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08 novembre 2010

•Salviamo l' AGRICOLTURA pugliese

La crisi del comparto agricolo pugliese e le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel suo tessuto produttivo deve essere oggetto di discussione dell'assemblea regionale, per dare delle risposte concrete alle tante aziende del comparto che vivono momenti di grande difficoltà.
Il comparto agricolo rappresenta da sempre un settore strategico, radicato e ad alto potenziale qualitativo per l'economia della Regione Puglia,nella sola Provincia di Taranto si contano ben 37.000 addetti che operano nel settore agricolo, per un totale di quasi 7.000 aziende.
In numerose zone della nostra Regione, il lavoro agricolo rappresenta ancora l'unica fonte di reddito per numerose famiglie, ma adesso data la crisi congiunturale del sitema produttivo ben l'80% degli imprenditori agricoli pugliesi risulta essere indebitato con gli istituti di credito.
Solo negli ultimi in dieci mesi, da Gennaio ad Ottobre 2010, ben 300 aziende agricole pugliesi si sono aperte le porte delle aste giudiziarie per l'esecuzione delle procedure di pignoramento poste in essere da Equitalia per l'insolvenza di numerosi debiti.
La drammatica situazione in cui versa il mondo agricolo ha creato un terreno fertile per le organizzazioni criminali, le quali cercano di infiltrarsi nel tessuto produttivo agricolo per riciclare i proventi rinvenienti dalle loro attività criminali ed impossessarsi delle numerose aziende agricole in difficoltà.
Dietro l'esecuzione delle aste giudiziarie possoni celarsi capitali non “rintracciabili”, attraverso i quali la criminalità organizzata cerca di riciclare denaro “sporco” investendo nell'acquisto delle aziende agricole locali;
Dalla ricerca “Ecomafia 2010” pubblicato dall'Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente e dagli studi compiuti dell'Associazione Libera si evince che l'agricoltura si conferma essere uno dei pilastri dell'economia criminale con un giro di affari di circa 50 miliardi di euro l'anno, poco meno di un terzo del fatturato illegale nel nostro Paese, che si traduce in circa 150 reati al giorno commessi ai danni degli agricoltori.
La situazione appare ormai degenerata e fortemente compremessa, pertanto bisogna intervenire, senza perdere ulteriore tempo, al fine di non compromettere ulteriormente le condizioni del comparto agricolo ed assicurare la sopravvivenza del tessuto produttivo agricolo pugliese.
Non bisogna solo ripensare nel suo complesso il sistema per raggiungere una soluzione finanziaria ai tanti debiti già maturati dalle aziende, ma anche riformulare una più efficace politica agricola che salvaguardi l'economia di questo comparto produttivo.
L'agricoltura è un settore strategico per tutto il Sud Italia ed in Puglia in particolare possiede un alto potenziale qualitativo, per questo c'è bisogno di uno sforzo complessivo di tutte le Istituzioni, dal Parlamento Europeo al Governo Italiano, dalla Regione Puglia a tutte le organizzazioni di categoria.
Occorre riformulare una innovativa e più efficace politica agricola che sappia far fronte alle nuove situazioni contigenti venutesi a creare, i piccoli imprenditori agricoli rischiano di essere strangolati, stretti come sono nella morsa dei debiti da una parte e delle organizzazioni criminali dall'altra.
L'unica loro possibilità è quella di cedere le loro aziende o peggio di fallire, dando in questo modo ampio spazio alle ecomafie presenti sul territorio.
Per questo ho provveduto ad inviare al Presidente del Consiglio Onofrio Introna una richiesta di convocazione di un Consiglio Regionale monotematico, ed, allo stesso tempo, ho chiesto al Presidente della Commissione Sviluppo Economico Aurelio Antonio Gianfreda la convocazione di una seduta della IV Commissione per discutere della problematica alla presenza dell'Assessore Regionale all'Agricoltura Dario Stefàno, di tutte le organizzazioni confederali e le associazioni di categoria del comparto agricolo presenti sul territorio.
Il Consigliere Regionale Michele Mazzarano