Decisi a non mollare.
I gestori della società Avvenire r.l. annunciano il ricorso alla Procura della Repubblica dopo che l’amministrazione comunale ha aggiudicato, in maniera definitiva, l’appalto per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani.
La storia risale alla primavera scorsa quando tra il Comune e la Avvenire - già gestore del servizi di igiene urbana - si è aperto lo scontro.
Dal bando di gara risulta vincitrice la società Castiglia, ma per gli antagonisti dell’Avvenire “quella società non ha tutti i requisiti”.
E la conferma sarebbe giunta solo pochi giorni fa.
Francesco Pugliese, dirigente della Avvenire r.l., già titolare di un ricorso al Tar che proprio domani entrerà nel merito della discussione, insiste col dire che “la Castiglia Srl dovrebbe essere esclusa dal bando perchè solo dieci giorni fa ha ottenuto dall’albo rifiuti il rilascio dell’autorizzazione che, invece, avrebbe dovuto già avere all’epoca della presentazione dell’offerta al bando di gara. Inoltre l’autorizzazione riguarda la categoria 1, ma è stata concessa per la classe D e non C come previsto nel bando per la costruzione dell’ecocento che, sempre in base al bando, deve realizzare chi si aggiudicherà l’appalto”.
E su questo progetto nascerebbe l’ennesimo intoppo.
Secondo Pugliese, infatti, ci sarebbe una situazione di incompatibilità “grave” che mina, per la società Castiglia, la possibilità di presentare domanda di autorizzazione all’esecuzione dei lavori per l’ecocentro.
“Quella società - sottolinea Pugliese - lo sanno tutti è del fratello dell’ex presidente del consiglio comunale, Nino Castiglia, oggi nominato assessore ai Lavori Pubblici.
E’ chiaro quindi che, per costruire l’ecocentro, Castiglia dovrà chiedere ed ottenere l’autorizzazione dal fratello. Non credo si possa fare”.
In attesa della sentenza del Tar la società Avvenire non molla e già annuncia un nuovo ricorso.
“Ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica - dichiara ancora Pugliese - perchè il Comune avrebbe dovuto fare le dovute verifiche e la mancanza dell’autorizzazione dell’albo rifiuti sarebbe risultata da subito. Invece si è proceduto addirittura ad avviare l’assegnazione definitiva del bando, nonostante ci sia ancora in pendenza la sentenza del Tar”.
La Avvenire r.l. continua, comunque, ancora a gestire il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città in attesa che gli organi giudiziari si pronuncino. Ma a quel bando della primavera scorsa non intende davvero rinunciare. In ballo c’è il lavoro di decine di dipendenti e diversi milioni di euro.
Le buste aperte furono tre, quella di Castiglia e Avvenire, e quella contenente le offerte della Tradeco di Altamura, da cui però ancora non risulta una presa di posizione.
Chissà se alla luce delle dichiarazioni dei Pugliese anche questa società di igiene urbana non decisa di presentare ricorso o, comunque, di farsi sentire.
Taranto Sera