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29 dicembre 2012

Finocchiaro : Taranto è una sfida importante

Non voleva ricandidarsi, non voleva presentare la deroga. Poi, è stato il partito, leggi Pier Luigi Bersani, a chiederle di non fare passi indietro. Anna Finocchiaro, capogruppo uscente al Senato, candidata a Taranto, dove ieri ha passato l’intera giornata tra Taranto e Massafra

Una campagna elettorale lampo, in una città che non è la sua città e al centro del dibattito politico. Come ci si sente? 

«Mi sento benissimo, perché questa è una città con problemi complessi, per i quali abbiamo lavorato molto in Parlamento. Ma oggi Taranto è una città di frontiera per ciò che riguarda il Sud, l’Italia e l’Europa. Per me, donna del Mezzogiorno, è una sfida importante».
Politiche industriali, ferme da troppi anni: uno dei punti del programma del Pd. Non le sembra una sfida da far tremare i polsi? 

«Questo è un territorio, come tante altre realtà del Mezzogiorno, che dipende da un’unica risorsa industriale che nel momento della crisi diventa un limite pesantissimo, per quanto riguarda la salute, l’economia, lo sviluppo. La prima riflessione da fare è sulle politiche industriali che vogliamo portare avanti per il Paese. Il Pd ne ha fatto un punto qualificante del suo programma di governo legandolo all’altra grande questione del terzo Millennio che riguarda non solo il nostro Paese: lo sviluppo e la crescita in sintonia con la tutela della salute e dell’ambiente».
Bersani proprio pensando a lavoro, diritti e equità critica l’agenda Monti. Eppure sembra riscuotere ampio consenso l’ipotetica lista del professore. Una candidatura insidiosa per il Pd? 

«Intanto non c’è ancora nulla di concreto sulla lista o sulle candidature. Questo conferma che l’unica forza che è stata ed è al centro della politica italiana, saldamente e concretamente presente nel Paese, è il Pd. Non c’è dubbio, però, che se crescesse questa esperienza del centrismo montiano, se il panorama politico italiano fosse in grado si spazzare via il berlusconismo e questo centrodestra, sarebbe un bene per il Paese».
Non cambia i rapporti di forza del Pd la comparsa la candidatura di Monti? 

«Il Pd è il più grande partito italiano e senza il partito democratico nessuna forza politica andrà da nessuna parte».
Ma a questo punto il Professore diventa un avversario politico. O no? 

«Questo lo sa benissimo anche Monti. La nostra lealtà non è mai mancata ma dal momento in cui si candida è un nostro avversario politico anche se la competizione sarà seria e rigorosa, non siamo partito da colpi bassi. Sarà competizione vera, però».
L’altra notizia è la candidatura del Procuratore Pietro Grasso con il Pd. Oltre a Pietro Ingroia. 
Magistrati in politica, che ne pensa lei è che è stata un magistrato?

«Sono molto soddisfatta del fatto che Grasso abbia accettato la nostra candidatura, è un’ottima notizia. Non ci vedo nulla di strano nel fatto che i magistrati decidano di fare politica, purché facciano di questo impegno la loro unica occupazione».
Lei non voleva candidarsi, poi cosa è successo?

«È successo che il partito mi ha chiesto di ricandidarmi. Io ho accettato ma a una condizione: di fare le primarie. E così eccomi qua, a Taranto per una campagna elettorale lampo ma non per questo meno vissuta».