Il presidente del Consiglio fa retromarcia sulle tasse: «L'attuale situazione di crisi impedisce di pensare a una riduzione delle imposte, è assolutamente fuori discussione». Lo ha affermato, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi che ha invece precisato che il governo punterà a una «semplificazione di tutto il sistema tributario, per la
quale - ha aggiunto - spero sia sufficiente un anno».
Berlusconi ha smentito dunque le ipotesi circolate in questi giorni: «nessuno di noi ha parlato due o otto imposte, 23% 33%», ha detto. «Non sono vere le illazioni su una volontà di ridurre le tasse: questa situazione di crisi non dà nessuna possibilità di riduzione delle tasse».
Immediata la reazione dell'opposizione. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani parla di «irresponsabile giravolta»: «Quando si tratta di fare interventi per il lavoro e la famiglia la crisi non c'è, quando si tratta di ridurre le tasse invece la crisi c'è. Quando si tratta di fare propaganda si parla di riforma fiscale, quando si tratta di passare dalle parole ai fatti si fa la giravolta».
Gli fa eco la presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro. Sulle tasse, e non solo, il governo Berlusconi, dice la Finocchiaro, «continua a mentire agli italiani». E mente a tal punto che per motivare «l'impossibilità di una riduzione del carico fiscale Berlusconi scopre la crisi economica. Ma non aveva detto che la crisi era superata?». «Dopo averci allietato i primi giorni ell'anno con interviste, calcoli e ragionamenti sulla necessità del taglio e della semplificazione delle tasse, oggi il Governo - ha osservato Finocchiaro - ha ammesso che si trattava solo di una ipotesi impraticabile. Questo governo è davvero confuso e incapace di dare una guida al Paese»