tag foto 1 tag foto 2 tag foto 3 tag foto 4 tag foto 5

19 settembre 2009

• «La centrale non s'ha da fare»

Un nuovo impianto a biomasse liquide sul territorio tarantino, al confine tra i Comuni di Massafra e Taranto.
Nella recente conferenza dei servizi, oltre ai due Comuni rappresentati per l’occasione dal sindaco di Massafra Martino Tamburrano e dal rappresentante del Comune di Taranto, l’avvocato Alessandro De Roma, anche l’Arpa Puglia, la Provincia di Taranto e l’Autorità Portuale.
In seno alla conferenza sono arrivati tre pareri positivi e due negativi.
I primi da parte dei due comuni, Massafra e Taranto, con quest’ultimo pronto ad esprimere alcune riserve in merito nella prossima conferenza dei servizi, e dall’Autorità Portuale, mentre parere negativo è arrivato dall’Arpa e dalla Provincia di Taranto.
È stato proprio l’assessore provinciale Vito Miccolis a lanciare l’allarme tramite una conferenza
stampa convocata nel pomeriggio di ieri. «Siamo preoccupati – afferma l’assessore provinciale del Pd –. La cosa che ci spaventa è che per ogni ora i sei motori diesel presenti ne ll’impianto consumeranno, per ognuno di essi, 3,7 tonnellate ad ora degli olii che saranno utilizzati ,con un consumo annuo di circa 186mila tonnellate per ogni motore, che sommati per i sei motori danno 1milione 116mila tonnellate».
Una quantità enorme, ed una mole di ‘lavoro ’ per l’impianto che sprigionerà Co2. AncoraMiccolis afferma: «Loro dicono che la quantità di Co2 immesso nell’aria sarà pari a quello che le piante hanno assorbito per produrre la materia prima, e quindi il rapporto è nullo. Il problema è che le piante hanno assorbito Co2 in Indonesia ma lo rilasceranno qui da noi».
La prossima conferenza dei servizi, che servirà a sapere quale sarà la risposta definitiva degli enti rispetto al progetto, è fissata per lunedì della prossima settimana.
Nel frattempo è lo stesso Miccolis ad annunciare l’azione del presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, che sta preparando una presa di posizione contro questo impianto.
Il provvedimento dovrebbe finire sul tavolo della giunta provinciale nei prossimi giorni.
Sempre Miccolis chiede, unitamente al Pd, schieratosi assolutamente contro la nascita di questo impianto, che il sindaco di Massafra e il Comune di Taranto, rivedano la loro posizione in merito. Un invito che lo stesso assessore allarga a tutte le forze politiche di Massafra. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Cosimo Marino e Augusta Bisanti, entrambi del Pd, con quest’ultima che ha sottolineato come «il nostro territorio ha già dato in termini ambientali».
L’impianto che dovrebbe nascere, come detto, sul confine del territorio massafrese e tarantino, avrà una potenza di 115 megawatt (il termovalorizzatore diventerebbe
un giocattolino, visti i suoi 12 megawatt), e comprenderà la realizzazione di un oleodotto, di 4 km circa, che partirà dal molo polisettoriale di Taranto e giungerà all’impianto, e la realizzazione di un elettrodotto che dall’impianto porterà l’energia nella rete gestita da Terna.
Sul territorio di Massafra ricadrà anche la cabina principale di raccolta dell’energia e un elettrodotto sottotraccia. Inoltre bisogna aggiungere che qualora non fosse possibile realizzare l’oleodotto allora gli olii verrebbero trasportati su gomma.
Altri numeri sono quelli che interessano il traffico navale e la cifra per la realizzazione del progetto: 130milioni di euro.
Il Pd avvisa: «Il nostro intento è quello di informare i cittadini, e a loro chiederemo cosa ne pensano ».

Graziano Fonsiono- Corriere del Giorno