“Non si può restare in silenzio a proposito del piano di rientro dal deficit sanitario messo a punto dal tandem Vendola – Fiore. La manovra tutta pugliese che sta per abbattersi sulla sanità, recherà in dote la soppressione di alcuni nosocomi e un robusto ridimensionamento di altri, con la scomparsa di branche specialistiche e servizi, producendo dei notevoli contraccolpi sulle comunità. Non v’è dubbio che sia urgente un processo di riduzione degli sprechi e razionalizzazione delle risorse professionali e strutturali esistenti, nei confronti della quale non può che esserci la massima adesione e la più larga convergenza. Ciò che contestiamo in maniera vibrata sono il metodo e i criteri tramite i quali s’intende approdare al riordino della rete dei servizi sanitari e la gestione della salute”. E’ quanto scrivono in una nota stampa i consiglieri provinciali Carmine Montemurro, Vito Miccolis, Luigi Pinto e la vice presidente Teresa Galeota, sulla questione tagli alla sanità. “La questione – si legge nella nota – non è avere l’ospedale sotto casa, ma garantire alla variegata platea degli utenti la qualità, l’efficienza e l’efficacia delle prestazioni, attribuendo a ciascuna struttura ospedaliera una forte identità attrattiva a motivo delle specializzazioni in essa operanti, che valga sia per il bacino in cui è situata che per aree geografiche più lonta ne”.
Scendendo nel particolare, “se l’ospedale di Mottola deve, nella programmazione, caratterizzarsi per la riabilitazione, questa volontà deve avere da subito azioni concrete. Sebbene sia in previsione la possibilità di affidarsi a fondazioni o a gestioni miste pubblico-privato è opportuno che l’Azienda sanitaria jonica, contestualmente alla chiusura della lungodegenza, rinomini da subito l’ospedale come Centro di Riabilitazione e, quale segnale tangibile di questa volontà, avvii ufficialmente ciò che di fatto opera già in questa direzione. Come pure l’ospedale di Massafra potrebbe, per la sua posizione strategica, essere sede di strutture specialistiche importanti tali da non mortificare gli ingenti investimenti già attribuiti a quella struttura. Su Castellaneta poi occorre potenziare le branche che operano efficacemente, l’Utic e i servizi connessi, perché quella realtà continui ad essere polo veramente qualificato quale è la sua mission intrinseca”. Per questo – concludono i firmatari della nota – “il nostro impegno è totale e si sta articolando in una serie di incontri con la direzione generale Asl di Taranto e verso la Regione, attraverso il sostegno indispensabile dei nostri rappresentanti politici provinciali e regionali
di ANTONELLA RICCIARDI Gazzetta del Mezzogiorno