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31 agosto 2008

A MASSAFRA , ANCORA BASSO IL LIVELLO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Di seguito una dichiarazione Assessore Michele Losappio su raccolta differenziata in Puglia.

Esistono i comuni “canaglia” che se ne infischiano della raccolta differenziata dei rifiuti nel proprio territorio? L’espressione è un po’ forte, ma è anche vero che dopo finanziamenti per oltre 40 milioni di euro a Province ed ATO, dopo molteplici accordi di programma e di filiera, dopo diverse campagne di informazione e nell’avvicinarsi dell’entrata in vigore (1 gennaio 2009) della nuova ecotassa che penalizzerà i Comuni disattenti e premierà quelli virtuosi l’atteggiamento di diverse Amministrazioni locali pugliesi è davvero censurabile.Sulla base dei dati forniti proprio dai Comuni risulta che nel 2008 gli ATO che si sono impegnati incrementando le proprie performance fino a superare il 15% sono quelli di Foggia 3, Bari 1, Brindisi 1, Lecce 2 e Lecce 3. Praticamente 1 terzo.Un secondo gruppo composto dagli ATO Foggia 5, Bari 2, Bari 5, Taranto 1, Foggia 1 e Lecce 1 conferma i risultati precedenti che sono all’incirca del 10%.Gli altri come il Foggia 4, il Bari 4, il Taranto 3 e il Brindisi 2 sono in zona “retrocessione” e mediamente sul 6%.
Questo dipende dal ruolo dei Comuni e dallo loro attenzione al tema.
  • Ci sono infatti 10 Amministrazioni che si collocano sotto il 2% e fra queste città popolose come Oria, Sannicandro Garganico, Villa Castelli, San Pietro Vernotico, Lizzano.
  • Ce ne sono altre 10 che si posizionano fra il 2 e il 4% in centri, fra cui Ceglie Messapica, Grumo Appula, San Marco in Lamis, Carovigno, Massafra, Statte.
  • Ben 13 sono invece i Comuni che si accontentano di percentuali fra il 4 e il 5%, da Taranto a San Giorgio Ionico, da Minervino Murge a Noicattaro, da Martina Franca a Capurso.
  • Di contro ci sono 31 Amministrazioni che hanno performance fra il 20 e il 30% e fra queste Molfetta, Barletta, Copertino, Martano, Polignano a Mare, Mattinata, Gioia del Colle, e, in testa, Ortelle con il 33,5%, Monteparano con il 32% e Cavallino e Melpignano con il 30% a dimostrazione di come sia possibile ottenere risultati importanti se vi è la volontà istituzionale di raggiungerli.

Sembra dunque che la diffusa consapevolezza presente nell’opinione pubblica sulla necessità delle differenziata non veda uguale convinzione da parte degli Enti Locali.Per evitare che a pagare con un surplus di tasse siano i cittadini è bene che ci si dia tutti una mossa.


COMUNICATO SERVIZIO STAMPA DELLA GIUNTA REGIONALE

I netturbini: “E i bagni?”


MASSAFRA – Passaggio di testimone lunedì per il servizio di nettezza urbana. L’Ecologica Spa lascia il posto alla cooperativa “L’Avvenire” vincitrice della gara d’appalto temporanea bandita dal Comune per scongiurare l’emergenza rifiuti. La continuità del servizio sarà garantita, ma le polemiche non si placano.

I 36 lavoratori che da lunedì saranno assorbiti dalla cooperativa non appaiono soddisfatti delle condizioni in cui si troveranno a lavorare. Da un primo sopralluogo presso quella che dovrebbe essere la loro nuova sede, il bilancio è negativo. Mancano i servizi igienici, gli spogliatoi, le docce e forse anche i parcheggi. “Era un problema che avevamo paventato dal principio – commenta Alessandro Caponio, dipendente e rappresentante della Uil – in quanto sapevamo che il ribasso d’asta a cui è stata concessa la gara, pari al 7%, avrebbe inevitabilmente comportato conseguenze negative.

D’altronde se l’Ecologica ha deciso di rinunciare alla proroga del contratto è perché le condizioni pattuite nel 2005 non riuscivano più a coprire le spese. Figuriamoci ora con tariffe più basse”.

La sede individuata dal nuovo gestore è sulla statale Appia nei pressi di un’officina meccanica che dovrebbe far posto ai mezzi della nettezza urbana. “Gli spazi sono ristretti – osserva Caponio –e credo che non ci sia il posto nemmeno per le auto private dei 33 operatori che ogni giorno dovranno recarsi al lavoro. Saremo costretti a parcheggiare sulla statale?” La cooperativa, con sede legale a Gioia del Colle, ha garantito il miglioramento delle condizioni, ma per costruire bagni, docce e spogliatoi occorreranno diverse settimane. “Per ora garantiremo il servizio alla città – conclude il sindacalista – ma se nel giro di qualche tempo non ci saranno fornite altre garanzie allora sarà agitazione”.

[[TARANTO SERA Maria De Bartolomeo ]]

28 agosto 2008

“E’…viva Castellaneta”,


La conoscevamo con il nome di Festa dell’Unità, ribattezzata ora Festa Democratica con il logo
“E’…viva Castellaneta”, la festa che nei quattro giorni previsti, a partire da giovedì 28 e fino a domenica 31, interesserà i cittadini con vari percorsi dalla politica, alla cultura,
all’enogastronomico, alla tutela ambientale.

Presentata ieri nella sala della Provincia di Taranto dal segretario cittadino dott. Raffaele Mininni, presenti l’on. Ludovico Vico, il consigliere regionale Paolo Costantino, il vicesegretario regionale Michele Mazzarano, la consigliera provinciale prof.ssa Carmela Rubino e il dott. Giancarlo Pancallo della segreteria cittadina del PD. Quattro giorni per presentare il nuovo corso del partito, con una impronta, un indirizzo diverso e nuovo, frutto delle risorse umane, lavorative e culturali della gente di Castellaneta.
Momenti culturali, momenti ludici ma anche dibattito politico su temi fondanti nella vita locale. In piazza Umberto I, sistemata per l’occasione e per accogliere i cittadini intorno a un palco condiviso, domani si dibatterà il tema “La Puglia che cresce in un mezzogiorno che arretra” con interventi dell’on. Ludovico Vico (parlamentare PD), il prof. Federico Pirro (docente di storia dell’industria dell’Università di Bari) e Giovanni Forte (componente della segreteria regionale della CGIL Puglia).
Venerdì 29 si parlerà del futuro della sanità pugliese ed anche castellanetana, con interventi dell’assessore regionale alla sanità dott. Alberto Tedesco, il dott. Paolo Costantino, Michele Mazzarano, il dott. Mario Cetera (direttore sanitario dell’ospedale di Castellaneta) e il dott. Giancarlo Pancallo.
Sabato 30 si parlerà di piano regolatore a Castellaneta come strumento di rilancio, con l’assessore regionale all’urbanistica prof.ssa Angela Barbanente, Angelo Loreto (capogruppo PD Comune di Castellaneta), Luigi Notarfrancesco (consigliere comunale PD) e arch. Rosanna Franco (componente direttivo circolo PD Castellaneta).
Infine, domenica 31 comizio di chiusura del segretariocittadino PD dott. Raffaele Mininni, insieme con l’on. Enzo Lavarra (deputato europarlamentare PD), la prof.ssa Carmela Rubino (consigliere provinciale PD) e il dott. Giovanni Florido (presidente Provincia di Taranto).
I dibattiti politici saranno seguiti da performance musicali di vario tipo; non mancheranno poi mostre di pittura, la visita guidata delle chiese del centro storico (venerdì mattina), la visita guidata della gravina (sabato mattina), il minicalcetto per i bambini in villa comunale, e, ogni sera, degustazioni enogastronomiche. “Abbiamo bisogno di iniziare di nuovo a relazionarci – ha affermato il dott. Pancallo, del direttivo PD - per dibattere serenamente i nostri problemi senza pregiudizi. Il nostro sforzo organizzativo tende a cogliere questo risultato”. Il dott. Costantino ha ricordato che si parlerà di nuovo «del Piano della Salute, ed è importante parlarne a Castellaneta per tutto quello che è accaduto ma anche per quello che avverrà considerando che il piano sanitario attribuisce all’ospedale il prestigioso livello di intermedio». La politica oggetto di dialogo è stata invece la proposta dell’on. Vico, ricordando che la festa è «un’occasione per dibattere le problematiche locali, così come per altro verso a livello nazionale vengono dibattuti i temi della politica italiana».
Stiamo ricostruendo un partito che è popolare - è la dichiarazione di Michele Mazzarano - e la festa è lo strumento di incontro fra la politica e il popolo. Il Partito Democratico nasce con lo scopo di ricomporre le culture di sinistra e prova a rimettere in connessione la politica con i cittadini, una formula che ha tanto funzionato in passato e che oggi vogliamo riproporre”.
Ricordata poi l’assenza del sen. Rocco Loreto che per venti anni è stato il leader indiscusso della politica locale di centrosinistra, dissenziente rispetto alle scelte del gruppo:
“Ha scelto di non essere con noi – ha dichiarato Mininni - nonostante i nostri inviti, con una disponibilità che presuppone stima e riconoscimento della sua esperienza e della sua capacità politica”. Dello stesso tenore le dichiarazioni della consigliera provinciale Rubino esponendo
“il lavoro fatto e da fare in quest’ultimo anno di mandato, con lo scopo preciso di portare a conclusione progetti seguiti con attenzione ma inficiati da quell’anomalia tutta italiana che è la lungaggine burocratica, se è vero che l’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili)
ha denunciato che per realizzare un’opera pubblica ci vogliono sette anni e cinque mesi”.

[[Aurelio Miccoli - Corriere del Giorno]]

27 agosto 2008

FESTA DEL PD A FAGGIANO


Dal 26 al 30 Agosto a Faggiano si Terrà la Festa del Partito democratico , organizzato dal Circolo Locale del PD.
Il 29 ci sarà un dibattito con l'intervento dei sindaci di Faggiano , Monteparano Lizzano e Fragagnano ed interverranno il parlamentare del Pd Ludovico Vico , il vicepresidente del Consiglio regionale Luciano Mineo e Michele Conserva assessore all' Ambiente della Provincia di Taranto.
Un altro importante evento si terra il 30 con il comizio conclusivo dell' europarlamentare PD Gianni Pittella .
Durante i giorni della festa sarà presente una fiera mercato con stends gastronomici di prodotti tipici.
Spazio anche allo Sport con un torneo di pallavolo che si svolgerà tutti i giorni della manifestazione dall 17 e alla musica con con serate musicali , di band emergenti e tarantella.

Scuola: Boccia (pd), Corso di formazione lo segua la Gelmini

"Un corso di formazione dovrebbe seguirlo al piu' presto un Ministro che dimostra un'imbarazzante ignoranza sui principi costituzionali piu' elementari".

Durissimo Francesco Boccia, deputato del Pd economista meridionale che da sempre insegna al nord (nella padanissima Universita' Cattaneo in provincia di Varese). "Se le dichiarazioni del Ministro Gelmini riportate da Repubblica sono confermate' ha dichiarato Boccia, 'sulla presunta necessita' di far studiare solo gli insegnanti delle scuole del Sud perche' abbasserebbero il livello della scuola italiana, saremmo di fronte a una valutazione gravissima di un rappresentante del Governo. La formazione agli insegnanti e' utile ogni giorno e in qualunque luogo del Paese. Siamo di fronte a una discriminazione senza precedenti basata sul certificato di nascita. Dal Ministro Gelmini ci aspettiamo immediatamente chiarimenti su quali basi scientifiche e statistiche faccia queste valutazione, visto che buona parte degli insegnanti del nord sono nati e cresciuti in regioni del Mezzogiorno. E' la prima volta nella storia della Repubblica - prosegue Boccia - che un Ministro arriva a definire le differenze di preparazione culturale in relazione alla regione di provenienza. Personalmente ho trovato insegnanti eccellenti del sud al nord e del nord al sud. L'Italia ha, per sua fortuna una classe di docenti che, nonostante l'assenza dello Stato e le scarse risorse disponibili, assicura un servizio indispensabile ai bambini e ai ragazzi italiani. Certo - conclude il deputato del Pd - ho conosciuto anche tanti pirla nelle scuole del nord, ma non per questo ho mai pensato che al nord fossero tutti cosi'. Dal Presidente della Camera Fini, sempre molto attento alla salvaguardia dei principi di unita' nazionale ci aspettiamo alla riapertura dei lavori parlamentari, una seria richiesta al Governo di chiarimenti oggettivi connessi alle dichiarazioni del Ministro Gelmini. Ai deputati meridionali del Pdl chiedo di battere un colpo, perche' qui, come prevedevamo, si sta tentando goffamente ogni giorno di piu', di mettere un finto vestito culturale al tentativo in corso di smontare lo stato repubblicano. Quella scritta oggi dalla Gelmini - conclude - e' una brutta pagina di storia della scuola italiana".

25 agosto 2008

Nel Sud alcune scuole abbassano la qualità della scuola italiana

Nel Sud alcune scuole abbassano la qualità della scuola italiana. In Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata organizzeremo corsi intensivi per gli insegnanti”. Poi oggi: “Non ho mai detto che gli insegnanti del Sud abbassano la qualità della scuola italiana. Chi riporta il mio pensiero in questo modo è in grave malafede e vuole creare una polemica che chi conosce il mio pensiero sa che non ha fondamento". Nel valzer delle affermazioni e delle smentite sotto l’ombrellone, a far parlare di sé è il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini.
Solo due giorni fa, in una delle roccaforti del consenso leghista, Cortina d’Ampezzo, la responsabile del dicastero di Via Trastevere ha pensato bene di offrire uno spaccato della linea del governo sulle politiche della scuola. In perfetta continuità con quanto già blaterato qualche mese fa dal leader del Carroccio, Umberto Bossi. Che prima di apostrofare l’inno di Mameli con il dito medio, volle offrire un’ altra perla del suo repertorio facendo sapere agli italiani che i prof del mezzogiorno al nord dovevano togliere il disturbo. E così, subito dopo aver scatenato una vera e propria babele tra i forum degli insegnanti a livello nazionale, il ministro si corregge parzialmente non imputando al corpo docente la responsabilità della crisi che attraversa il sistema scuola, ma ribadendo che è ormai necessario “colmare il gap esistente tra scuole del nord e scuole del sud con più formazione e aiuti sia per i docenti che per gli studenti”.
Quello che ancora una volta colpisce di questo governo è la sua linea sfacciatamente settentrionalistica .
Protesta la Sicilia. Per il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, alleato del Pdl «è assai grave che ci si esprima in questi termini "razzisti" parlando di uomini e donne del Sud. Non è necessario scomodare la storia o la letteratura per trovare, tra i meridionali, figure di straordinario rigore etico ed enorme valore morale e intellettuale ». Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, dà ragione alla Gelmini: «Ci sono scuole eccellenti sia al Nord che al Sud e lo stesso vale per le pessime. Non mi sfugge, però, la realtà di una scuola al Sud che ha più difficoltà ».
Tutto il Pd attacca il ministro.
«Le dichiarazioni che il ministro Gelmini si è affrettata a ritrattare con la formula di rito che si usa quando ci si accorge di averla fatta grossa, è preoccupante perché rivela le intenzioni reali di questo governo». A parlare è Maria Pia Garavaglia, senatrice del Pd e ministro ombra dell'Istruzione.

Incidenti sul lavoro: operaio muore schiacciato da tir

Ennesima morte bianca sul lavoro , ancora a Taranto.
A perde la vita sul posto di lavoro , Fortunato Gianattasio , 56 anni, di Rutigliano (Bari), dipendente di una ditta di generi alimentari, che e' morto schiacciato da un tir.
Il mezzo stava eseguendo una manovra in retromarcia nell'area-parcheggio dell'ipermercato Auchan di Taranto. L'operaio, del quale non e' stato ancora reso noto il nome, stava scaricando la merce dal camion di proprieta' dell'azienda presso la quale lavorava quando e' stato travolto dal tir riportando lo schiacciamento del torace e morendo sul colpo.

24 agosto 2008

LA STANGATA D'AUTUNNO

Come più volte denunciato dal Partito Democratico, l'autunno ormai alle porte rischia di essere caratterizzato da una situazione economica e sociale ancora più deteriorata per le famiglie italiane. E le misure messe in campo dal governo - impegnato in ben altre vicende durante i primi cento giorni di legislatura - si riveleranno inevitabilmente del tutto inadeguate. La mancanza di provvedimenti nella manovra che vadano nella direzione della difesa del potere d'acquisto di salari, stipendi e pensioni potrebbe rivelarsi devastante. Al ritorno dalle vacanze, con la ripresa autunnale, si profila una raffica di aumenti per le tasche dei cittadini e tra libri di scuola, alimentari, nettezza urbana, luce, gas e riscaldamento i rincari potrebbero sfiorare i 600 euro su base annua. A fare la mappa dei rincari sonoAdusbef e Federconsumatori, sempre più preoccupate per il potere d'acquisto in caduta libera dei consumatori.Archiviate estate e vacanze, messa da parte anche una stagione dei saldi quanto mai deludente, le famiglie devono fare i conti con gli aumenti che hanno colpito tutti i generi di prima necessità, dal pane alla pasta, dal latte alla carne, e che non hanno risparmiato le bollette e i costi energetici.Rincari che hanno fatto impennare l'inflazione fino al +4,1% registrato a luglio, con il caro-vita legato alla spesa di tutti i giorni lievitato fino al +6,1%. I riflessi del caro-petrolio si faranno sentire ancora. Se èvero infatti che in questi ultimi giorni il barile è calato, è anche vero che si mantiene saldamente, e ampiamente, sopra i 100 dollari. Inoltre, gli effetti dei rialzi messi a segno nei mesi scorsi continueranno a giocare un ruolo. Le associazioni dei consumatori, infatti, ritengono che a pesare di più sulla classifica degli aumenti d'autunno sarà la voce 'riscaldamento', con un aggravio della spesa annua intorno ai 175-180 euro che scatterà con la riaccensione degli impianti.Da mettere in conto ci sono poi gli attesi, ulteriori aumenti delle bollette di luce e gas: dal primo ottobre le tariffe subiranno un nuovo aggiornamento che Federconsumatori e Adusbef stimano in 90 euro in più a famiglia l'anno: 70 euro per il gase 20 euro per l'elettricità. Un calcolo in linea con le recenti stime del Rie che ha previsto un aumento del 6% per il metano e del 4% per la luce nell'ultimo trimestre dell'anno.Sempre più 'salato' anche il carrello della spesa: per gli alimentari le maggiori spese potrebbero raggiungere i 120 euro l'anno. Si faranno sentire, e non poco, anche le spese per libri e corredi scolastici, con rincari quantificabili in 62 euro a famiglia. A tutto questo bisogna aggiungere gli aumenti per la nettezza urbana (+35 euro), l'Rc auto (+55 euro), l'acqua (+30 euro) e per i servizi bancari e finanziari (+45).
Per un "salasso" complessivo "da oltre 600 euro su base annua", affermano i consumatori.Di fronte a costi in così rapida ascesa per beni a cui nonsi può rinunciare, diventa inevitabile tagliare le spese sualtri fronti. E le famiglie hanno già cominciato a farlo. Un segnale arriva dal pessimo andamento dei saldi estivi. E' stato un vero e proprio flop, sentenzia il Codacons. Secondo l'associazione "il calo delle vendite, che ha colpito indistintamente tutto il Paese, ha determinato una diminuzione media degli incassi del 20% rispetto ai dati registrati l'anno scorso, con picchi che hanno raggiunto anche il 50%". Del resto, aggiungono Adusbef e Federconsumatori, solo il 44% delle famiglie italiane ha approfittato dei saldi. L'altro 56% per quest'anno, ha preferito soprassedere.
Ste.Ca.

22 agosto 2008

Incendi, allarme della Regione : "Offensiva della criminalità"

Interessi meschini, concezione ottocentesca della proprietà, speculazione di tipo urbanistico e alberghiero: l´assessore all´ambiente della Regione Puglia, Michele Losappio, spara ad alzo zero contro gli incendiari che hanno bruciato ettari su ettari di bosco, soprattutto nelle zone protette come il parco nazionale dell´Alta murgia nella settimana di Ferragosto. Una vera e propria offensiva che in tre giorni, dal 14 al 16 di agosto, ha costretto uomini e mezzi della Protezione civile regionale a intervenire 121 volte.

La giornata nera è stata quella del 14 agosto. Un solo codice rosso tra i 45 interventi ma è stato quello doloroso che bruciato il parco dell´Alta Murgia, nel territorio di Altamura. Due i codici rossi a Ferragosto, nove i mezzi aerei impegnati soprattutto per avere ragione dell´incendio a Cassano Murge che ha minacciato la Foresta Mercadante, e costretto all´evacuazione in via precauzionale degli anziani ospiti di una casa di riposo: è stato il più impegnativo dei 37 interventi fatti il 15 agosto anche se, in base ai dati forniti dalla sala operativa della Protezione civile, molti incendi hanno interessato il Gargano. Il 16 agosto gli interventi sono stati 39: tre codici rossi, due impieghi aerei, e preoccupazione per un incendio divampato vicino a una polveriera a Massafra che poteva avere conseguenze più gravi.
Anche il 18 , altri incendi, soprattutto nel Foggiano. I vigili del fuoco del capoluogo dauno, hanno operato una ventina di interventi soprattutto sul Gargano e nelle zone del subappennino. S´è temuto il peggio nel pomeriggio di ieri per un incendio di sterpaglie scoppiato vicino ad un deposito di legna di un agriturismo di San Marco in Lamis.

Davanti a questa «aggressione», Losappio apre per ora una durissima controffensiva verbale: «Per il secondo anno consecutivo - dice - i parchi e le aree protette della Puglia sono oggetto di una offensiva criminale, un vero attentato alla cosa pubblica. Le cause - aggiunge - vanno da meschini interessi corporativi ad una concezione ottocentesca della proprietà, insofferente ad ogni regola di carattere pubblico, fino a vere e proprie speculazioni di tipo urbanistico ed alberghiero».
Che ci sia una regia dietro questi incendi, Losappio sembra non escluderlo. Ma senza spingersi oltre nelle accuse, il responsabile dell´ambiente della giunta Vendola non dimentica quella che gli appare forse più di una semplice coincidenza: «Un anno fa, mentre si valutava il disastro del Gargano, gruppi economici, parte del mondo venatorio ed organizzazioni spontanee di agricoltori hanno messo pesantemente in discussione il neonato Parco dell´Ofanto, trovando attenzione in alcuni enti locali e nello schieramento di centrodestra».
Nella sua "requisitoria", l´assessore della giunta Vendola, senza citarlo, accusa l´ex assessore regionale all´agricoltura della giunta di centrodestra, oggi consigliere regionale di An, Nino Marmo: «Non si deve nascondere - dice l´assessore - che diversi e qualificati consiglieri regionali hanno proposto l´istituzione di una Commissione di inchiesta non per individuare le cause e i responsabili della distruzione delle aree protette, ma per mettere in discussione il loro funzionamento in una regione dove si scontava un ritardo clamoroso ed ultradecennale».

(La Repubblica 19 agosto 2008)

17 agosto 2008

FESTA DEL PARTITO DEMOCRATICO di Avetrana


LUNEDI' 18 AGOSTO, con inizio alle ore 21,00, in Piazza Giovanni XXIII, si svolgerà la FESTA DEL PARTITO DEMOCRATICO, sezione di Avetrana. In una nota della locale sezione si legge: "Abbiamo voluto organizzare questa festa per parlare di probblematiche nazionale e locali, degli sfasci che il centrodestra di Berloscuni sta facendo a livello nazionale, infatti allestiremo un gazebo per raccogliere le firme contro il governo Berlusconi, con lo slogan nazionale "SALVA L'ITALIA".Per quanto riguarda le probblematiche locali bisognerebbe organizzare una settimana di convegni per parlare dell'incapacità, superficialità e approssimazione ammionistrativa del centrodestra avetranese che ha portato il nostro paese in due anni alla sfascio, in questa serata cercheremo di far luce su molte ombre.Sul lato musicale la serata sarà allietata dal concerto degli AIORESIS, nella piazza inoltre saranno allestidi degli stand gastronomici.
E' previsto l'intervento del Segretario Provinciale Donato Pentassuglia, del Consigliere Provinciale Luigi Conte e del capogruppo al Consiglio Comunale Nigro Cosimo

16 agosto 2008

Incendio a Massafra




Alle 12,58 di oggi sono stati i militari a presidio della «polveriera» della Marina Militare di Massafra a dare l'allarme. Siccome si tratta di un deposito in cui ancora sono stoccati materiali esplosivi, l'area è stata subito messa in sicurezza. Il rogo però non è stato bloccato, anzi: si è propagato nel Tarantino e si va estendendo al Barese

Vigili del Fuoco di Taranto, un elicottero e due aerei Fire boss della protezione civile stanno tentando di arginare un incendio che è divampato questa mattina dalle parti di Massafra , zona Varcaturo
Il rogo, che ora espone a rischio alcune masserie della zona (molto numerose e sparse sul territorio), aveva destato grande preoccupazione sin dalle fasi di avvio. Infatti, questa mattina hanno minacciato anche la «polveriera» della Marina Militare (detta SP2), che è alle spalle del paese, in una zona interna di Massafra. Alle 12,58 di oggi, sono stati proprio i militari a presidio della struttura a dare l'allarme.
La storica struttura della Forza armata contiene ancora materiale esplosivo ma - a quanto risulta - è stata subito messa in sicurezza.
L'incendio però non è stato domato, anzi: si è propagato nella zona compresa tra Massafra, Crispiano e Mottola, nel Tarantino, e si sviluppa anche in direzione dell’entroterra barese verso Noci.

15 agosto 2008

IL PRESIDENTE SPAZZINO NEL "PAESE DA MARCIAPIEDE"

MILITARI IN STRADA E SINDACI SCERIFFI: IL RISCHIO È UNA GUERRA TRA POVERI


Bene fa il Governo a prendere provvedimenti su annosi problemi . Ma riuscirà a fugare il sospetto che quando è al potere la destra i ricchi si impinguano e le famiglie si impoveriscono?
È un "Paese da marciapiede" quello che sta consumando gli ultimi giorni di un’estate all’insegna della vacanza povera, caratterizzata da un crollo quasi del 50% delle presenze alberghiere nei luoghi di vacanza. Dopo vari contrasti tra Maroni e La Russa, sui marciapiedi delle città arrivano i soldati, stralunati ragazzi messi a fare compiti di polizia che non sanno svolgere (neanche fossimo in Angola), e vengono cacciati i mendicanti senza distinguere quelli legati ai racket dell’accattonaggio da quelli veri.
A Roma il sindaco Alemanno, che pure mostra in altri campi idee molto più avanzate di quelle che il pregiudizio antifascista gli attribuisce, caccia i poveri in giacca e cravatta anche dai cassonetti e dagli avanzi dei supermercati. Li chiamano scarti, ma lì si trovano frutta e verdura che non sono belli da esporre sui banchi di vendita. E allora se vogliamo salvare l’estetica, perché non facciamo il "banco delle occasioni", coprendo con un gesto di pietà (anche qui "estetico"), un rito che fa male alle coscienze? Nei centri Ikea lo si fa, e nessuno si scandalizza. Anzi.
Ma dai marciapiedi sparisce anche la prostituzione (sarà la volta buona?) e sarebbe ingeneroso non dare merito al Governo di aver dato ai sindaci i poteri per il decoro e la sicurezza dei propri cittadini. A patto, però, che la "creatività" dei sindaci non crei problemi istituzionali con questori e prefetti e non brilli per provvedimenti tanto ridicoli quanto inutili; e che il Governo non ci prenda gusto a scaricare su altri le sue responsabilità, come con l’uscita tardiva e improvvida (colpo di sole agostano?) della Meloni e di Gasparri, che hanno chiesto ai nostri olimpionici di non sfilare per protesta contro la Cina (il gesto forte, se ne sono capaci, lo facciano loro, i soliti politici furbetti che vogliono occupare sempre la scena senza pagare pegno!).
Tornando al "Paese da marciapiede", ha fatto bene il cardinale Martino, presidente del Pontificio consiglio per i migranti, ad approvare la lotta al racket dell’accattonaggio senza ledere il diritto di chiedere l’elemosina da parte di chi è veramente povero. Il cardinal Martino ha posto un dubbio atroce: la proibizione dell’accattonaggio serve a nascondere la povertà del Paese e l’incapacità dei governanti a trovare risposte efficaci, abituati come sono alla "politica del rattoppo", o a quella dei lustrini?
La verità è che "il Paese da marciapiede" i segni del disagio li offre (e in abbondanza) da tempo, ma la politica li toglie dai titoli di testa, sviando l’attenzione con le immagini del "Presidente spazzino", l’inutile "gioco dei soldatini" nelle città, i finti problemi di sicurezza, la lotta al fannullone (che, però, è meritoria, e Brunetta va incoraggiato). Ma c’è il rischio di provocare una guerra fra poveri, se questa battaglia non la si riconduce ai giusti termini, con serietà e senza le "buffonate", che servono solo a riempire pagine di giornali.
Alla fine della settimana scorsa sono comparse le stime sul nostro prodotto interno lordo (Pil) e, insieme, gli indici che misurano la salute delle imprese italiane. Il Pil è allo zero, ma le nostre imprese godono di salute strepitosa, mostrando profitti che non si registravano da decenni. L’impresa cresce, l’Italia retrocede. Mentre c’è chi accumula profitti, mangiare fuori costa il 141% in più rispetto al 2001, ma i buoni mensa sono fermi da anni. L’industria vola, ma sui precari e i contratti è refrattaria. La ricchezza c’è, ma per le famiglie è solo un miraggio. Un sondaggio sul tesoretto dei pensionati che sarà pubblicata su Club 3 dice che gli anziani non ce la fanno più ad aiutare i figli, o lo fanno con fatica: da risorsa sono diventati un peso.
È troppo chiedere al Governo di fugare il sospetto che quando governa la destra la forbice si allarga, così che i ricchi si impinguano e le famiglie si impoveriscono?



[[Famiglia Cristiana]]

14 agosto 2008

festa del PD a Palagianello

Serate di festa del Partito Democratico, ma anche di incontri e dibattiti.
Si discute di agricoltura, per iniziare. Mario Fraccascia, Segretario Generale della FLAI-CGIL, lamenta da noi l’assenza di un’industria di trasformazione dei prodotti agricoli, pur essendoci colture di eccellenza. “C’è un trend positivo, si riscontra un aumento del reddito ma solo per le imprese, in favore delle quali ci sono stati diversi provvedimenti. Il mondo del lavoro dipendente ruotante intorno ad esse non ha tratto invece alcun giovamento”, sentenzia Fraccascia, e va avanti: “in relazione ai contributi indiretti ci sono stati benefici per le aziende ma senza alcun vantaggio per il lavoratore. Del resto non esistono nella generalità politiche di sostegno al lavoro dipendente. Auspico una inversione di cultura”. Il primo gennaio scorso è cambiato il calcolo della previdenza, generando problemi per i dipendenti.
“Palagianello ha ampiamente dimostrato di essere un ottimo laboratorio per i problemi delle aziende, ma ora è il momento di pensare a quelli dei lavoratori. Abbiamo bisogno di innovazione
tecnologica, di diversificazione delle colture, di generale sostegno al lavoro”. E
quale dovrà essere allora il ruolo del sindacato? “Dobbiamo essere presenti nelle aziende denunciando chi sottopaga i dipendenti”.
Spostiamoci dal fronte dell’agricoltura a quello di trasporti e servizi. Esistono difficoltà per una amministrazione provinciale, dice Carmela Rubino, Assessore provinciale: “Sono necessari cinque o sei anni per passare dallo stadio di ideazione a quello di completamento per
un’opera che sia una strada od un’infrastruttura del genere, sarebbero quindi auspicabili almeno due mandati. Annuncio però che la Provincia di Taranto è riuscita ad intercettare capitali perché si provveda alle prossime opere”.
La Casa della Salute di Palagianello. Se ne parla, dietro una precisa domanda dell’esponente PD di Palagianello Antonio Miola, con l’Assessore regionale Paolo Costantino. “La Sanità della nostra regione non è molto popolare, se ne parla in effetti male ma semplicemente perché per tutto quanto concerne il resto dell’operato dell’attuale giunta regionale non si trova alcuna anomalia, segno del fatto che questa legislatura sta governando bene”. Il PIL pugliese “era con Fitto ad un + 0,3%, ora siamo ad un + 2,2 %, quando quello nazionale è dell’1,7, noi abbiamo realizzato ben 14 parchi naturali, il centro-destra nessuno, noi abbiamo rafforzato i servizi sociali, a differenza dei nostri avversari. Con noi gli aeroporti pugliesi hanno visto un incremento di voli, e di turismo, del 10 per cento”. Ed a proposito della Casa della Salute che si dovrà edificare da noi, Costantino ammonisce: “Occorre che l’attuale amministrazione di Palagianello spinga per l’approvazione di un progetto esecutivo.Sono disponibili 700 milioni di Euro per i POP del settore Sanità, quindi occorre essere pressanti”. Ma un fantasma si profila però all’orizzonte: i tagli del Governo centrale. Nonostante questo, Costantino parla della difesa del Piano Regionale della Salute (“e non della Sanità, che è altro…”): tre ospedali in più, a Martina Franca, a Manduria e Taranto, Castellaneta non chiude ma diventa ospedale intermedio e punto diriferimento dell’Ovest tarantino, non chiude nemmeno Massafra ma viene valorizzato.
“E poi, i dirigenti sanitari della Sinistra non hanno mai ricevuto alcun avviso di garanzia, e gli Enti della Sinistra non nono stati per niente toccati dalla questione morale”.
Una promessa, un impegno di Paolo Costantino: condurre dopo il 2010 la sanità pugliese a livelli di quella del Nord.
Infine, il commento politico di Michele Mazzarano, vice segretario regionale del PD.
La politica va avvicinata ai cittadini rimettendo al centro delle azioni proprio il sano valore della politica. “Una politica che ha di recente visto un fenomeno nuovo: non la scissione di un partito,ma la fusione di due per crearne uno che rappresenta oltre il 33 per cento della volontà e delle speranza degli Italiani”. Eppure il sentire degli Italiani nei confronti della politica è altro, continua Mazzarano: c’è disaffezione, la politica entra con difficoltà in sintonia con le persone. “L’idea di un Berlusconi divento normale è stata un’illusione: il lodo Alfano ha sovvertito l’ordine delle priorità, che restano gravi ed irrisolte: consumi, salari, i problemi restano relegati nelle tasche dei cittadini. Chi governa lancia l’economia sì ma a danno delle classi deboli”. Per Mazzarano la presenza dell’Esercito nelle città maschera la riduzione di fondi per le Forze dell’Ordine, è solo fumo negli occhi. La qualità della
vita è peggiore per l’esistenza, soprattutto dei giovani, la cui posizione è ormai drammaticamente precaria. E poi c’è il federalismo fiscale, che potrebbe “minare l’unità nazionale, facendo venir meno i principi di perequazione e solidarietà. Del resto, l’asse di comando è marcatamente nordista e si vuol essere più competitivi sganciandosi dal Sud”. A proposito di federalismo, su questo tema Mazzarano lancia un appello all’allargamento del centro-sinistra discutendo proprio intorno al problema, lanciando
anche un appello alle forze di centro. “Il dialogo va intrapreso inoltre con i Sindaci di centro-destra del Sud, sicuramente non desiderosi di vedere la nostra terra in rovina”.
Annunzia per il 25 ottobre una giornata nazionale di mobilitazione contro il Governo.
L’Opposizione dovrà vivere tra i cittadini, nelle città, nei paesi, corrispondendo ai bisogni delle persone”. Persone per le quali, ormai, i veri ammortizzatori sociali sono “i genitori ed addirittura i nonni con le loro pensioni. Bisogna dare un grande senso di cambiamento! Anche se in Italia c’è ancora chi è convinto che per risolvere i problemi sia necessario un imprenditore, il quale però ha ampiamente dimostrato di pensare ai fatti suoi!...”

[[di Franco Fischetti Corriere del Giorno 12/08/2008]]

12 agosto 2008

Berlusconi e il mistero del 7 per cento

Sul brusco calo dell'Iva del 7% è sceso il silenzio. Eppure il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sabato scorso nel dare il preoccupato annuncio del crollo delle imposte indirette, aveva parlato di un'anticipazione cui avrebbero fatto seguito ulteriori dettagli. Qualcuno vi aveva subito letto soprattutto l'esigenza di frenare le velleità dei ministri in vista dell'esame della Finanziaria. Che fondamento avevano quei dati? Il mistero resta. La spiegazione a oggi più plausibile è che quel 7% abbia due componenti: una riduzione effettiva del gettito, mese su mese, del 3%; più un mancato gettito del 4% atteso dall'aumento dei prezzi e negato dalla contrazione dei consumi.
L'inflazione che viaggia a +4% avrebbe dovuto trascinare con sé l'imposta: quando salgono i prezzi, infatti, l'Iva segue a ruota e avrebbe dovuto rimpinguare le casse dello Stato. Ma il calo dei consumi – che secondo Unioncamere sta viaggiando intorno al 4% – ha azzerato questo possibile rialzo del gettito.
Per semplificare, se il gettito Iva è 100, ci si sarebbe atteso un gettito a 104 per effetto dell'inflazione e se non fosse intervenuta la contrazione dei consumi. Il gettito, però, è stato 97.
Il calo effettivo dell'Iva, mese su mese, sarebbe, dunque, non del 7% come detto da Berlusconi, ma del 3%, che resta comunque un preoccupante campanello di allarme sia in termini di risorse disponibili, sia sul fronte di una ripresa dell'evasione fiscale.
Per risolvere il mistero del 7% non resta che attendere i nuovi dati del gettito Iva. Senza dimenticare i noti problemi di computo sul timing del gettito che a volte ne differiscono l'effettiva contabilizzazione.
L'appuntamento potrebbe essere per il 29 agosto con il comunicato Istat sulle vendite al dettaglio.

[[il Sole 24 Ore - di Marco Mobili]]

Tutte le Olimpiadi on-line

Su Eurovisionsport è possibile guardare tutti i Giochi Olimpici di Pechino 2008 online gratuitamente senza alcuna registrazione.

E ‘ un ottimo modo vivere tutti gli aggiornamenti.
Sul sito è possibile seguire su 12 differenti canali tutte le competizioni olimpiche e rivedere nella sezione Highlights i momenti più belli dei giochi e su Highlights by Sport i più bei momenti di ogni singolo sport.
Per sapere l'orario delle gare trasmesse in streaming basta andare sul Calendario di Eurovision Sport

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11 agosto 2008

Pil a crescita zero, ''Rischio recessione''


La crescita del Pil nel secondo trimestre di quest'anno è stata pari a zero rispetto allo stesso trimestre del 2007.
Sulla base delle informazioni finora disponibili, nel secondo trimestre del 2008 il prodotto interno lordo (PIL), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente
Si tratta del dato più basso dal terzo trimestre 2003 quando la crescita fu pari a -0,1%. Lo comunica l'Istat.
Il risultato congiunturale del Pil - spiegano dall'Istat - è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto dell'industria, di una sostanziale stazionarietà dei servizi e di un aumento dell'agricoltura. Il secondo trimestre del 2008 ha avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate del secondo trimestre del 2007.
Nel secondo trimestre - si ricorda - il Pil è cresciuto in termini congiunturali dello 0,5% negli Stati Uniti e dello 0,2% nel Regno Unito. In termini tendenziali, il Pil è cresciuto dell'1,8% negli Stati Uniti e dell'1,6% nel Regno Unito.
«Di fronte ai dati sul Pil consiglierei al governo di mettere fine alle autocelebrazioni e di dedicarsi un pò ai problemi di crescita del Paese». Lo dichiara Pierluigi Bersani, ministro dell'Economia nel governo ombra del PD commentando gli ultimi dati del Pil italiano. «Se nella legislatura 2001-2006 - prosegue l'ex ministro per lo Sviluppo Economico - il centrodestra ebbe bisogno di tre anni per portarci alla crescita zero, questa volta sarà molto più velocemente, secondo il nuovo stile. Siamo alla crescita zero per decreto. È evidente che la crisi è internazionale, ma qui la stiamo prendendo per il verso del pelo. Abbiamo semplicemente sbagliato manovra. È chiaro che paghiamo una grave difficoltà della produzione industriale e delle attività economiche legate ai consumi. Invece di concentrarci sulla sollecitazione agli investimenti e ai consumi interni si è avviata una operazione depressiva senza nemmeno poterne discutere. Bisognerà - conclude - assolutamente tornare sul tema e correggere Dpef e manovra se non vogliamo partire nel 2009 con il piede sbagliato».

Cala la produzione Industriale

Nel mese di giugno 2008, sulla base degli elementi finora disponibili, l'indice della produzione industriale è risultato pari a 99,4 con una diminuzione del 4,4 % rispetto a giugno 2007. Nel confronto tra il primo semestre 2008 e quello del 2007, l’indice ha presentato una diminuzione dell’1,5 %.
L'indice della produzione corretto per i giorni lavorativi ha registrato in giugno una diminuzione tendenziale dell’ 1,8 % (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di giugno 2007), mentre nella media dei primi sei mesi del 2008 il medesimo indice ha segnato un calo dell’ 1,2 % rispetto al corrispondente periodo del 2007 (i giorni lavorativi sono stati 125 contro i 126 del primo semestre 2007).L'indice della produzione industriale destagionalizzato è risultato pari a 96,8 con un aumento dello 0,1 % rispetto a maggio 2008.


Inflazione, a luglio al supermercato si spende il 6% in più

Se un anno fa potevamo permetterci qualche strappo alla regola, ora al supermercato no possiamo sgarrare: con l’inflazione al 4.1%, che tocca il 6 per cento nel caso di alimentari e carburanti, perfino un piatto di pasta è diventato un lusso.

A luglio 2008 il carovita ha fatto un ulteriore balzo in avanti: se già il 3.8% di giugno era un tasso elevato, ora siamo allo 0.3% in più. Gli aumenti più significativi riguardano soprattutto i comparti dell'abitazione, acqua, elettricità e combustibili ( +8,6% ), trasporti ( +7,1% ) e i prodotti alimentari ( +6,3%).

Dal punto di vista territoriale, considerando le 20 città capoluogo, a risentire di più dell’aumento dei prezzi è Cagliari, seguita da Napoli e Torino. Va meglio a Roma, Trieste e Bologna, dove gli aumenti sono stati relativamente più moderati.

09 agosto 2008

FESTA DEMOCRATICA A PALAGINELLO


Programma:

VENERDI’ 08 AGOSTO
  • ore 20,30 in Piazza dei Caduti
    DIBATTITO PUBBLICO SUL TEMA:
    “I BRACCIANTI : QUALI SONO I LORO DIRITTI NELLA NUOVA PREVIDENZA AGRICOLA”
    Interverranno :
    DONATO PENTASSUGLIA Segretario provinciale del PD MARIO FRACCASCIA Segretario Generale FLAI-CGIL
    FRANCO FERRIERI Segretario cittadino CGIL
    “IL LAVORO E’ UN TUO DIRITTO ,AIUTA IL PD A DIFENFERLO”
  • in Piazza Roma alle ore 20,30
    INTRATTENIMENTO CON IL MAGO FELIX E MUSICA CON I FISCHETTI DEE J
  • In via Dazeglio GASTRONOMIA

SABATO 09 AGOSTO
  • ore 20,30 in Piazza dei Caduti

    DIBATTITO PUBBLICO SUL TEMA
    ““IL NUOVO PIANO REGIONALE DELLA SALUTE”
INTERVERRANNO :
ANGELO CARONE Dirigente PD di PALAGIANELLO
DOTT. MARIO CETERA vice primario e dirigente ASL TA1
DOTT. PAOLO COSTANTINO Consigliere Provinciale PD
LA SANITA’ E’ UN PATRIMONIO DA VALORIZZARE E DA RAFFORZARE
  • In Piazza Roma intrattenimento musicale con la band WISCHY E CEDRO
  • In via Dazeglio GASTRONOMIA



DOMENICA 10 AGOSTO
ore 20,30 in Piazza dei Caduti
DIBATTITO PUBBLICO SUL TEMA


““IL PARTITO DEMOCRATICO PER SALVARE L’ITALIA”
INTERVERRANNO :
ANTONIO MIOLA Dirigente PD di PALAGIANELLO
MICHELE MAZZARANO Vice segretario regionale PD
ROCCO RESSA sindaco di PALAGIANO
CARMELA RUBINO Consigliere Provinciale PD

  • In Piazza Roma intrattenimento musicale con la band “I BAGORDI”
  • In via Dazeglio GASTRONOMIA

06 agosto 2008

L'amministrazione Tamburrano? Un fallimento per lo sviluppo della città

Mino Fedele, capogruppo PD, parla del partito, dell'alternativa all'attuale giunta e del perchè torneranno a nascere i bambini al "Matteo Pagliari"

Incontriamo il capogruppo del PD del Consiglio Comunale di Massafra, il prof. Mino Fedele; già sindaco di Massafra, Mino Fedele crede nell'impegno in politica e nella sua più alta valorizzazione nella società civile.
Professore, perché innanzitutto il PD si presenta non come un “nuovo partito” ma come un “partito nuovo”?
«Un “nuovo partito” è un partito che nasce soltanto come sommatoria di forze politiche esistenti o, peggio ancora, come “cartello elettorale”. Un “partito nuovo”, invece, come il PD vuole essere, è un progetto capace di dilatare gli orizzonti, guardare oltre gli stessi partiti per poter parlare ad una vasta moltitudine di giovani, di donne, di lavoratori… di cittadini… che non si riconoscono nei partiti. Un “partito nuovo” , insomma, è un partito che ha un codice genetico diverso dagli altri, in grado soprattutto di interpretare un’esigenza ormai ineludibile: il rinnovamento della politica. Non vi è dubbio, infatti, che oggi la politica ha bisogno di aprirsi e di adottare strumenti di larga
partecipazione democratica: primarie per scegliere premiership e candidati nelle istituzioni; referendum per consultare periodicamente i cittadini su questioni di grande rilevanza; assisi annuali programmatiche aperte a saperi e competenze della società; voto segreto per l’elezione dei dirigenti; termine di mandato per favorire ricambio generazionale. Un partito, dunque, che
rappresenti una occasione di una straordinaria innovazione della politica nella struttura e nella forma partito, nella direzione di un partito forte, radicato e organizzato capace di apertura, osmosi e partecipazione democratica.»
Qualche cittadino lontano dalla politica potrebbe chiedersi: perché un partito nuovo? Ce n’era veramente bisogno? Invece molti degli elettori del centro-sinistra, e non solo, ritengono che l’avvento del Partito Democratico sia ormai un fatto necessario ed ineludibile. Le chiedo: perché proprio in questo momento storico?
«L’avvento del PD è necessario e ineludibile in questo momento storico innanzi tutto per una partecipazione da parte dei cittadini per un’autentica “democrazia della partecipazione” nella quale ognuno possa dare il proprio contributo di idee e di passione; per un autentico rinnovamento della politica; per un partito plurale, moderno e organizzato; per un partito del lavoro e delle libertà; per un partito che difenda la laicità, che lavori per la pace e la sicurezza e che operi per uno sviluppo sostenibile e che punti nell’innovazione.»
Come giudica il lavoro, fin qui svolto, per l’economia massafrese e quali le misure più significative che hanno creato sviluppo socio-economico nella nostra città?
«La giunta comunale non ha, fin qui, prodotto alcun intervento per quanto riguarda l’economia e lo sviluppo socio-economico della nostra città; basti pensare ai PIP, fermi dagli anni ’80, nonostante i finanziamenti ricevuti per tutte le opere di urbanizzazione e infrastrutturazione;
nonché ad un PRG che, concepito negli anni ’70 ha avuto il suo epilogo nella “bocciatura” da parte degli organi regionali. L’insensibilità politica e amministrativa della giunta Tamburrano di fronte a questi due problemi, rappresenta, a mio avviso, il segno evidente del fallimento dell’amministrazione per quanto riguarda lo sviluppo socio-economico della nostra città.»
A Massafra, il “Matteo Pagliari” risulta un ospedale di base. Presto tornerà ad essere punto di riferimento per la parte ad ovest del comprensorio tarantino? Finalmente i bambini torneranno a nascere anche a Massafra? Cosa non andava nel precedente Piano della Salute proposto da Fitto?
«Le lotte intraprese dal “Comitato di difesa dell’Ospedale”, dalle forze del centro-sinistra e da tutti i cittadini di Massafra per salvare il nostro Ospedale hanno avuto, dopo due anni, il loro giusto riconoscimento: Massafra riavrà il “suo” ospedale e tornerà ad essere punto di riferimento per il versante occidentale, nonché per la città di Taranto. I reparti torneranno presto a funzionare come prima e i bambini torneranno a nascere a Massafra; insomma l’esatto contrario
del Piano di riordino ospedaliero di Fitto che prevedeva, non dimentichiamolo, la chiusura del nostro ospedale.»
Che cosa farete nel tempo avvenire? Il PD di Massafra ha già una strategia?
«Il PD vuole rappresentare, a Massafra, l’alternativa di governo alla giunta Tamburrano; un’alternativa che sia rispondente ai suoi principi ispiratori in termini di rinnovamento e di progettualità politica e amministrativa. Si sta attrezzando per questo con la partecipazione di tanti giovani, donne, uomini anche alla loro prima esperienza politica. Il risultato elettorale del PD a Massafra nelle ultime elezioni politiche è la testimonianza dell’attenzione di circa 6000 elettori verso il PD; da questo tesori di consensi e di opinioni, dobbiamo partire.»
Il centro destra nei suoi progetti riformatori, enfatizza molto un senso di presunta libertà individuale, per lo sviluppo del paese. Non c’è il rischio di apparire frammentari e poco “regolistici”?
«“Libertà” è per una grande forza democratica e riformista, una parola che non si separa mai dalla “giustizia sociale”. Un paese autenticamente libero deve, anzitutto, rimuovere tutti quegli ostacoli che impediscono la crescita delle nuove generazioni la libertà è uno stato che assume come impegno prioritario quello di restituire alle giovani generazioni la speranza nel futuro, combattendo le precarietà nel lavoro, consentendo ai meritevoli di sviluppare le proprie potenzialità, di poter accedere ai migliori centri formativi a prescindere dal ceto sociale di provenienza e facendo in modo che ogni cittadino, giovane e non, possa realizzare autonomamente i propri piani di vita.»
Concludendo, definisca il Partito Democratico con tre aggettivi…
«Nuovo, moderno, plurale.»

[da "EXTRA Magazine" di Vittorio Bilardi]

05 agosto 2008

Invasione delle arvicole. Agrumi a rischio


L’urlo arriva da Massafra, ma anche nelle vicine campagne di Palagiano e Castellaneta il pericolo esiste. Stiamo parlando dell’ invasione delle arvicole, un roditore, senza coda e dal muso allungato, che scava gallerie fino a 40 metri di lunghezza e che si ciba delle radici delle piante, privilegiano quelle degli agrumi. E’ proprio tra Palagiano e Massafra che si concentrano i più grossi raccolti di agrumi della provincia ionica. Raccolti che, se non sarà presa subito una soluzione, rischiano di essere danneggiati irreperabilmente a danno dell’intera economia locale. Le prime segnalazioni risalgono allo scorso anno, quando alcuni agricoltori, anche per il tramite delle associazioni di categoria, fecero notare la presenza di quei roditori. Oggi il fenomeno si accentua e raggiunge livelli preoccupanti perchè il numero delle arvicole cresce spropositatamente. “Sono giunte qui dopo l’alluvione del 2005 - ci racconta Fernando De Florio, agricoltore e socio Cia - e con gli anni, anche per l’assenza in molte zone di interventi di aratura, hanno potuto proliferare incondizionatamente”. In un territorio già compromesso da altri fenomeni, come quello della tristeza, l’invasione di queste talpe getta un nuovo allarme. C’è chi ha pensato di fare da sè, allagando i terreni, ma questo allontana i roditori solo per qualche tempo e, anzi, ne favorisce il ritorno perchè con un terreno più morbido è più facile per loro scavare le gallerie. C’è chi ha provato ad usare del grano avvelenato, ma anche in questo caso il sistema funziona solo per breve tempo, perchè le arvicole si spostano nelle zone limitrofe. Persino l’idea dei gatti non funziona, perchè i roditori sono così tanti che i felini non ce la fanno. Senza un intervento globale e tempestivo si rischia, in 4/5 anni, di distruggere tutti gli agrumeti dell’area occidentale ionica. Un rischio che non si può correre. “Una buona derattizzazione risolverebbe il problema - spiega De Florio - ma i costi sono alti. Solo un intervento pubblico può aiutare gli agricoltori”.
Ecco perché il coordinatore massafrese del Pd, Vito Miccolis sta predisponendo una richiesta al prefetto Pironti.


[[TARANTO SERA - 04 /08/2008 - Maria De Bartolomeo ]]

04 agosto 2008

Invasione di arvicole negli agrumeti a sud di Massafra

Al Ministro delle Politiche Agricole
Via XX Settembre n.20 Roma
Al Prefetto di Taranto
Via Anfiteatro n.4 Taranto
All’Assessore Regionale alle Risorse Agroalimentari
Via Lungomare Nazario Sauro n.45 Bari
All’Assessore Provinciale all’Agricoltura
Via Anfiteatro Taranto
All’assessore Comunale all’Agricoltura
Via Vittorio Veneto Massafra
Agli Organi di Stampa


OGGETTO:Invasione di arvicole negli agrumeti a sud di Massafra



Numerosi agricoltori locali mi hanno segnalato l’invasione di arvicole negli agrumeti massafresi.Le arvicole sono dei roditori che assomigliano a piccoli topi, ma con una coda più corta e pelosa. Scavano delle gallerie lunghe fino a quaranta metri. Le radici e le cortecce degli agrumi sono il loro pasto preferito e ne possono mangiare quanto il loro peso quotidiano. Preferiscono la corteccia delle radici degli alberi più giovani, ma attaccano tutto l'albero, senza riguardo all'età quando l'alimento è limitato. Esse allevano durante l’anno e possono produrre dalle tre alle dodici figliate con una media di tre o cinque roditori ogni volta, ma possono arrivare anche ad undici. Ventuno giorni sono la lunghezza media della gestazione e le femmine sono sessualmente mature in 40 giorni. In passato tale roditore era assente nei nostri terreni, ma dopo l’alluvione del 2005 è comparso improvvisamente, forse portato dalle acque provenienti dalla zona collinare della città di Massafra. La loro presenza è andata aumentando sempre più. Ora è un vero e proprio allarme per tutti gli agricoltori locali. I contadini hanno già da tempo iniziato una vera e propria lotta contro questo roditore, ma il fenomeno non è stato per nulla limitato. Gli agricoltori hanno combattuto la loro presenza con l’allagamento dei terreni, con l’utilizzo di cereali avvelenati,con prodotti chimici e con l’eliminazione dell'habitat, che determina il loro proliferare, distruggendo le piste, i nidi ed i posti dove si nascondono. La copertura vegetativa densa nei campi assicura loro l'alimento,la protezione dai predatori e dallo stress ambientale. Ormai gli operatori del settore agricolo non sanno come difendersi e stanno subendo numerosi danni economici per salvare le loro colture. Occorrerebbe organizzare su tutto il territorio la lotta a questo dannoso animale e non lasciarlo alle singole iniziative degli agricoltori.
Il circolo del Partito Democratico di Massafra Vi chiede di intervenire con la massima urgenza, ognuno nella propria competenza, per arginare il prolifere della presenza nel territorio di massafrese di questo dannoso animale. Inoltre si chiede di mettere in atto le azioni necessarie per l’eliminazione dell’invasione delle arvicole e di disporre interventi per aiutare gli agricoltori a sostenere tutti i danni economici che stanno subendo. In mancanza di un immediato intervento l’intero comparto agricolo subirebbe danni irreparabili e la fragile economia del settore spingerebbe all’abbandono delle colture.

Avv Vito Miccolis
Coordinatore Cittadino PD

Il pullman “Salva l’Italia” in Puglia dal 5 al 7 Agosto.

"Salva l'Italia!". S'intitola così la petizione che il Partito Democratico ha promosso e che è partita a Luglio per concludersi il 25 ottobre, in occasione della manifestazione nazionale indetta dal partito.La petizione ha al centro due questioni: la difesa delle regole democratiche contro le forzature e le leggi sbagliate del governo e la lotta per far ripartire l'Italia, cominciando da stipendi e pensioni.Obiettivo, primario completare la raccolta di firme promossa dal segretario nazionale Walter Veltroni per dire no ad un governo che non rispetta le regole democratiche, forza la mano sui temi della giustizia e non fa nulla per far crescere salari e pensioni mentre l'Italia vive una pesante crisi e le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese .L'itinerario pugliese così come fino ad ora è stato fatto in altre regioni prevederà molti piccoli comuni perché, come dichiara Beppe Fioroni, coordinatore dell'iniziativa "vivere in un centro al di sotto dei 5.000 abitanti diventerà un lusso".
Ad accogliere il pullman in Puglia ci sarà il Segretario Regionale Michele Emiliano e tutti i parlamentari e dirigenti pugliesi .
Riportiamo di seguito le tappe pugliesi:


  1. MARTEDI' 5 Agosto
  • ore 14,00 - Marina di LEPORANO (TA).
  • ore 15,30 - Marina di PULSANO (TA).
  • ore 16,30 - LIZZANO (TA. ore 18,30 - San PIETRO in Bevania (TA).
  • ore 20,30 - TREPUZZI (LE)
  1. MERCOLEDI' 6 Agosto
  • ore 10,30 -CAMERINI - Marina di OSTUNI (BR) c/o Il FARO.
  • ore 16,00 - Spiaggia PANE e POMODORO, BARI.
  • ore 20,30 - P.zza CASTELLO, BARLETTA (BA).

  1. GIOVEDI' 7 Agosto
  • ore 10,30 - Lungomare E. MATTEI - VIESTE (FG).

Pd, «Salva l'Italia»: raccolte già 650mila firme

Quota 650 mila. Le firme per salvare l'Italia aumentano giorno dopo giorno. Mentre il pullman che promuove la campagna gira in lungo e largo il Paese. Almeno fino a ottobre, quando l'iniziativa «Salva l'Italia» promossa dal Partito democratico culminerà a Roma in una grande manifestazione nazionale.

Intanto contro la politica del governo Berlusconi hanno già firmato 650 mila firme. Le adesioni - spiega una nota del Pd - vengono registrate nei banchetti e nei gazebo organizzati in tutta Italia, sia nelle oltre mille feste del Pd presenti in questo momento nel Paese, sia attraverso il pullman che da qualche giorno ha cominciato a girare il Paese con l'obiettivo di incrementare ulteriormente la raccolta di firme. La grande richiesta di iniziative per promuovere la petizione ha fatto salire a 120 le tappe del pullman che fino al 30 settembre farà per due volte il giro d'Italia raggiungendo località di vacanza, mercati, feste del Pd, posti di lavoro.

Sul sito http://www.partitodemocratico.it/ sono già inoltre state raccolte oltre 20 mila firme. Nei prossimi giorni verranno mandate e-card a decine di migliaia di indirizzi di volontari e simpatizzanti da rilanciare in rete per promuovere la raccolta delle firme.

01 agosto 2008

Il Ponte di Cernera è diventato una discarica abusiva.



Il Ponte di Cernera è diventato una discarica abusiva.
Tutti parlano della sua ricostruzione. I comunicati stampa si sprecano,ma si ha l’impressione che nessuno sappia quale è lo stato dei luoghi. Come si vede chiaramente dalle foto, che si allegano, ormai il ponte è pieno di rifiuti che aumentano sempre più; inoltre lo stesso non è stato messo in sicurezza. Sono passati quasi tre anni dall’alluvione e nonostante i fiumi di parole, le accuse ed i proclami, lo stato dei luoghi è lo stesso. Non vi è stata alcuna delimitazione dell’area e non sono stati messi in atto i più elementari sistemi di sicurezza.
Il Partito Democratico invita gli organi competenti a bonificare l’intera area, oltre che a predisporre tutti gli atti affinché il ponte non continui ad essere una discarica abusiva.
Inoltre si chiede di conoscere le cause del suo crollo. L’8 settembre 2003 per effetto della nota alluvione, che colpì la città, vi fu il primo crollo. La Provincia provvide, con fondi di tutti i cittadini, alla sua ricostruzione. Alla nuova alluvione il ponte, il 7 ottobre del 2005, è ricrollato. E’ possibile che un ponte dopo due anni venga distrutto da un’altra alluvione? Invece di parlare di chi saranno i meriti della nuova ricostruzione perché non si accertano le responsabilità?
Inoltre se vi sono dei responsabili perché non si chiede il risarcimento sia dello sperpero del denaro pubblico che per i disagi che i cittadini di Cernera stanno subendo?
Non vorremo che il nuovo ponte venga ricostruito dagli stessi soggetti che potrebbero averne causato anche il crollo. Tanto sono sempre i cittadini che pagano ed i soliti politici continuano ad essere costruttori di ponti, anche se qualche volta crollano

Avv. Vito Miccolis
Coordinatore Cittadino PD