La crisi economica strangola le aziende agricole: nel solo mese di febbraio, in Terra Ionica, sono state vendute alle aste giudiziarie 196 aziende. Su settemila imprese, circa l’80% sono indebitate con le banche. La Provincia di Taranto e tutte le associazioni di categoria hanno raccolto questo grido d’allarme chiedendo al governo di intervenire: stop ai pignoramenti, sì ad un confronto con gli istituti di credito per rinegoziare il pagamento dei debiti. Debiti che gli agricoltori vogliono sì onorare ma a condizione diverse. E lo stesso discorso vale ovviamente per Equitalia, la società di riscossione dei tributi.
Sono queste le proposte principali che saranno presentate mercoledì prossimo nel corso dell’audizione in programma alla Commissione Agricoltura del Senato. Questa mattina a Palazzo del governo gli assessori provinciali Umberto Lanzo, Vito Miccolis e Luigi Albisinni, titolari rispettivamente delle deleghe alle Politiche comunitarie, al Lavoro e all’Agricoltura, hanno fatto il punto della situazione insieme a Paolo Rubino in rappresentanza del Tavolo verde, di Franco Passeri della Cia, Vincenzo Capodiferro della Coldiretti e Guglielmo Trentadue dell’Uci-Copagri. Presente anche il consigliere provinciale Giorgio Grimaldi.
Dai senatori – è stato ribadito questa mattina – la Terra Ionica si aspetta risposte precise e provvedimenti concreti. In caso contrario, ha annunciato Paolo Rubino, si chiude la fase del dialogo e si apre un nuovo capitolo.
La mobilitazione generale del mondo agricolo, coordinata dalla Provincia di Taranto, attende quindi con ansia l’esito dell’incontro romano. E che la questione sia di vitale importanza, lo dimostra il fatto che l’agricoltura rappresenta uno dei settori vitali dell’economia ionica con i suoi 37mila addetti. La Provincia di Taranto si conferma così il sindacato del territorio, idea cara al presidente Gianni Florido.