''Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha
importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere
in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se
crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte".
Rita Levi Montalcini
"Apprendo
con commozione la notizia della scomparsa di Rita Levi Montalcini.
Donna di grandissimo livello intellettuale e morale, ha dedicato la sua
vita alla ricerca scientifica ed ha rappresentato con limpida coscienza
civile le Istituzioni”, ha affermato il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani.
"Forte,
coraggiosa, determinata, è stata un esempio di chi non si piega alla
violenza delle leggi razziali, di chi si batte per il progresso umano e
sostiene con intelligenza le grandi potenzialità che possono arrivare
dal talento delle donne.
“Non posso non ricordare – ha proseguito
Bersani – l’impegno ed il rigore che seppe mettere nel suo ruolo di
Senatrice. Rita Levi Montalcini ha onorato l’Italia e ci lascia un
sentimento di ammirazione e di rimpianto”.
La presidente dell’Assemblea nazionale del PD, Rosy Bindi,
ha espresso "commosso cordoglio anche da parte dell'Assemblea
nazionale, per la scomparsa di Rita Levi Montalcini. Una delle belle
figure dell'ultimo secolo, che ha vissuto la sua lunga e luminosa
esistenza sempre a testa alta, con grande forza e intelligenza,
spendendo tutte le sue energie al servizio della dignità dei malati e
della ricerca scientifica. Lascia un segno inconfondibile in tutto il
mondo del genio femminile non solo nel campo della medicina, dove aveva
conquistato il premio Nobel e prestigiosi riconoscimenti internazionali.
La ricorderemo non solo per i suoi successi, il suo infaticabile
lavoro, ma anche per la sua autentica passione civile, l'amore per la
democrazia e le tante battaglie per la promozione della dignità della
donna, i diritti umani, la giustizia, la pace".
Il senatore democratico Ignazio
Marino, ha voluto dare un contributo per ricordare Rita Levi Montalcini,
raccontando in breve alcuni passaggi della sua vita nel campo della
ricerca e l'incontro con la scienziata.
"Un’esistenza
dedicata interamente alla ricerca e all’impegno sociale con lucidità di
pensiero ed entusiasmo. Rita Levi Montalcini, scienziata, premio Nobel,
senatrice a vita, per me è tutto questo.
La valorizzazione dei
giovani e delle donne era il suo obiettivo, insieme alla promozione dei
talenti e delle idee più promettenti. Per questo fondò l'Ebri (European
Brain Research Institute) che iniziò le sue attività a Roma nel 2005,
con la selezione di giovani brillanti ricercatori provenienti da molti
paesi del mondo.
Proprio lì ebbi il privilegio di conoscerla e
proprio nel suo istituto, nel 2006, nacque l’idea di destinare una quota
delle risorse pubbliche per la ricerca a scienziati con meno di
quarant’anni, valutati da una commissione composta da giovani
ricercatori per la metà stranieri, in modo da garantire una valutazione
davvero internazionale. Un’idea che riuscii poi a trasformare in legge
con il suo aiuto e che consentì fino all'estate di quest'anno di
attribuire i fondi con metodo trasparente e basato solo sul merito.
La
sua carriera e il suo amore per la ricerca sono stati di esempio per
tutti. La sua esperienza trentennale negli Stati Uniti, a partire dal
1947, fu un susseguirsi di sacrifici e di successi che la portarono
all’assegnazione del premio più prestigioso, il Nobel, per la scoperta
del Nerve Growth Factor (il fattore di crescita del tessuto nervoso) che
gioca un ruolo essenziale nella crescita e nella differenziazione delle
cellule nervose.
Una scoperta straordinaria che fu in grado di
aprire un vero vaso di Pandora perché fece comprendere come le cellule
comunichino tra di loro. Oggi sono centinaia i growth factors
conosciuti, studiati e assolutamente rilevanti in ogni area della
biologia. Una vera rivoluzione per la scienza, la medicina e la nostra
qualità di vita".