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07 giugno 2012

• Il PD , un regolamento per fermare la febbre del gioco

Nel consiglio comunale del 18 giugno si discuterà del regolamento comunale per l’installazione delle sale e di apparecchi da gioco, lo ha stabilito la commissione dei capigruppo. L’argomento è stato da me sollecitato, ma ha subito trovato l’adesione del sindaco Tamburrano e di tutti gli altri esponenti politici sia di maggioranza che di opposizione. E’ stato concordato di portare nei prossimi giorni una bozza del regolamento nelle commissioni consiliari per svolgere tutti gli atti preparatori per la sua adozione. E’ stato anche approvato di portare alla discussione del consiglio l’ordine del giorno proposto dall’Anci e sollecitato dal consigliere Giuseppe Cofano per un intervento legislativo sull’intera materia. Nei giorni scorsi ho appreso che attualmente nell’Asl tarantina sono ben cinquantasette i giocatori sottoposti a trattamenti terapeutici, questo a riprova dei risvolti negativi della febbre da gioco sul nostro territorio. I tarantini che si rivolgono alle strutture sanitarie sono soprattutto operai, impiegati e pensionati, ma non mancano gli studenti ed i disoccupati. Le tipologie del gioco maggiormente diffuse tra i cinquantasette giocatori sono soprattutto i Gratta e Vinci, le slot machines ed i videopoker. Le statistiche nazionali lanciano un allarme impressionante. Dopo Eni e Fiat quella del gioco d’azzardo è la terza industria italiana con centoventimila addetti. Nel 2011 sono stati spesi 76,5 miliardi di euro. Mediamente ogni cittadino sperpera più di mille euro all’anno tentando la fortuna. A ciò c’è da aggiungere anche il gioco illegale che, secondo alcune stime dell’associazione Libera, fatturerebbe altri 10 miliardi di euro in un anno. Sono circa 15 milioni, il 38,3 % della popolazione tra i 15 e 64 anni, gli italiani, che almeno una volta hanno giocato d’azzardo, fra questi a risultare maggiormente coinvolta sarebbe la popolazione maschile, attestandosi al 50% a fronte del 29,2% delle donne. Sono i giovani di età compresa tra i 25 ed i 34 anni (55,1% dei maschi ed il 34,5% delle femmine) che hanno dichiarato di avere giocato almeno una volta. Tra gli studenti giocatori, il 69% ha speso nell’ultimo mese fino a 10 euro, il 24% tra gli 11 e 50 euro ed il 7% dai 51 euro in su. Il gioco in generale è un comportamento percepito come rischioso dal 71,5% della popolazione fra i 15 ed i 64 anni, ,in particolare dal 75,8 % delle donne e dal 66% degli uomini, ed è disapprovato dal 60,5% degli italiani: il 65,9% delle donne ed il 53,5% degli uomini. Ma nonostante tale atteggiamento in Italia vi sono circa due milioni di persone con problemi di gioco, tra cui circa mezzo milione sono giovani, che da un momento all’altro potrebbero ritrovarsi a non saper più fare a meno della scommessa quotidiana. Ora in città la politica ha iniziato a mettere in agenda la discussione di questo allarmante problema. Il primo appuntamento è l’approvazione di un regolamento. Successivamente tutti insieme dobbiamo diffondere una nuova cultura sul gioco responsabile. I tabacchini, i bar ed i locali di ogni genere non possono essere trasformati in piccoli casinò che distruggono le nostre famiglie. La Stato invece di combattere i rischi e le patologie dovute dal gioco d’azzardo lo alimenta. Noi massafresi, se iniziamo un percorso unitario, questa partita la possiamo vincere. Il 18 giugno in consiglio vinceremo la prima tappa.

IL CAPOGRUPPO DEL PD

VITO MICCOLIS