«Tutto questo e' inaccettabile. Il governo nazionale vari immediatamente il decreto per la proroga della firma al piano di rientro»: afferma il segretario regionale del Pd pugliese, Sergio Blasi, che esprime «vivissima preoccupazione per la scelta del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, di non firmare il piano pugliese di rientro dal deficit sanitario».
«Il Pd rappresenta l’architrave del governo pugliese - continua Blasi - e sarà al fianco del presidente Vendola in prima linea a difendere gli interessi della nostra gente. Nelle ore in cui si sancisce di fatto a livello nazionale la fine di una stagione politica, quella berlusconiana, si guarda alla Puglia con intenti di censura». «Il ministro Fitto - aggiunge Blasi - pur essendo pugliese non si fa scrupoli e bombarda la sua terra per bieche ragioni politiche, forse consapevole che oggi la Puglia è molto diversa da quella che lui ha governato in passato. La Puglia è oggi una Regione che ha saputo dimostrare eccellenza nel buon governo».
«Si vuole azzoppare la Puglia e colpire l’esperienza più innovativa del mezzogiorno. Questo è lo squallido disegno di Tremonti e dei suoi ascari. Non c'entrano i numeri e i conti. Il bilancio della Puglia è sano» Conferma il vice presidente del consiglio regionale Antonio Maniglio (Pd).
«Proprio questo - afferma ancora - non va giù alla destra: nei giorni scorsi, approvando l’assestamento e la variazione al bilancio 2010, abbiamo scelto di coprire il disavanzo della sanità senza introdurre nuove tasse (le addizionali Irpef e Irap), ma utilizzando oltre 100 milioni di economie del bilancio autonomo. E ciò a conferma di una gestione corretta e avveduta delle risorse».
«Ecco perché - continua - dietro il niet di Tremonti (e Fitto) non ci sono motivazioni tecniche. Il piano di rientro è piuttosto il terreno del tentativo di rivincita rancorosa di Fitto e della destra. Vogliono appropriarsi della Puglia senza averne avuto i consensi. E si inventano trucchi contabili per stendere al tappeto non Vendola ma i pugliesi».