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10 maggio 2011

• Sulla scelta degli scrutatori in tre gridano “allo scandalo”

Un lungo elenco di circa tremila nomi. Un dito che scorre su quella lista. E’ quello del sindaco Martino Tamburrano che, così, ha scelto gli scrutatori della imminente tornata elettorale per le amministrative. Nulla di irregolare. La legge consente che sia il sindaco a nominare gli scrutatori. Ma i tre antagonisti della campagna elettorale che sta per volgere al termine gridano “allo scandalo”.

Conferenza stampa congiunta quella che si è tenuta stamattina. Nel salone dell’Appia Palace i candidati a sindaco Vito Miccolis e Angela Monaco, sostenuti anche da Giuseppe Cofano (assente per lutto), hanno evidenziato alcune “stranezze” emerse nel leggere la lista degli scrutatori che il 15 e 16 maggio gestiranno i seggi elettorali. “Molti degli scrutatori scelti - osserva Miccolis - sono gli stessi degli ultimi anni e poi i presidenti eletti dalla Corte d’Appello sono, in molti casi, parenti o affini a candidati ed attuali assessori del centrodestra. Questa situazione rischia di minare la regolarità del voto”. Preoccupazione che condividono in tre. Anche Cofano, seppure assente, ritiene che il metodo utilizzato dal sindaco Tamburrano, ricandidato alle amministrative, non sia stato del tutto “opportuno”. “Fino a quando sono stato io sindaco - ricorda - gli scrutatori sono stati nominati per sorteggio. La legge prevede la nomina diretta, ma trattandosi di elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e non di elezioni politiche o regionali, sarebbe stato più opportuno procedere al sorteggio per evitare situazioni come quelle che oggi registriamo. Anche sulla nomina dei presidenti ritengo che, nei casi in cui ci sia parentela con i candidati, questi debbano rinunciare. E’ soprattutto una questione di buon senso”. Decisa a scegliere la via legale è Angela Monaco che parla di una “situazione difficile e scandalosa in una campagna elettorale che non ha niente di democratico, legittimo e trasparente. La legge consente il metodo usato da Tamburrano, ma questo non significa che un sindaco non debba essere equo. Ci sono situazione di incompatibilità che gli organi preposti dovranno valutare. Altrimenti è chiaro che viene violata la par condicio”.



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