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05 settembre 2012

•Benzinaio in gravina I residenti si ribellano


“Il Comune di Massafra e la Provincia di Taranto con urgenza devono indicare quali sono le loro determinazioni sulla costruzione dell’impianto di carburanti in via per Martina Franca”.
Il Pd chiama in causa i due enti dopo che un gruppo di residenti della zona adiacente il Santuario della Madonna delle Scala, il 2 agosto scorso, ha presentato una petizione contro l’installazione in gravina di una stazione per la distribuzione di carburanti.
“I firmatari - si legge nel documento protocollato - specie quelli residenti in via per Martina Franca,ì sono fortemente preoccupati e indignati”.
“Noi del Pd - ricorda il capogruppo Vito Miccolis - in consiglio comunale avevamo chiesto di escludere quell’area dal nuovo piano carburanti, ma la maggioranza di centrodestra ha bocciato l’emendamento. Inutili sono stati gli appelli a fermare la sua realizzazione.
Anche gli inviti rivolti al Vescovo Fragnelli ed al sindaco Tamburrano, prima dell’inizio dei lavori, sono caduti nel vuoto. Quel terreno è una delle ultime zone incantevoli, di grande interesse paesaggistico e storico, ora con la presenza del nuovo impianto di carburante rischia di essere fortemente compromesso”.
Da circa un mese i lavori vanno avanti con lo sbancamento di un’area a vede di circa 15mila metri.
L’inserimento di tale impianto deturperebbe in maniera irreversibile il paesaggio circostante” scrivono i residenti al sindaco ed all’Ente Gestione aree protette della provincia, nonchè all’Arpa ed all’assessore regionale alla Qualità del Territorio.
L’area su cui si è deciso di impiantare la stazione di servizio sorge infatti in un oliveto secolare, sui due lati della via del Santuario, prima della seconda Cappella. Tale zona, storicamente, rientrava tra i beni del ‘beneficio’ della chiesa di Santa Maria della Scala.
“Sia nel Piano di Fabbricazione del Comune che ne Piano urbanistico generale presentato alla Regione -ricordano i residenti - tale area era destinata a fornire servizi alla residenza, poichè donata all’istituto Interdiocesano per il sostentamento del Clero, al fine di realizzare strutture di aggregazione giovanile o case di riposo. il tutto inserito, magari, in un parco degli ulivi. Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di speculazione edilizia che nella nostra città ha raggiunto proporzioni non più sostenibili e dove si è arrivati a cementificare qualsiasi spazio disponibile, persino nelle gravine.
Se i vecchi proprietari avessero voluto trarre vantaggio economico da tale area, di certo non avrebbero fatto quell’atto di carità e di altruismo.”
Ma non basta perchè la preoccupazione dei residenti scaturisce anche dal fatto che, asfaltando l’area, verrebbe meno la permeabilità del terreno che ha consentito di limitare i danni causati dalle recenti alluvioni ed inoltre, l’impianto dista pochi metri dalle case ed a soli 15 metri da una scuola materna. “Peraltro - insistono - una vasta letura in campo scientifico e medico sui danni alla salute prodotti dacomposti volatili (benzene ed altri gas) che si sprigionano dalle pompe di benezina e gasolio dimostrano che essi sono causa diretta di vari tipi di tumore”
Chiedono, quindi “di annullare in autotutela le autorizzazioni rilasciate per la costruzione di tale impianto, consapevoli della responsabilità dei danni provocati alla salute ed all’ambiente”.
“Tale progetto non porta alcun bene né al paesaggio né tantomeno al culto per la nostra Madonna - insiste Miccolis - l’area è di proprietà dell’Ente per il sostentamento del clero. Noi massafresi riteniamo quella zona un posto sacro che poco si sposa con un impianto di distribuzione carburanti”.
TARANTOSERA