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02 luglio 2014

L'IMPORTANZA DEI FONDI EUROPEI PER IL SUD ITALIA

Abbiamo udito oggi le sconcertanti dichiarazioni tenute a Strasburgo dal leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, il quale ha testualmente invitato l'UE a non dare più finanziamenti all'Italia in quanto "scompaiono in tre regioni, Sicilia, Calabria e Campania, dove ci sono la mafia, l 'ndrangheta e la camorra". Intendiamo ricordare a Grillo che la Sicilia, la Calabria e la Campania, ed in generale tutte le regioni meridionali, sono territori segnati da tragiche problematiche criminali e sociali, ma soprattutto abitati da milioni di cittadini onesti che con il duro lavoro, con l'attività d'impresa e con grandi sacrifici quotidiani contribuiscono con successo allo sviluppo economico, sociale e culturale delle loro terre. Territori depositari di un patrimonio inestimabile di ricchezze culturali, paesaggistiche e tradizioni che non meritano di essere insultati e sacrificati sull'altare degli stereotipi più stucchevoli ed inopportuni. Ma intendiamo ricordare a Grillo soprattutto che i fondi comunitari sono la più grande risorsa che il Sud avrà a disposizione nei prossimi anni per il suo sviluppo infrastrutturale, economico, sociale. E' con i fondi strutturali europei che si ristrutturano scuole ed edifici di interesse storico e culturale. E' con i fondi strutturali europei che si creano nuove infrastrutture, strade, ferrovie. E' con i fondi strutturali europei che si finanzia la ricerca, l'innovazione, lo sviluppo del turismo e dell'industria. E' con i fondi strutturali europei che la Regione Puglia ha finanziato Bollenti Spiriti ed altre iniziative. E' con i fondi strutturali che si dà una speranza ed una prospettiva di sviluppo alle regioni del Sud. Dal giorno del suo insediamento a Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è impegnato in una intensa attività diplomatica e di governo, con l'obiettivo di aumentare la credibilità e l'autorevolezza del nostro Paese. Perchè essere credibili in Europa e all'estero, dopo gli anni bui del recente passato berlusconiano, è l'unico strumento per poter chiedere ai propri partners un cambiamento dell'atteggiamento e delle politiche verso l'Italia, ed è l'unico modo per dare una speranza al nostro Paese. Un'attività che diventa ancor più importante e delicata oggi, con l'inizio del semestre italiano di presidenza europea. La difficoltà di Beppe Grillo nello svolgere un ruolo utile e costruttivo nella vita politica italiana è da tempo evidente a tutti. Gli chiediamo di cercare almeno di non danneggiare il nostro Paese in Europa con sconcertanti dichiarazioni contro il Sud e contro l'Italia, che remano esattamente nella direzione opposta rispetto a quella degli interessi nazionali, mentre altri si sono fatti carico di dare un futuro al Paese. 

Marcello Barletta 
 Responsabile politiche europee e fiscalità PD Massafra