte i parlamentari né coloro che rivestono già incarichi operativi nel Pd pugliese. Il tutto, proprio a voler rimarcare l’estrazione culturale - e non partitica - del progetto. Di sicuro, dunque, entrano nel comitato promotore nomi noti dell’intellighenzia pugliese, dal rettore dell’Università di Bari Corrado Petrocelli al direttore del dipartimento di scienze neurologiche Paolo Livrea, ma c’è anche il docente di Diritto amministrativo a dell’Università di Lecce Ernesto Sticchi Damiani. Dal mondo dell’imprenditoria, invece, arrivano Giuseppe Politi, presidente della Cia, Francesco Pugliese, direttore generale della Conad, e l’imprenditrice Teresa Caradonna. Saranno loro ad eleggere il coordinatore regionale che, quasi certamente sarà l’eurodeputato Enzo Lavarra (non ha cariche nel partito) e a concordare le prime iniziative. «Si tratta - dice De Castro - di coinvolgere la società civile, perchè siamo convinti che sia più che mai necessario un processo di riflessione ed elaborazione aperto a tutti, anche e soprattutto ai non iscritti al Pd. Intendiamo arricchire il confronto politico e pensiamo che ciò possa rappresentare una risorsa per il Pd». Niente «correnti » o «sotto-partiti», insomma, ma un luogo di confronto che «ci consenta di aumentare il tasso di dibattito». Sempre la Puglia, annuncia, ospiterà a metà ottobre un evento nazionale dedicato al federalismo, mentre a Napoli il lucano Gianni Pittella sta preparando un confronto sul Sud. Nei prossimi giorni sarà, quindi, battezzata «Red» anche in Emilia e Piemonte. «Lavoriamo perché il percorso di Red sia scientifico-culturale - aggiunge Mazzarano - evitando sovrapposizioni col partito ma incidendo nell’elaborazione dei contenuti dell’agenda politica».

[[di Bepi Martellotta- GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO]]

16 settembre 2008

«Questa è ormai una città di nani e ballerine»

Qual è il progetto politico della sua coalizione per la crescita e lo sviluppo di Massafra?
Chiariamo subito che il P.D. non è una coalizione, ma è un partito nuovo che ha come temi identificativi la difesa del lavoro, della scuola, dell’ambiente e la tutela dei diritti negati. Inoltre per la nostra città riteniamo che lo sviluppo passi dal turismo, dall’edilizia privata e della valorizzazione delle imprese locali.
Qual è il programma? E quali le priorità?
Innanzitutto vediamo in che condizione ci lascia la città questa amministrazione. Il programma poi lo stileremo con i cittadini ponendo soprattutto l’attenzione agli interessi di tutta la cittadinanza e non ai soliti poteri forti. Se dovessimo scegliere oggi quali sono le priorità penserei subito alla difesa dell’Ospedale ed a dare dei servizi efficienti soprattutto ai più deboli. Massafra ormai è il paese dei nani e delle ballerine. Il sindaco Tamburrano, da buon ex craxiano, regala ogni giorno una festa ed ha dimenticato la città.
Le risorse invece di sperperarle bisognerebbe investirle nel miglioramento della qualità della vita. Noi del centro sinistra siano i soli a voler salvare e potenziare l’Ospedale. Insieme ai cittadini abbiamo bocciato il piano Fitto, il quale sorretto dal centro destra e dai suoi alleati locali avrebbe voluto chiudere l’Ospedale. Ora nel piano della salute di Ventola la struttura sanitaria è stata salvata, ma dobbiamo ancora difenderla perché alcuni nostri concittadini della Casa delle Libertà dopo averla utilizzata per anni, in modo clientelare per la loro crescita politica, vorrebbero che fallisse la sua rinascita.
Cosa propone per il futuro dei giovani e l’occupazione del nostro territorio?
E’ difficile pensare al futuro delle nuove generazioni e dello sviluppo del nostro territorio con un governo nazionale che nell’ultima manovra economica ha tagliato le infrastrutture per il Mezzogiorno, ha svuotato i fondi di Industria 2015, ha vanificato il credito di imposta per gli interventi nel Sud Italia, ha previsto un piano di tagli della spesa nella scuola ed una riduzione progressiva delle risorse per le Università dal 2009 al 2013 per oltre un miliardo di euro. Ormai si guarda solo al Nord e si trascurano le nostre Regioni. I gruppi parlamentari del P.D. avevano proposto più risorse per le infrastrutture nel Mezzogiorno, di mantenere un sistema automatico per l’accesso al credito di imposta sugli investimenti per il Sud, di prevedere incentivi fiscali per aumentare il tasso di occupazione femminile avvicinandolo alla media europea ed incentivare il Fondo di finanziamenti ordinario delle università.
L’accusa più pesante è quella di aver fatto una “grande ammucchiata” anche con chi stava dall’altra parte. Come risponde?
Francamente non riesco a vedere la “grande ammucchiata” di cui lei parla. In consiglio comunale hanno aderito al P.D. gli ex diessini Fedele e Lasigna e non credo che vengano dall’altra parte. E’ vero solo che stiamo costruendo un grande partito. Il 14 ottobre oltre milleottocento cittadini sono venuti a votare per eleggere i rappresentanti della assemblea nazionale e regionale e nell’ ultima consultazione elettorale abbiamo ottenuto il consenso di oltre seimila elettori.
Questo è il frutto dell’impegno di uomini e donne, che con passione e grinta, credono nel dovere etico di difendere principi e valori in cui credono.
La sinistra a Massafra non ha mai goduto a pieno delle simpatie dei cittadini. Secondo lei quali sono le cause di tutto ciò?
Nel 1980 la sinistra, in quel tempo rappresentata dal PCI e dal PSI, si presentò unita alle consultazioni comunali ed ottenne la maggioranza, lasciando all’opposizione la forte Democrazia Cristiana. Per l’intera legislazione fu garantita un’amministrazione capace di dare risposte alle esigenze della città. Nelle ultime elezioni la sinistra non è più riuscita a ricostruire l’unità e giustamente i cittadini non ci hanno votato. Ora abbiamo un forte partito e siamo orgogliosi del 34% ottenuto alle elezioni politiche, abbiamo ritrovato il consenso degli elettori perché il gruppo dirigente sa riconoscere e comprendere i problemi della gente.
Secondo lei la giunta Tamburrano ha fallito nel suo intento amministrativo?

Noi siamo e vogliamo essere alternativi al centro destra. Se l’attuale amministrazione ha fallito lo devono giudicare soprattutto gli elettori. Il sindaco Tamburano ha vinto le elezioni affermando nel suo programma che Massafra era stata “saccheggiata e massacrata da una compagnia di bandiera, senza credo, senza storia e senza progetto” ed aveva assicurato che “mai più Massafra dovrà vivere una stagione come quella dell’ultimo quinquennio”. Nell’ultimo consiglio comunale del 4 settembre il primo cittadino non aveva la maggioranza e solo grazie al senso di responsabilità dell’opposizione è stato mantenuto il numero legale per approvare il rimborso dei danni subiti dai cittadini dall’alluvione del 2005. Tamburano è stato costretto a sottolineare il senso civico del PD e dell’UDC ed ha rilevato che all’interno della sua coalizione vi è un partito del ricatto. Noi del PD abbiamo chiesto pubblicamente di conoscere i componenti del suddetto gruppo e le loro richieste, perché bisogna emarginare chi usa la politica per ricattare gli amministratori. Massafra deve essere libera e chi usa tali strumenti deve essere anche allontanato dai partiti politici di appartenenza.
La Casa della Libertà ha avuto il consenso per guidare il paese promettendo la definitiva approvazione del piano regolatore , il monitoraggio della qualità dell’aria, il recupero e valorizzazione di tutto il patrimonio artistico monumentale, la costituzione di una società mista pubblico – privata per affidare la raccolta dei rifiuti, la manutenzione delle strutture pubbliche, il servizio di randagismo ecc…….
A distanza di oltre due anni di amministrazione il piano regolatore è stato bocciato, le centraline del rilevamento dell’aria non funzionano, le associazioni culturali criticano gli amministratori, la raccolta dei rifiuti è stata appaltata per solo sei mesi ad una cooperativa e la città è invasa dai cani randagi.

Saranno i cittadini a valutare se Tamburano ha fallito.
Concludendo, quale messaggio lancia ai giovani massafresi e a tutta la cittadinanza?
Participate alla vita politica, iscrivetevi ai partiti. La politica appartiene a tutti e deve svilupparsi in un sano e maturo pluralismo dove tutti i cittadini sono chiamati a portare il proprio contributo teorico e pratico. Invito i massafresi, soprattutto i giovani, a farsi carico della costruzione di una società dove l’etica può e deve essere l’aspetto primario della politica. Più siamo a credere in questo e prima costruiremo una Massafra migliore. Il Partito Democratico è pronto ad accogliervi.

15 settembre 2008

Globale Locale - Scuola di politica estiva del PD

Si sono tenuti a Cortona gli eventi centrali della scuola estiva del Partito Democratico svolta dal 11 al 14 settembre.
La scuola, è stata aperta dall’intervento di Dario Franceschini,a Castiglione del Lago . Si articolerà in 36 seminari tematici, integrati dalle conferenze plenarie e dalla chiusura di Walter Veltroni a Sinalunga.I numerosi e qualificati relatori, fra cui Vandana Shiva, Bernard Spitz, Predrag Matvejevic, Luigi Spaventa, Jean Paul Fitoussi, Jeremy Rifkin, Giorgio Ruffolo, Massimo Livi Bacci, Aldo Schiavone e Marc Augè,affronteranno e approfondiranno i rapporti tra globale e locale, le sfide della democrazia nell’era della globalizzazione.A Cortona, cha ospitato nei giorni 12 e 13 gli oltre i seminari e le conferenze plenarie di Jean Paul Fitoussi e Giuliano Amato
Alla prima summer school sono arriverati centinaia di giovani e meno giovani da tutta Italia. Tutti animati dalla voglia di apprendere, crescere e sviluppare l’identità condivisa del Partito Democratico.
Le sale dove si sono svolte le conferenze, in cui si soffoca dal caldo e che però sono rimaste affollate dall'inizio alla fine delle lezioni, in un brulichio di mani che prendono appunti su blocnotes o su pc portatili.Per quanto riguarda i vertici del Pd, la scuola di politica estiva è già un successo. Si vedrà nel medio periodo i frutti che darà, e un po' più di tempo ci vorrà per vedere se effettivamente è tra questi ragazzi e ragazze che, come dice con un sorriso Giorgio Tonini, «si nasconde il Veltroni di domani».Però, intanto sono già due giorni che sotto le insegne del Pd si discute non di organigrammi, alleanze, dialogo sì dialogo no, ma di stato sociale, limiti del liberismo, ambiente, sviluppo sostenibile, mercato e democrazia.
«Questo è il partito nuovo», assicura il responsabile dell'area Studi e ricerche del Pd. È quello che chiedono anche le mille persone - tra quelle mandate dalle federazioni regionali dei democratici e i quasi 500 «esterni» . A far ben sperare i vertici del Pd sono in primo luogo i dati che emergono dall'analisi delle schede di partecipazione riempite prima dell'inizio delle lezioni. . Che cosa dicono le cifre? Che il 52% dei partecipanti ha meno di 30 anni e un altro 30% ha meno di 40 anni; che il 55% ha una laurea e il 44% un diploma, che il 64% sono lavoratori e il 36% studenti; che il 40% viene dalle regioni del nord, il 35% da quelle del centro e il 25% dal sud; che gli uomini sono il 60% e le donne il 40%. Numeri che per Veltroni sono politicamente significativi e che, come dirà oggi il segretario del Pd, fanno guardare al futuro con ottimismo.Ma poi, a far ben sperare i vertici dei democratici, c'è anche il clima che si respira nelle stanze in cui si tengono le lezioni, il modo in cui interagiscono gli "studenti", le domande che pongono ai relatori, le risposte che danno di fronte alle sollecitazioni.
Alla Summer School estiva del Partito Democratico hano partecioato tre giovani massafresi Andrea Adamo , Domenico Lasigna e Angelo Notaristefano

11 settembre 2008

Intervista a Vito Miccolis su “Extra Magazine”


Sul free-pressExtra Magazine” , in uscita sabato 13 Settembre ci sarà un intervista di Vittorio Bilardi al Coordinatore del Partito Democratico di Massafra , Vito Miccolis .
“Extra Magazine” è un settimanale nato nel settembre 2007 e diffuso nelle province di Taranto, Bari e Brindisi. Edito dalla cooperativa “Extramœnia”, ha adottato la formula “free press”. Il periodico viene distribuito in centinaia di “Extra points” , ovvero Bar e attività commerciali , gratuitamente nelle province di Taranto, Bari e Brindisi .
La squadra di redazione è composta da giornalisti pubblicisti già affermati, da esponenti della società civile e professionale del territorio, e da giovani che fanno di questa esperienza una “palestra” utilissima per la loro carriera: infatti il settimanale punta a ricoprire un ruolo d’eccellenza nell’ambito dell’editoria locale,
Il fatto poi che “Extra” sia edito da una cooperativa ne fa un prodotto svincolato da logiche di tipo politico e commerciale.

Pd, parte l'autunno caldo in vista del 25 ottobre

Il Pd scalda i motori, o meglio le piazze, in attesa della manifestazione nazionale del 25 ottobre. Il coordinamento del partito ha deciso di far partire una mobilitazione in quattro fasi che precederanno la manifestazione del 25 ottobre. Ogni diversa fase dell'iniziativa toccherà un diverso problema. La mobilitazione, che si snoderà tra comizi, volantinaggi e meeting, si svolgerà nei luoghi dove il problema preso in esame è più sentito.
Si inizia con la scuola dal 26 al 29 settembre. Per contrastare la riforma della scuola targata Gelmini, in particolare i più di 100 mila tagli al settore e la reintroduzione del maestro unico, i democratici si daranno appuntamento proprio davanti alle scuole. Questa prima fase culminerà il 29 con una sorta di scuola day in cui è previsto, a Roma, l'intervento di Veltroni.
Il secondo tema sarà il caro vita, al centro dell'attenzione dal 3 al 6 ottobre. La mobilitazione si sposterà dunque nei mercati e davanti ai supermercati. In Italia l'inflazione viaggia intorno al 4% ma il governo ha previsto un'inflazione programmata dell'1.7%. Una decisione che ha portato all'impoverimento di una vasta fascia di lavoratori, soprattutto quelli dipendenti, le cui buste paga rimangono quasi ferme mentre i prezzi galoppano. In questo caso si chiuderà in un capoluogo del nord.
Nella terza fase, in programma dal 10 al 13 ottobre, si prosegue con i temi economici: si affronterà la questione salari e stipendi, inscindibilmente legata al carovita. La mobilitazione si sposterà in questo caso davanti alle fabbriche. Il 13 a Milano chiuderà Veltroni.
L'ultima fase sarà riservata al radicamento del Pd nella società italiana. Da più parti si è ritenuto l'ancora scarso radicamento del partito un punto debole dell'opposizione. Ora il Pd corre ai ripari: dal 16 al 18 ottobre l'iniziativa si concentrerà sul tesseramento con un'attenzione particolare verso i giovani. In queste date si terranno le primarie dei giovani che eleggeranno gli organismi dirigenti. In realtà sul tesseramento, avviato all'inizio dell'estate, si procede a pieno ritmo: «Sono già 500mila le tessere distribuite ai coordinamenti regionali che le mandano ai circoli e a fine mese distribuiremo la seconda tranche che non sarà meno della prima» spiega Giuseppe Fioroni responsabile organizzazione del Pd.
È in progettazione anche una manifestazione a Napoli per affrontare il problema del Mezzogiorno, sicuramente non favorito dalle politiche di Tremonti e dei leghisti. Si punta ad organizzare questo appuntamento prima del 25 ottobre ma l'agenda è già fitta ed è quindi probabile uno slittamento. Veltroni sarà presente in tutte le singoli fasi della mobilitazione. Ma non mancherà la partecipazione degli altri maggiori esponenti del partito: «Tutti i big saranno in campo» conclude Fioroni. Per chi accusa il Pd di immobilismo, un bel programma da non perdere.

Alitalia, Fantozzi: senza accordo, lavoratori in mobilità


Governo e sindacati si rivedranno giovedì mattina alle 10. E tira aria di aut aut. Il commissario straordinario Fantozzi, a capo della vecchia Alitalia, quella per cui è sta avviata la procedura di fallimento, ha detto chiaro e tondo che «se non ci sarà un accordo sul piano di salvataggio entro la scadenza di domani, la compagnia avvierà le procedure per la mobilità del personale e la disdetta dei contratti». D’altronde, non c’era da aspettarsi altro, i sindacati hanno davanti solo bocconi amari. Per questo non capiscono come il ministro Sacconi possa dirsi «ottimista». Per il segretario generale della Filt-Cgil, Franco Nasso, «visto che c'è tutto questo ottimismo spero che ci sia anche della sostanza che lo giustifichi. Noi - sottolinea - non ne sappiamo niente e quindi valuteremo solo dopo». «Speriamo - dice il segretario generale della Fit-Cisl Claudio Genovesi - che Sacconi abbia argomenti per sostenere questo ottimismo con fatti concreti». «Vorrei capire dove Sacconi trova questo ottimismo», aggiunge anche il segretario generale della Uil Trasporti Giuseppe Caronia.Ma Sacconi non è il solo a raccontare favole. Anche Tremonti, che mercoledì ha riferito di fronte alle commissioni parlamentari, descrive l'operazione Alitalia come una manna dal cielo, che ha fatto restare italiana la compagnia, che non avrà nessuna ricaduta sulle casse dello Stato e che limita i danni degli esuberi. Non ci sta però il ministro ombra dell'Economia Pierluigi Bersani, secondo il quale «non si sta facendo una nuova Alitalia, ma una nuova Air One»: «Nessuna persona di buon senso - aggiunge Bersani - può negare» che l'opzione Air France offriva una «prospettiva industriale e il rispetto delle regole con un impatto sociale ben diverso». Certo, aggiunge Bersani, «c'era il problema della bandiera» ma sarebbe stato meglio «mettere soldi pubblici nel rafforzamento della presenza italiana in un grande operatore» perché «tutto il mondo preferisce partecipare in modo dignitoso a cose grandi piuttosto che essere padroncini di cose piccole».Non va meglio nemmeno sul fronte della vecchia Alitalia, la parte “malata” gestita dal commissario Fantozzi. «Avete derogato a tutto – attacca Bersani – avete derogato alle norme del mercato, avete garantito 12 mesi di continuità, ma chi paga? – si chiede – Lo voglio sapere, paga “pantalone”?».Entro i primi di ottobre l'Italia dovrà fornire a Bruxelles nuovi chiarimenti sul prestito ponte da 300 milioni concesso ad Alitalia, che il governo Berlusconi ha trasformato in finanziamento a fondo perduto. Stanno infatti per scadere i 30 giorni lavorativi concessi da Bruxelles a Roma per rispondere alle «richieste di chiarimenti» avanzate da quattro compagnie aeree - British Airways, Ryanair, Neos, Sterling - e l'associazione europea dei tour operator, le quali sostengono che dietro al prestito ponte si celano aiuti di Stato illegali. Tocca ora a Roma spiegare che così non è. «Stiamo lavorando alacremente - ha detto il commissario europeo ai Trasporti Anotnio Tajani - se l'indagine dimostrerà che si tratta di aiuti di Stato, Alitalia dovrà restituire il prestito al governo, sennò le cose rimarranno come sono». Ma non si preannuncia un'indagine semplice. «Ci vorrà qualche mese per chiuderla».

Fischiano Mariastella Gelmini, la polizia gli chiede i documenti

Eccolo lo stile della nuova destra: è punito anche il dissenso. Così chi fischia un rappresentante del governo viene identificato dalla polizia. Il governo Berlusconi, il più a destra che l’Italia abbia mai avuto, mostra così in ogni occasione l’idea di società che vuole imporre. Stavolta tocca a Mariastella Gelmini, che per far approvare la sua “riforma Moratti” (non la chiamano così anche se è uguale), fa la spola per le scuole italiane a cercare di spiegarla. Il ministro dell’Istruzione era arrivata al liceo scientifico “Isacco Newton” di Roma per partecipare alla presentazione del libro del giornalista Giovanni Floris «la fabbrica degli ignoranti», ma alla fine Gelmini si è trovata a dover difendere le sue riforme in un’aula magna «ring» dove una decina di precari l'hanno contestata e «interrogata» sulle sue decisioni. La mattinata era cominciata con l'inno d’Italia. Tutti in piedi, Gelmini compresa, (tra gli ospiti anche l'ex ministro Giuliano Amato e in sala c'erano la segretaria dell'Ugl Renata Polverini e Silvia Costa, assessore dell'Istruzione nel Lazio) per cantare le parole di Mameli. Poi il dibattito. Il ministro ha incassato applausi quando ha parlato di una scuola che «non è di destra né di sinistra» e quando ha espresso la necessità di fare «scelte coraggiose» e quando ha annunciato l’arrivo di una carta oro per sconti agli insegnanti. Ma i nervi sono saltati quando si è parlato di ritorno al maestro unico e piano programmatico per l'istruzione (vedi alla voce fondi e tagli). «Non capisco perché dobbiamo pagare tre insegnanti quando tutto funziona anche con uno solo», è sbottata Gelmini alla folla rumorosa. Ed è partito qualche fischio. Al termine del suo primo intervento, qualcuno dei presenti la applaude fragorosamente, dopo che ha contestato l'opposizione a suo dire pregiudiziale del Pd ammonendo: «La scuola è di tutti, la campagna elettorale è finita». A quel punto, a sovrastare gli applausi arrivano soprattutto i fischi, qualcuno grida «Vergogna!», poi la cosa sembra finire lì. Ma con una prontezza d'intervento forse un po’ sorprendente, vista la modesta entità della contestazione, alcuni agenti in borghese si avvicinano ai contestatori, e dopo un timido tentativo di ridurli al silenzio o di convincerli ad allontanarsi, li identificano uno per uno chiedendo loro i documenti. Si tratta, in gran parte, di insegnanti precari di alcuni coordinamenti sorti in questo periodo per contrastare i provvedimenti di contrazione della spesa e di “taglio” di cattedre varati dal governo Berlusconi. «Quanto avvenuto questa mattina in un liceo romano è inquietante - dice Pina Picierno, ministro “ombra” delle Politiche giovanili del Pd -. Ma in che Paese ci troviamo se ai fischi di qualche contestatore al ministro Gelmini si risponde con l'intervento delle forze di polizia? Pochi fischi e addirittura scatta l'identificazione, siamo all'assurdo». «Si tratta di un gesto intimidatorio di cui chiediamo conto allo stesso ministro degli Interni. Di cosa si ha paura -chiede Picierno- di chi esprime idee diverse? Oggi dà noia chi fischia, domani magari chi scrive o chi la pensa diversamente. Un brutto spettacolo, indegno di un paese democratico. Come al solito -conclude l'esponente del Partito democratico- questo governo si dimostra forte con i deboli e debole con i forti. Comunque viste le misure del ministro Gelmini è bene che le questure si attrezzino perché in breve dovrà identificare tre quarti della popolazione italiana».

10 settembre 2008

I parlamentari pugliesi del PD chiedono un incontro urgente al Ministro dei Trasporti.


Arriva la dura presa di posizione dei parlamentari pugliesi del PD di fronte al declassamento delle tratte ferroviarie che da Taranto e Lecce conducono a Milano.
A firmare l’interrogazione a risposta urgente, invitata al Ministro Matteoli, è l’onorevole Ludovico Vico, parlamentare che guida la cordata di colleghi tra cui anche il Ministro ombra dei trasporti Andrea Martella.
Una levata di scudi che nell’interrogazione non manca di sollevare le questioni della mobilità e dell’interesse nazionale verso una regione che nello scenario economico e culturale del sud Italia e della nazione ha molto da dire. Così non manca il riferimento ad Alitalia e al suo piano di tagli che guarda caso riguardano ancora gli aeroporti pugliesi.
Abbiamo chiesto un incontro urgente al Ministro dei Trasporti, Altero Matteoli e alla presenza del nostro Ministro ombra Martella – dice Vico – per discutere di quella che ci sembra una chiusura netta verso le ambizioni di un territorio con grandi opportunità di sviluppo ma che viene tagliato fuori dai programmi di investimento di Alitalia e Trenitalia.
Ma l’interrogazione, nel caso specifico, affronta soprattutto i problemi legati al trasporto su rotaie.
Quello che è accaduto la scorsa domenica sull’Eurostar Lecce-Milano ha del terzo mondo – continua Vico – pertanto ci sembra quanto mai inappropriato parlare come fa Trenitalia solo di treni che cambiano nome. Qui di fatto la sostituzione dell’Eurostar Etr500 con i ribattezzati Eurostar City che altro non sono che i vecchi Trans Europe Express anni ’80, implica una rilettura dei piani nazionali verso questo territorio. Si considerano i nostri viaggiatori di serie B, si confina al nord tutto il progetto dell’alta velocità e probabilmente si considera come un danno necessario ma ammortizzabile anche il futuro dei 40 lavoratori addetti al servizio ristorazione che prima garantivano pranzi, cene e snack decenti a chi da Lecce o Taranto voleva raggiungere il capoluogo lombardo.
Eppure il clima di dismissione era stato ampiamente annunciato nello scorso ottobre alla vigilia della pubblicazione del piano orario di Trenitalia.
Anche in quel caso notammo il desiderio di cancellare questa parte del Sud dai collegamenti con l’Italia che conta – dichiara ancora l’onorevole Ludovico VicoAllora chiedemmo a gran voce l’intervento del Governo e Prodi inserì in Finanziaria i termini della convenzione che obbligava Trenitalia a mantenere standard di servizio e tratte da e per la Puglia.


Roma, 9 settembre 2008

09 settembre 2008

Tagliano il futuro


“Ci sono aree sulle quali è necessario operare tagli. Ma non è certo quello della scuola il settore in cui portare la spesa pubblica al di sotto della media europea. Il futuro dell’Italia si gioca su formazione, scuola, ricerca e università”. In un’affollata conferenza stampa tenutasi presso la sede del PD di Sant’Andrea delle Fratte a Roma, il segretario Walter Veltroni attacca il governo, criticando aspramente i tagli operati dal governo nel settore della pubblica istruzione. 7 miliardi e 800 milioni di euro di tagli in tre anni. 87mila insegnanti in meno, 42mila di personale Ata.


La scuola passa da settore strategico a solo capitolo di spesa. Con conseguenze disastrose. “Non c’è nessuna ispirazione strategica dietro queste scelte, ma solo drammatici effetti. Il primo – spiega Veltroni – è la conclusione o la netta diminuzione del tempo pieno alle elementari e il tempo prolungato alle scuole medie”. Nonostante le vuote rassicurazioni del ministro Gelmini, infatti, “non ci sono le possibilità di mantenere gli standard attuali, ponendo così fine ad un’esperienza educativa e sociale importantissima”.Sì, perché, sottolinea il leader del PD, “la scuola non deve essere un ammortizzatore sociale ma è il primo grande luogo che fa della giustizia sociale e delle pari opportunità il proprio obiettivo prioritario. Altro effetto indesiderato dei tagli alla scuola, “è la chiusura degli istituti in tanti piccoli centri, nelle isole minori e nei comuni di montagna. Le conseguenze avranno un aumento dei costi per gli enti locali, un aumento dei numeri nelle scuole, e, ancora più grave, un aumento dell’abbandono scolastico”. Il terzo drammatico effetto della cura Tremonti-Gelmini è la “riduzione del numero degli insegnanti di sostegno, all’interno del taglio del corpo insegnanti”. All’interno di questo desolante quadro, la cosa più assurda è che “a pagare il prezzo più alto saranno ancora una volta le donne. Donne insegnanti che lavorano, e donne che devono prendersi cura dei figli o degli anziani e che a causa del cambio di abitudini quotidiane, dettate dalla fine del tempo pieno, avranno mille difficoltà in più”. Ultima conseguenza di questa scellerata politica è che “si continua a penalizzare il lavoro degli insegnanti, degli insegnanti precari in particolare”. Il messaggio lanciato oggi da Veltroni, affiancato dal ministro ombra dell’Istruzione Mariapia Garavaglia, dall’ex ministro Giuseppe Fioroni, dal ministro ombra per le Politiche giovanili Pina Picierno, e da Maria Coscia, deputato PD in commissione Cultura alla Camera, è chiaro: il tema della scuola, della formazione, dell’università rappresenterà una piattaforma politica per quanto riguarda l’azione politica del PD. “E’ per questo – annuncia Veltroni – che abbiamo indetto per il 26, 27 e 29 settembre lo scuola day, in cui parlamentari ed esponenti del Partito Democratico incontreranno gli studenti e le famiglie”. Secondo Veltroni, infatti, ciò che serve “è un patto forte tra le famiglie e la scuola”, altro che il voto in condotta e il maestro unico.Governare – spiega – è qualcosa di diverso dal fare annunci. Tanti annunci, ma una politica seria che trasformi la scuola in una risorsa invece che in un problema non si vede assolutamente”.E’ a questo fine che il ministro ombra dell’Istruzione Mariapia Garavaglia rivolge “un accorato appello alla stampa per spiegare bene ai cittadini e all’opinione pubblica ciò che accadrà alla scuola italiana. Le norme che il governo ha messo in atto per decreto legge – evitando così il confronto parlamentare – sono una rovina per la scuola. Decreti che fermano il tempo, e che non danno futuro”. Secondo Garavaglia il governo vuole ripristinare “una scuola che non c’è più, quella di decine di anni fa. Si parla di merito – aggiunge – ma l’unico criterio che c’è dietro la riforma è quello economico-finanziaria. Come si potrà garantire il tempo pieno e prolungato se si tagliano classi, personale, insegnanti e intere scuole?”.Secondo l’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni è impossibile. “Avevamo già incontrato mille difficoltà senza fare tagli al settore, ora è impossibile. Serve una riqualificazione della spesa pubblica, non tagli indiscriminati. Fare lo sconvolgimento della scuola tramite decreto è una vergogna”. L’ultimo regalo del ministro Gelmini, dunque “è una scuola più vecchia, in cui i precari che mandano avanti le classi da decine di anni sono visti come ‘parcheggiatori abusivi’ e vengono invitati a dedicarsi al settore turistico, invece che a quello dell’istruzione”. Maria Coscia, dati alla mano, non può fare a meno di analizzare “l’effetto che questi provvedimento avranno sulle abitudini quotidiane dei cittadini italiani. Alle 12,30 i bambini saranno a casa e rappresenteranno un problema soprattutto per le donne che lavorano. Vi sarà una riduzione drastica di tempo pieno e prolungato e delle attività pomeridiane dei ragazzi. Con la riduzione degli insegnanti, inoltre, aumenteranno le difficoltà di integrazione dei bambini rom e immigrati”. Addio anche ad aspirazioni meritocratiche: “Per la valutazione del merito c’è bisogno di un piano straordinario di aggiornamento e formazione degli insegnanti”. Piano che ovviamente non è neppure stato messo in agenda dal governo. Conclude Pina Picierno: “Società della conoscenza e diritto allo studio per noi non sono slogan, ma obiettivi. Nel merito e nella formazione sta il futuro buono del nostro Paese. Faremo di tutto in Parlamento per evitare questo sfregio”.




Stefano Cagelli

L'Ocse sbugiarda la Gelmini: ottima la scuola elementare


Per fortuna che c'è l'Ocse. L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo sbugiarda il maestro unico della Gelmini. La scuola elementare italiana è una delle migliori al mondo, sostiene il rapporto che rapporta i paesi del mondo. Il problema? Non la disciplina, ma i bassi stipendi degli insegnanti.
L'Italia investe più della media Ocse negli alunni delle elementari ma perde poi terreno a livello di studi secondari e finisce nelle retrovie per le spese in licei e università. Alla boa dei 15 anni, gli studenti italiani si ritrovano così svantaggiati rispetto ai pari-età Ocse soprattutto nelle materie scientifiche e il loro rendimento misurato dall'indice P.i.s.a. È nettamente inferiore alle media ocse a 475 punti contro i 500 della media e i 563 dei primi della classe, i finlandesi. Sono queste alcune delle conclusioni del rapporto sulla scuola pubblicato a Parigi dall'Ocse.
Secondo i dati dell'organizzazione di Parigi, l'Italia spende 6.835 dollari per ogni suo alunno del ciclo primario contro una media Ocse di 6.252 dollari. A livello secondario il vantaggio tuttavia è già annullato con una spesa per studente pari a 7.648 dollari e una media Ocse di 7.804 dollari. Ma è al terzo gradino della scala educativa, che si produce il gap: a fronte di una media Ocse di 11.512 dollari, in Italia la spesa si assesta a 8.026 dollari. Un dato questo che tuttavia deve tener conto dell'anomalia Stati Uniti dove i prezzi delle università superano ampiamente i 20.000 dollari l'anno facendo dunque salire la media Ocse. In Italia, nota l'Ocse, i prezzi sono invece calmierati dal fatto che gli stanziamenti statali a favore delle università crescono solo modestamente e al tempo stesso gli atenei pubblici non possono aumentare oltre una certa soglia le rette che fanno pagare agli studenti. Un duplice trend che rischia di risultare in uno scadimento di lungo periodo dell'istruzione universitaria. Le cifre, prosegue l'Ocse, possono inoltre essere lette in diverse maniere. L'Italia infatti spende cumulativamente per ogni suo studente tra i 6 e i 15 anni 70.126 dollari, oltre 2mila in più della media Ocse di 67.895 dollari ma se si guarda all'incidenza delle spese in istruzione rispetto al pil, l'italia appare in netto ritardo. Mentre la media delle principali economie mondiali investe il 5,8% del pil nel proprio sistema scolastico, in italia questa percentuale scende al 4,7%. E ancora: se tra il 1995 e il 2005 gli investimenti nella scuola nell'Ocse sono aumentati del 41%, in Italia l'incremento è rimasto contenuto al 12%.
A livello di stipendi pagati agli insegnanti, l'Italia offre remunerazioni relativamente basse al suo corpo docente. Lo stipendio di un maestro di scuola elementare con 15 anni di esperienza si assesta attorno ai 29.287 dollari, in sesta posizione nella classifica Ocse ma con un trend che preoccupa: gli stipendi infatti crescono ogni anno meno della media Ocse. Se tra il 1996 e il 2006 gli stipendi in Italia sono cresciuti dell'11%, nei paesi Ocse l'incremento medio è stato del 15%.
A sorpresa i docenti e gli istituti scolastici sembrano invece godere della fiducia dei genitori. Secondo le indagini Ocse, infatti, l'80% dei genitori degli studenti di 15 anni sono convinti che gli standard degli istituti seguiti dai figli siano buoni o molto buoni contro una media Ocse del 77%. Per quanto riguarda la formazione degli adulti, la percentuale di italiani di età compresa tra i 25 e i 34 che persegue o hanno completato studi terziari rimane ampiamente al di sotto della media euro: 17% contro il 33% Ocse. L'introduzione della laurea breve ha permesso all'Italia di raddoppiare la percentuale di quanto finiscono gli studi universitari, dal 19% al 39% contro una media Ocse del 37% ma l'Italia rimane indietro negli studi più brevi per la qualificazione professionale al lavoro.
L'Italia inoltre continua ad avere il maggior numero di studenti che non terminano gli studi universitari: in Italia arriva alla laurea solo il 45% degli iscritti al primo anno contro una media Ocse del 69%. L'università italiana infine rimane una destinazione secondaria per gli studenti internazionali. Nel 2006, su un totale di 2,9 milioni di studenti stranieri che hanno scelto di trascorrere un anno di formazione all'estero, solo il 2% ha deciso di venire in Italia. A paragone il 20% è andato negli usa, il 9% in Germania e l'8% in Francia.
[[L'Unità]]

08 settembre 2008

Tamburrano faccia i nomi di chi lo ricatta

Nel Consiglio comunale di giovedì scorso la maggioranza si presentò in 14. La seduta sarebbe andata deserta, cioè sarebbe stata improduttiva se in aula non fossero rimaste le opposizioni, Udc e Pd.

Il Pd rimase per non far ritardare ancora il risarcimento a molti concittadini dei danni dell’alluvione. Il Pd preferì partecipare agli interessi pubblici, piuttosto che far fare brutta figura al sindaco. Ma il sindaco, in Consiglio, pronunciò parole assai gravi, riportate anche dalla stampa. Accusò alcuni consiglieri per essersi assentati, facendo correre al Consiglio comunale il rischio di una seduta nulla, parlò dell’esistenza di un partito del ricatto che bisogna abbattere e preannunciò una riunione con i capigruppo per esaminare la situazione. Il Pd al sindaco Martino Tamburrano chiede due cose:

  1. Fare i nomi dei membri del partito del ricatto;

  2. Dire quali sono le richieste che vengono sostenute col ricatto.
Massafra non può avere un’aministrazione ricattata; e se i ricattatori fanno parte di gruppi politici debbono essere allontanati.
Il Pd resta in attesa che il sindaco sciolga questo pesante clima di sospetto.

06 settembre 2008

Pronti a partire i lavori per la nuova sede del Liceo De Ruggieri

Potranno finalmente iniziare i lavori per la costruzione del ''Liceo Scientifico De Ruggieri '' di Massafra appaltati dalla Provincia di Taranto , il cui progetto esecutivo venne approvato nel 2005 , per una spesa prevista di 6,5 milioni di euro . A seguito di gara pubblica , i lavori sono stati aggiudicati alla ditta Ponteggi Brindisi con sede a Fasano , ma sul provvedimento di adeguazione si è aperto un complesso contenzioso . Dopo le pronunce favorevoli alla ditta Ponteggi da parte del TAR di Lecce all' inizio del mese di agosto altra ditta concorrente , Edil Ripa , aveva chiesto ed ottenuto un decreto di urgenza dal Presidente del Consiglio di Stato , emesso in assenza di contraddittorio , di sospensione degli effetti dell' aggiudicazione.
Nella succesiva Camera di Consiglio innanzi alla V sezione del Consiglio di Stato , il difensore della ditta Ponteggi Avv. Pietro Quinto ha sostenuto che la ditta Edil Ripa non aveva titolo per rivendicare l'aggiudicazione in proprio favore perché non vi erano presupposti per una tutela cautelare.
Per altro verso il difensore della Provincia di Taranto , Avv. Cesare Semeraro ha evidenziato il grave danno per l'Ente a causa della prolungata sospensione dei lavori rispetto al proggetto approvato nel 2005 . Accogliendo tali tesi il Consiglio di Stato ha revocato il decreto di sospensione dando via libera al contratto che , nelle more , la Provincia di Taranto aveva già sottoscritto con la ditta Ponteggi.
Massafra si avvia quindi finalmente ad avere il suo nuovo istituto scolastico tanto atteso dalla popolazione


[[TATARANTOGGI 06/09/2008]]

04 settembre 2008

FESTA DEL PD A GROTTAGLIE


Dal 4 al 7 Settembre a GROTTAGLIE si Terrà la Festa del Partito democratico , organizzato dal Circolo Locale del PD.

La festa si svolgerà nel Campus ''Campitelli'' e sarà all' insegna dei dibattiti , della misica e della proiezione di documentari .

Il 4 alle ore 19 ci sarà un dibattito con l'intervento del parlamentare del Pd Francesco Boccia , Luciano Santoro , vicesegretario provinciale del Pd e Massimo Serio , coordinatore cittadino ; a seguire un documentario e intrattenimento musicale.
Il 5 , alle ore 19 si discuterà sul tema : ''il futuro del Mezzogiorno e la nuova Europa '' intervengono Michele Mazzarano vice segretario regionale del PD , Stefano Fassina della direzione nazionale del Pd , l' europarlamentare PD Enzo Lavarra ; a seguire un documentario e uno commedia in vernacolo.
Il 6 alle ore 19 si discuterà sul tema ''salva l'Italia , Le Bugie del Governo Berlusconi '' interverranno il parlamentare del Pd Ludovico Vico, Donato Pentassuglia coordinatore provinciale e Gino D'Isabella segretario generale CIGL-Taranto ; a seguire un documentario e intrattenimento musicale.
Il 7 alle ore 19 si discuterà sul tema '' Sviluppo economico futuro nel nuovo sistema dell' Area Vasta ''con Gianni Florido Presidente della Provincia di Taranto ed il sindaco di Grottaglie Raffaele Bagnardi . A seguire incontro di Amnesty International.


03 settembre 2008

Raccolta differenziata scattano le sanzioni



I comuni pugliesi non raccolgono i loro rifiuti in maniera differenziata, permettendo così una razionalizzazione del problema di smaltimento. Ora rischiano che dopo le «tirate di orecchie» vengano direttamente esautorati e commissariati. E non sono pochi in questa situazione, ma ben 63, in pratica raccolgono un volume di rifiuti differenziati inferiore al 5% totale.

Falliti clamorosamente gli obiettivi del decreto Ronchi (del lontano 1997) e della Legge Finanziaria del 2006, la nostra regione rischia non solo di fare una pessima figura, ma di trovare gran parte dei propri comuni «deferiti alla Corte dei Conti e alle Procure penali competenti per eventuali valutazione di merito sull'inadempimento all'ordine di una pubblica autorità», come ha tuonato ieri il governatore Nichi Vendola.

A parte anche un'altra questione che riguarda le tasche dei cittadini: dal 1° gennaio 2009 in base alla Finanziaria 2007 i Comuni che non fanno la raccolta differenziata bene pagheranno di più di ecotassa, come a dire che a pagare di più saranno gli abitanti.