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27 novembre 2009

Carissimi Giovani Democratici dal primo minuto abbiamo voluto fare della battaglia ambientale uno dei tratti distintivi della nostra azione politica. Il nostro è un territorio con forti contraddizioni interne: ambiente vs lavoro, salute vs sviluppo economico. Una forza politica matura è quella che riescea governare i processi e a trovare le giuste sintesi fra legittimi diritti ed interessi contrapposti. La difesa dell'integrità del nostro ambiente parte dal rispetto per le regole che fissano limiti per le emissioni, i comportamenti, e limitano la libertà entro i confini della convivenza civile a vantaggio di tutti. La politica è chiamata a parlare finalmente con un'unica voce. Con questo spirito i Giovani Democratici aderiscono alla manifestazione del 28 novembre a Taranto, organizzata dalle associazioni ambientaliste. Lo faranno i GD della Provincia di Taranto e lo faranno i GD del Grande Salento, con l'adesione delle federazioni provinciali di Lecce e Brindisi, a rinsaldare ulteriormente un legame di amicizia, di comuni destini, ma anche di larghe speranze.

Mobilitiamoci!

Per chi vuole partecipare,alla grande manifestazione per l'ambiente ALTAMAREA del 28 novembre a Taranto , stiamo organizzando delle auto da Massafra.
Per adesioni e informazioni contattate Paolo Tristani. Tel.3886116526.
gdmassafra@gmail.com

20 novembre 2009

Camera del lavoro intestata a Morea

La Cgil e la Lega Spi-Cgil di Massafra, al fine di «sottolineare l’impegno e la coerenza di un grande dirigente sindacale» hanno deciso di intitolare al compagno Luigi Morea, tragicamente scomparso lo scorso settembre, la sede della Lega e il Salone della Camera del Lavoro di Massafra.
La cerimonia avrà luogo, domani, venerdì 20 novembre, alle ore 17.30, presso la sede della Cgil, in via Bolzano, alle spalle dell’Ufficio Postale Centrale.
A ll ’incontro interverranno:
  • Eva Santoro, segretaria generale Spi Taranto;
  • Luigi D’Isabella, segretario generale Cgil Taranto;
  • Giovanni Cazzato, segretario nazionale Spi- Cgil.
È gradita, fanno sapere dalla Spi-Cgil, la presenza di quanti desiderano, con la loro partecipazione, ricordare l’operosità sindacale di un massafrese.

13 novembre 2009

•La Provincia invita a riprendere il dialogo, ma la serrata continua

La Provincia invita i cartapestai a riprendere il dialogo interrotto con il Comune, ma la serrata continua.
«Non torniamo indietro» dicono. «Abbiamo subìto troppe umiliazioni in tanti anni. La nostra categoria va rispettata. È ora di passare dalle parole ai fatti. Se amate il carnevale, date corpo ad un progetto serio che dia il giusto riconoscimento al nostro lavoro e alla manifestazione. C’è un anno di tempo per fare tutto. Basta volerlo». Carristi irremovibili. Nemmeno l’incontro con gli assessori della giunta Florido, Vito Miccolis (Politiche del lavoro), Giovanni Longo (Turismo) e Giampiero Mancarelli (Finanze) è servito a stemperare la tensione. Gli esponenti dei team, protagonisti del carnevale, Lapenna, Festa, Bocconi, Zaccaria, Fuggiano, Lepore, Pantaleo, Parisi, Briga, Acquaro, Pucci, Bruno, Codardo, Giannotta, Grognardo, Darseno, De Biase, per la prima volta uniti in un’unica associazione, rappresentati dal dottor Giuseppe Spera, presidente del sodalizio, non mollano. Nessun ripensamento sulla decisione adottata all’unanimità, nell’ultima assemblea dei soci, di disertare il 57° carnevale.
«Apprezziamo l’interesse della Provincia - dichiarano - ma per il 2010 niente carri. Se il carnevale si farà è bene che tutti sappiano che noi
non ci saremo». Da Vito Miccolis l’invito a gettare il cuore oltre l’ostacolo e ad intraprendere un nuovo percorso costruttivo con le istituzioni. Un tavolo di concertazione a cui si aggiungerebbe tra gli interlocutori anche la Provincia. L’ultimo interesse concreto mostrato dal Palazzo del Governo per il carnevale massafrese, infatti, risale al 2004, quando l’allora vicepresidente Martino Tamburrano s’impegnò personalmente, affinché l’ente elargisse un contributo economico di 50mila euro. Oggi, la Provincia ritorna in campo riconoscendo il valore della manifestazione. Così, l’assessore Longo, nel corso dell’incontro di martedì sera con i carristi, parla del carnevale come «un buon biglietto da visita per la nostra provincia». E annuncia: «Abbiamo iniziato un percorso di promozione del territorio da condividere insieme agli enti attraverso l’istituzione del marchio comunitario Terra Jonica. Un percorso che punterà an che alla destagionalizzazione del turismo con una programmazione annuale degli eventi più rappresentativi, che danno lustro alla nostra provincia. Tra questi ci sarà il carnevale di Massafra che avrà il nostro sostegno e la vetrina che merita». Un impegno condiviso anche dall’assessore Mancarelli, che auspicando un lavoro sinergico tra Provincia e Comune, manifesta la necessità di intraprendere «un cammino che veda i cartapestai protagonisti e che porti al superamento delle criticità esistenti e riesca a soddisfare le istanze dei carristi». Dal pre sidente Spera, infine, la richiesta alla Provincia di sottoscrivere, insieme al Comune, lo stesso protocollo d’intesa redatto a sostegno del carnevale e dei carristi. Il nodo più importante da sciogliere resta la realizzazione della cittadella del carnevale. E intanto, da lunedì scorso, il Comune ha avviato il servizio di pulizia dei locali dell’ex macello. Segno che qualcosa si muove.

Gazzetta del Mezzogiorno - D. Piccolo

• Incontro tra la Provincia e i carristi

«Dobbiamo riprendere il dialogo che si è interrotto.Bisogna tornare su un tavolo e parlare con l’Amministrazione comunale e con il Consorzio.Le istituzioni hanno l’obbligo di riprendere il dialogo. Dobbiamo discutere, parlare e costruire di nuovo un rapporto».
Con queste parole l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, Vito Miccolis, ha esortato i maestri cartapestai a ricucire lo strappo con l’Amministrazione comunale, per il bene del Carnevale, al termine di un incontro, voluto dall’ente Provincia e tenutosi al Centro per l’Impiego. Ad interloquire con i carristi, che hanno ribadito la loro volontà di non partecipare alla 57° edizione del Carnevale Massafrese, oltre a Miccolis, gli assessori provinciali alle Finanze,Giampiero Mancarelli, e al Turismo, Giovanni Longo.
«Se gli assessori provinciali sono qui – ha detto in apertura Miccolis, dopo aver spiegato cosa rappresenta il Carnevale per la città di Massafra, in termini di impegno profuso dagli operatori della cartapesta, coinvolgimento e partecipazione collettiva, impiego di risorse - è perché ritengono che il Carnevale sia una manifestazione importante a livello provinciale, patrimonio di tutti. Non vogliamo sostituirci all’Amministrazione comunale né al Consorzio. Non è una contrapposizione né un discorso di bandiera. Siamo qui ad ascoltarvi ».
La parola è passata allora al presidente dell’Associazione Cartapestai di Massafra, Giuseppe Spera, che ha innanzitutto ringraziato, a nome dei carristi, l’Amministrazione provinciale per l’interessamento e la sensibilità alla vicenda. «Anche se in ritardo – ha precisato -.
L’ultimo contributo che la Provincia di Taranto ha dato al Carnevale risale al 2004». Per poi ribadire la posizione dei maestri cartapestai e sottolineare la disponibilità a collaborare con la Provincia per il 2011. «Proponiamo anche a voi – ha dichiarato Spera – il protocollo d’intesa che abbiamo presentato all’Amministrazione comunale per la sottoscrizione. Chiediamo anche a voi di firmarlo. Lavoriamo insieme per la manifestazione del 2011. Abbiamo tutto il tempo materiale per sederci ad un tavolo e valutare il possibile intervento della Provincia».
Di qui, un excursus su tutta la querelle con il Comune e sui problemi del Carnevale. Su tutti, l’annosa questione dei capannoni.
A questo proposito, Spera ha precisato che, da lunedì mattina, è stata avviata la pulizia dei locali dell’e x- macello. «Credo che il CarnevaleMassafrese – è così intervenuto Longo – sia un ottimo biglietto da visita per la nostra Provincia. Stiamo portando avanti un discorso di promozione turistica con enti e associazioni, puntando ad una destagionalizzazione dell’offerta.
Il tavolo del turismo che si è istituito a livello provinciale sta lavorando ad un calendario di
manifestazioni che caratterizzano l’arco ionico per la promozione del territorio. Tra queste possiamo inserire il Carnevale Massafrese».
Sulla stessa linea, Mancarelli che, dopo aver messo in chiaro la scarsità del budget di risorse dell ’ente Provincia rispetto al passato, in particolar modo quest’anno, e dopo aver espresso la volontà di intraprendere un percorso che veda i carristi protagonisti con le istituzioni, si è soffermato sull’opportunità per il Carnevale Massafrese di inserirsi nel marchio “Terra Jonica”, presentato dalla Provincia di Taranto.
«L’obiettivo – ha affermato - è quello di emancipare la provincia ionica dalla baricentricità e dalla leccecentricità per far sì che le nostre diversità vengano prese in considerazione. C’è la volontà di riempire questo marchio di contenuti, con le eccellenze della provincia, di cui verrà a far parte il Carnevale Massafrese ».
Infine, la disponibilità ad attivare tutti i canali di promozione esistenti e la sottolineatura della necessità di riattivare un percorso virtuoso con l’Amministrazione comunale, per poter poi bussare alle porte della Regione Puglia.

•Assemblea nazionale PD: costruire il partito, preparare l'alternativa

L'Assemblea Nazionale del 7 novembre ha concluso ufficialmente il percorso congressuale nazionale del Partito Democratico. I 1.000 delegati arrivati alla fiera di Roma hanno infatti ratificato la nomina di Pierluigi Bersani a Segretario del partito, a seguito della convalida definitiva dei risultati delle primarie che hanno visto un consenso del 53,23% dei voti al neo-segretario, mentre Franceschini e Marino hanno ottenuto rispettivamente il 34,27% e il 12,49% dele preferenze. Sono stati inoltre eletti Rosy Bindi come Presidente dell'Assemblea Nazionale (affiancata da due vice-presidenti: Marina Sereni e il lombardo Ivan Scalfarotto) e Enrico Letta al ruolo di vice-segretario. Capogruppi parlamentari saranno Angela Finocchiaro al Senato e Dario Franceschini alla Camera, mentre il deputato bergamasco Antonio Misiani è il nuovo tesoriere nazionale del PD.

Una vittoria di tutti, una ripartenza per l'intero Partito Democratico. L'intervento del segretario Bersani è durato poco più di un'ora ed ha indicato la via per la nuova gestione plurale del partito a livello nazionale: “Mi sono rivolto a voi come ci si rivolge ad un largo gruppo dirigente e in modo consapevole sia della rilevanza e della difficoltà del nostro impegno sia della grande forza che possiamo esprimere. Tutti noi, assieme, metteremo fiducia nel progetto, tenacia e solidità nel perseguirlo; e soprattutto davanti alla sfida nuova sapremo rinverdire gli ideali che ci hanno portati alla politica ricavando da lì energia e generosità. Perché in fondo la sostanza sta proprio qui. Un Partito giovane ci chiede di essere giovani nel cuore. Un partito nuovo”.

Ecco i video degli interventi in assemblea di:
Pierluigi Bersani (segretario nazionale PD) >>
Dario Franceschini (candidato segreteria nazionale PD) >>
Ignazio Marino (candidato segreteria nazionale PD) >>
Fausto Raciti (segretario nazionale GD) >>

09 novembre 2009

• Svendono anche l'acqua!

immagine documento documento Noi per l'acqua bene pubblico


Avere l'acqua a dispozione è un diritto. Mentre il mondo e le organizzazioni internazionali si preoccupano di far sì che la più preziosa delle risorse sia fruibile dall’intera popolazione mondiale, il governo, neanche a dirlo, rema controcorrente e si avvia invece alla sua privatizzazione. La politica dell’”acqua al migliore offerente”, argomento chiave del decreto-salva infrazioni votato e approvato ieri dal Senato, è stata arginata dall’emendamento PD, inserito all’ultimo minuto nel testo. “L’acqua è di proprietà dello stato”: poche parole che però riescono nell’impresa di limitare la mercificazione selvaggia voluta dal ministro Ronchi, ideatore del decreto.

Un giro d’affari da 8 miliardi. Nonostante la modifica, il testo rimane potenzialmente pericoloso e rischia di spingere le aziende del settore ad una febbrile caccia all’oro che penalizzerebbe pesantemente i consumatori. Vediamo perché.
Al momento in Italia la rete idrica è coperta da circa 110 gestori, divisi per ambiti territoriali ottimali. Di questi ben 64 sono a capitale pubblico e servono metà della popolazione, il resto è a capitale misto o privato. La riforma di ieri cancella ogni regola e apre alla privatizzazione selvaggia. Si consente la gestione a società “in ogni forma costituite”. Non è tutto, il privato deve possedere una quota corrispondente ad “almeno il 40% della società” e spetterà a lui l’ultima parola sugli investimenti. In sostanza il pubblico diventerà un’ospite poco gradito.
È ovvio che i un sistema così articolato, la logica di mercato avrà la meglio sulla volontà di garantire a tutti un diritto, quindi si può prevedere realisticamente che le società decidano di massimizzare i profitti gonfiando le tariffe. Quanto ci guadagnano le aziende private? Si stima, in difetto, che il gioco al rialzo potrebbe fruttare in 10 anni ben 8 miliardi di euro.

Che fine fanno gli enti pubblici? A loro resta una quota che non potrà superare il 40%, pochi poteri e praticamente nessuna possibilità di contrastare gli interessi dei grandi gestori privati italiani. Inoltre la riforma spalanca le braccia alle multinazionali, come le francesi Veolia e Suez, impazienti di accaparrarsi altre zone del territorio. L’Antitrust già parla di “monopoli pubblici sostituiti da monopoli privati”.

Sindaci ribelli. Insomma, in generale la prospettiva di grandi aziende con in mano le chiavi del proprio rubinetto non piace a nessuno, ma in particolare non entusiasma chi da decenni lotta col problema della scarsità idrica. Per questo un centinaio di sindaci siciliani si sono coalizzati per risolvere il problema alla fonte: non consegneranno le chiavi degli acquedotti a gestori privati. La Sicilia, uno dei pionieri della privatizzazione idrica fin dal 2005, sa cosa vuol dire ridurre un necessità primaria all’interesse di pochi e soprattutto sa quanto i traffici miliardari concentrati nelle mani di un numero ristretto di imprenditori possa far gola a Cosa Nostra. Il braccio di ferro fra i sindaci irriducibili e la regione si è spesso evoluto nell’invio di qualche commissario, non proprio irreprensibile. È il caso dell’ingegnere Rosario Mazzola, commissario per l’Ato di Palermo e allo stesso tempo consigliere per alcune società che controllano Acque potabili siciliane…coincidenza o piccolo caso di conflitto d’interessi?

I commenti del PD. La presidente dei senatori PD Anna Finocchiaro, durante il suo discorso all’aula ha evidenziato: ''La questione della gestione della risorsa acqua e' una delle grandi questioni sulle quali si interroga il mondo intero. Non e' un problema di poco conto, ragioniamoci, cerchiamo di capire meglio. Dobbiamo avere attenzione al fatto che stiamo parlando dell'acqua, la risorsa piu' preziosa naturalmente a disposizione dell'umanita''.


08 novembre 2009

• MASSAFRA PROVINCIA IN CAMPO

«È impensabile che il carnevale non si faccia con i suoi protagonisti». La Provincia di Taranto non ci sta a perdere la kermesse più importante dell’arco ionico. Dopo aver appreso, ieri, dagli organi d’informazione la notizia della drastica e definitiva decisione assunta dai cartapestai massafresi di disertare la 57ª edizione del carnevale «a causa delle ripetute provocazioni provenienti dagli organizzatori», gli assessori della giunta Florido, Giovanni Longo (Turismo), Giampiero Mancarelli (Finanze) e Vito Miccolis (Lavoro) hanno deciso di incontrare i carristi per cercare di superare l’impasse. «Il carnevale di Massafra - spiega Miccolis - non è un fatto localistico, bensì rappresenta un momento di eccellenza per l’intera provincia, pertanto non possiamo rimanere insensibili di fronte a questa situazione. Non vogliamo scavalcare il Comune, né sostituirci agli organizzatori e men che meno strumentalizzare l’accaduto. Vogliamo solo che il carnevale a Massafra si faccia, pertanto, invitiamo i carristi a rivedere le proprie posizioni. L’auspicio - conclude Miccolis - è che in tempi brevi, si possa riaprire il dialogo tra le parti attraverso l’attuazione di un tavolo di concertazione; la Provincia, dal canto suo, offre la propria disponibilità nel porre in essere i provvedimenti a sostegno della manifestazione».
L’appuntamento è per martedì prossimo, alle 16.30, presso il Centro per l’impiego di Massafra, in viale Marconi, dove i tre assessori ascolteranno dai cartapestai le motivazioni della decisione assunta e le richieste avanzate a tutela della categoria e della manifestazione.

Gazzetta del Mezzogiorno DEBORA PICCOLO

07 novembre 2009

• IL GOVERNO DEL NORD

Siamo di fronte ad un Governo le cui scelte in materia di infrastrutture e di politica economica appaiono completamente piegate agli interessi del Nord. Il Cipe di oggi ne è una riprova. Sono state approvate opere infrastrutturali per oltre 8 miliardi di euro, dei quali più di 6 appostati per opere da realizzare al Nord.
Il Mezzogiorno è letteralmente scomparso dalle scelte di questo Governo, se si fa eccezione per il solito ponte sullo Stretto, opera tanto costosa quanto non prioritaria che assorbe consistenti risorse pubbliche sottraendole ad interventi infrastrutturali più urgenti ed importanti. Restano inspiegabilmente indietro le vere opere prioritarie e strategiche per il Sud a partire dalla linea ad Alta capacità ferroviaria Napoli-Bari, opera condivisa socialmente ed istituzionalmente, con un progetto preliminare già pronto ed un progetto definitivo del 1° lotto già elaborato, un’opera dunque già pronta per andare in appalto con immediata apertura dei cantieri”.
Per quanto rigurada il ponte il comitato ha sbloccato un miliardo e 300 milioni per avviare la progettazione. Soldi veri, soldi pubblici. Finora non si è visto nessun contributo privato, come va raccontando il governo». La somma sbloccata, era statadestinata dal governo Prodi su infrastrutture di Calabria e Sicilia .
Nella miriade di interventi, anche uno che mette le mani nelle tasche dei cittadini. La delibera Cipe autorizza infatti a partire dal 2010 un aumento delle tariffe aeroportuali.
Le forze politiche, le istituzioni ed i parlamentari meridionali hanno il dovere di farsi sentire per contrastare tali scelte fortemente penalizzanti per il Sud.

•Ma chi ci governa?!?