Il Ministro dell'Interno ha rilevato irregolarità.
Ancora una volta l'amministrazione comunale di centro – destra di Massafra si dimostra incapace di svolgere la propria attività amministrativa in modo efficiente e soprattutto “legale”.
Questo è quello che emerge dal parere vincolante espresso dal Ministero dell'Interno (Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali) con nota del 23.01.2012, comunicato al Consiglio di Stato e richiesto in relazione al Ricorso Straordinario al Capo dello Stato, proposto nel Febbraio 2011, da un partecipante al bando di concorso per la copertura di un posto di dirigente ripartizione area di vigilanza (vedi determina dirigenziale n. 260 del 02-11-2010).
Pertanto il predetto concorso indetto dal Comune di Massafra per la copertura di un posto di dirigente ripartizione area di vigilanza dovrà essere rifatto.
Ancora una volta un concorso pubblico impugnato, verrà inficiato per violazione dei principi che dovrebbero sottendere a qualsiasi procedimento concorsuale: anonimato, par condicio, imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa.
Da quello che emerge dagli atti, il ricorrente/partecipante al suddetto concorso pubblico, vinto da altro soggetto (determina dirigenziale n. 342 del 21-12-2010 di approvazione della graduatoria finale di merito del concorso) ha proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato, dopo avervi partecipato ed aver assistito a tutta una serie di irregolarità ed illegittimità.
Innanzitutto, come appurato dallo stesso Ministero dell’Interno, si è svolta prima la prova orale e la redazione di un atto tipico e successivamente la prova scritta.
Inoltre, senza alcun criterio di logica e di imparzialità, la valutazione dei titoli e dei curricula è stata fatta solo dopo l'espletamento e la valutazione delle prove concorsuali .
Ed ancora, in violazione del principio dell'anonimato, l'atto tipico è stato consegnato direttamente dai singoli candidati alla commissione nell'ambito della prova orale.
Aggiunge, altresì, il Ministero che, in violazione del principio di economicità, cui deve attenersi ogni pubblica amministrazione, ai sensi dell'art.1 della legge n. 241/1990, il concorso è stato bandito prima di conoscere l'esito delle procedure di mobilità (ovvero, prima di sapere se ci potessero essere casi di assegnazione di personale in disponibilità/mobilità).
Alla luce delle motivazioni su esposte, il Ministero dell'Interno, nel suo parere, trasmesso al Consiglio di Stato, ritiene, pertanto, che il ricorso straordinario al Capo dello Stato vada accolto proprio in relazione all'impugnazione degli atti relativi alla procedura concorsuale, ovvero determina dirigenziale n. 260 del 02.11.2010 di approvazione del bando di concorso per la copertura di un posto di dirigente ripartizione area di vigilanza e, ancor prima, la delibera di giunta n. 358 del 29-10-2010 relativa al regolamento sulle modalità di accesso all'ente.
Tanto è quanto è emerso dal suddetto parere ministeriale; a noi cittadini non resta che prendere atto che un concorso pubblico sarà sicuramente annullato, a tutto discapito del buon andamento della nostra pubblica amministrazione e con ulteriore aggravio di spese a totale carico della collettività.