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04 dicembre 2009

•Emergenza occupazione Miccolis: «Il picco nel 2010»

Un settore difficile da gestire se non altro per la pesante mole di vertenze che ogni giorno esplodono.
Sul territorio ionico in prima fila c’è Vito Miccolis, assessore provinciale alle Politiche del Lavoro ed alla formazione professionale.
Con lui cerchiamo di fare il punto partendo dal caso Borsci.
Assessore, la vertenza Borsci sembra volgere a termine.Nei giorni scorsi la famiglia di San Marzano ha fatto sapere che l’acquirente sarà Telcom. Quali i termini dell’accordo raggiunto?
Il rappresentante della società di Ostuni, Raffaele Casale ci ha spiegato che il progetto viaggerà in due fasi. La prima prevede la costituzione di una Srl che prenderà in affito la Borsci al fine di avviare immediatamente la produzione. Poi si passerà ad un concordato con i creditori e si trasformerà la Srl in Spa che acquisterà di fatto l’azienda. In questa entrerà, anche se non si sa ancora in che misura, la famiglia Borsci e sarà uno di loro il legale della nuova Spa”.
La Borsci rappresenta per il territorio tarantino una tradizione. L’ingresso di una società “straniera” potrebbe creare difficoltà alla territorialità del prodotto?
“La questione è stata oggetto di una mia specifica richiesta durante il tavolo in Prefettura. A Casale ho chiesto di tenere a Taranto la sede legale della Spa. Mi ha detto di sì. Quindi la Borsci resta qui”.
Per quando è prevista la ripresa della produzione ormai ferma da gennaio scorso?
“Presto, ma questo sarà il primo Natale senza l’elisir San Marzano Borsci”.
In ventisei sono in cassa integrazione. Per loro quale futuro?
“Tutti verranno riassorbiti dalla nuova società. Anzi ci sono state annunciate altre assunzioni”.
Purtroppo quella di Borsci non è l’unica vertenza sul territorio. Pensiamo, ad esempio, alla Miroglio ed Tct e Tbm. Quel è la situazione oggi?
“Triste. Siamo in allarme rosso ed il picco ritengo che ci sarà nel 2010 perchè con tanti lavoratori in cassa integrazione si spenderà meno e l’economia si impoverirà ulteriormente”.
Un quadro assolutamente negativo. Cosa si può fare?
“Come Provincia stiamo attivando un piano di emergenza con Italia Lavoro, oltre alla formazione, perchè il problema è che ogni giorno nascono delle emergenze, ieri per esempio ci siamo occupati dell’indotto Arsenale, e molte altre rimangono sommerse perchè si tratta di realtà meno conosciute.
Sento parlare di 3 milioni di poveri in Italia, ma credo che una buona percentuale sia a Taranto. Al contempo, però, vedo spuntare come funghi sistemi per tentare la fortuna. E’ vergognoso che lo Stato faccia speculazione sulla povertà della gente perchè generlmente è chi è in difficoltà che usa macchinette e gratta e vinci

Maria De Bartolomeo -TARANTO SERA