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27 giugno 2012

•Sul regolamento è rottura

MASSAFRA - Ancora un rinvio. Il voto sul regolamento che disciplini l’apertura in città di sale giochi e scommesse slitta ancora. Ieri mattina il consiglio comunale in aggiornamento a quello del 18 giugno ha fatto scoppiare la bagarre. Al momento del voto solo quattro consiglieri di maggioranza erano presenti, mentre tra i banchi di opposizione ha fatto scalpore l’assenza del consigliere ex-Pd Luigi Convertino. Ma andiamo per ordine. In discussione due ordini del giorno. Uno proposto dal consigliere Giuseppe Cofano della Costituente di Centro sulla scorta dell’ordine del giorno dell’Anci per invitare la giunta regionale a scoraggiare il gioco delle scommesse attraverso la realizzazione e diffusione di un “decalogo del giocatore responsabile”; l’altro suggerito dal capogruppo del Pd, Vito Miccolis per regolamentare l’attività delle sale giochi in città.

Due iniziative nate sui dati forniti dall’Asl circa i numerosi casi di patologie strettamente collegate con la malattia del gioco. L’ordine del giorno di Cofano è passato con il voto unanime, mentre per il regolamento dalla maggioranza qualcuno ha chiesto il rinvio del punto. In una riunione dei capigruppo, però, Miccolis ha fatto rilevare che il rinvio non era necessario dal momento che il regolamento aveva già ottenuto tutti i pareri favorevoli delle Commissioni e del dirigente. Al rientro in aula è mancato il numero legale e l’assemblea è stata aggiornata. “Abbiamo assistito ad una brutta pagina politica - commenta chiaramente deluso Vito Miccolis - perchè l’argomento andava oltre i colori politici. Invece credo che i poteri forti abbiano avuto un certo peso sulla questione. La maggioranza ha fatto voluamente mancare il numero legale”. Ma anche tra i banchi di opposizione al momento del voto si è notata l’assenza di qualche consigliere. “Non riesco a capire il comportamento di Luigi Convertino che eletto nella lista del Pd - insiste Miccolis - si è assentato. Solo per questo dovrebbe dimettersi”. Un consiglio comunale inaspettatamente polemico anche per come era cominciato. In apertura di seduta, infatti, tutti i presenti si sono trovati d’accordo sull’opportunità di inoltrare alla Regione una missiva in cui si sollecita di tornare sui propri passi e di stanziare in favore del territorio ionico gli 8milioni di euro inizialmente annunciati per l’Asl tarantina. Su questo argomento il voto è stato unanime. Poi il dibattito è degenerato fino alle accuse. E la questione sembra destinata a non chiudersi qui.

Tarantosera