«L’Arpa - evidenzia Mazzarano - ha detto tecnicamente no. E questo parere è un macigno sul percorso autorizzativo. L’Arpa dice no perché, sostanzialmente, l’impianto ricade in una zona ad alto rischio ambientale e in un’aria satura di sostanze inquinanti. L’Arpa non dice no perché i termovalorizzatori sono il demonio da abbattere come secondo una vulgata ambientalista. Come ha avuto modo di spiegare scientemente il prof. Giorgio Assennato, il vero problema da cogliere e che riguarda tutti gli impianti esistenti e in via di autorizzazione in provincia di Taranto, è che il nostro territorio non può sopportare più nulla».
È giunto il momento di fermarsi, dice Mazzarano. E aggiunge: «Fermatevi. Lo dico a tutti. Lo dico a chi pensa che questo territorio - ha ragione Marescotti - sia luogo di scorribande di ogni natura. Qui si concentrano quattro inceneritori di tutti i tipi e per tutti i bisogni. Ecco, vorrei che non facessimo ironia a noi stessi, vorrei che non apparissimo quelli che i giorni pari vanno a Roma a pietire interventi del Governo per bonificare un territorio devastato dall’inquinamento e i giorni dispari fossimo solerti e pronti ad autorizzare tutti gli impianti possibili ed immaginabili». Infine, sul tema della chiusura del ciclo dei rifiuti, Mazzarano dice: «Sarebbe di buon senso comunque attendere il nuovo piano regionale sul ciclo dei rifiuti e gli indirizzi che emanerà su questa materia».