“L’emendamento alla legge di bilancio sulle emissioni odorigene vincola a tempi certi, non più prorogabili, l’applicazione della norma per le autorizzazioni ambientali. Pertanto nessun favore alle aziende, ma regole e tempi definiti per contrastare l’odioso fenomeno della ‘puzza’”. Lo dice il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Michele Mazzarano, dopo le polemiche suscitate soprattutto nel Tarantino e le accuse, rivolte alla maggioranza, di aver fatto un regalo alla lobby degli inquinatori, prorogando fino a due anni il termine per l’aggiornamento delle autorizzazioni ambientali.
“Le molestie olfattive rappresentano – prosegue Mazzarano - una delle più frequenti cause di proteste dei cittadini, mediamente pari a 100 denunce per anno, a partire dal 2008. L’ottima legge regionale, da noi approvata nel 2015, interessa molte aziende (sansifici, depuratori, discariche, impianti di compostaggio, biostabilizzazione dei rifiuti, raffinerie di petrolio, etc) e prevede varie fasi attraverso cui tutti i gestori devono adeguarsi, da un punto di vista tecnologico e di monitoraggio, per abbattere le emissioni odorigene. Il primo passo – aggiunge - è la richiesta di modifica dell’atto autorizzativo all’autorità competente, previsto entro un anno dalla pubblicazione della legge (quindi entro il 22 aprile 2016); segue la fase istruttoria e decisoria dell’autorità competente, con i tempi che ne derivano, vista la numerosità delle aziende coinvolte e la complessità della valutazione delle proposte (presumibilmente molti mesi). Una volta modificato l’atto autorizzativo, il gestore ha un ulteriore anno di tempo per la realizzazione di quanto definito e per raggiungere le prestazioni previste. Si può ritenere che, per vedere gli effetti positivi della norma, si sarebbero dovuti attendere – rimarca - comunque almeno due anni. L’entrata in vigore della norma, grazie all’emendamento approvato, non potrà superare l’aprile 2017. Quindi l’emendamento introdotto certifica e non procrastina una procedura molto complessa, senza la quale le prescrizioni della legge rimarrebbero lettera morta”. “Ecco perché – dice il capogruppo del Pd in Consiglio regionale - risultano incomprensibili e infondate le polemiche sollevate ad arte sulla questione. Chi cerca, con metodi intimidatori, di mettere all’indice presunti servi sciocchi di presunte lobby di inquinatori - conclude - ha sbagliato indirizzo”.