In questi ultimi giorni ho letto interviste e dichiarazioni rilasciate agli organi di informazione circa l'opportunità di rassegnare le dimissioni da consigliere regionale.
A tutti ricordo che alla sola notizia di stampa della mia possibile iscrizione nel registro degli indagati, ho dichiarato che mi sarei dimesso dalle cariche di partito e avrei sospeso la mia campagna elettorale per “mantenere indenne da ogni sospetto e da ogni accusa il mio partito e l’intero centro sinistra”. Ho tenuto fede all’impegno preso, e ho annullato ogni appuntamento elettorale e ogni sollecitazione al voto. Se, ciò nonostante, i cittadini mi hanno votato ugualmente (contribuendo così al raggiungimento nella mia circoscrizione della più alta percentuale di voti al PD dell’intera Puglia), vuol dire che mi considerano una persona onesta cui dare fiducia.
Non mi dimetto. Per me sarebbe immorale, tradire la fiducia ricevuta da migliaia di cittadini!
Ho apprezzato il richiamo del Segretario Regionale Blasi alle regole etiche del PD ( che non prevedono alcuna incompatibilità tra la carica elettiva a cui sono stato chiamato e la mera condizione di indagato, peraltro SOLO A MEZZO STAMPA in vicende che ledono la mia dignità di dirigente politico e di cittadino). Lo Statuto e il Codice Etico rappresentano la “Costituzione” del PD, e trovo a dir poco singolare che proprio coloro che invocano il rispetto delle regole ne pretendano poi la violazione. Non a caso, del resto, per nessuno degli esponenti del PD o del centrosinistra che in questi anni si è trovato nella condizione di indagato sono mai state richieste le dimissioni dalla carica elettiva.
Sono profondamente colpito e amareggiato dalla gratuità e dalla violenza degli attacchi personali che giungono da alcuni esponenti del mio partito: evidentemente, ogni mezzo - anche il più sgradevole - viene ormai utilizzato a fini di lotte di potere intestine.
Rifiuto di scendere sullo stesso terreno di coloro che mi attaccano! Per questo, pur con grandissima sofferenza (che solo chi mi conosce può davvero comprendere), tenendo fede alla sensibilità e alla responsabilità gia dimostrate, ho deciso di non iscrivermi al gruppo consiliare del Partito Democratico sino a che non sarà intervenuto un chiarimento politico sulle regole della vita interna del mio partito.
Michele Mazzarano