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04 agosto 2010

•Case con vista... sulla gravina


Un nuovo Sos per la gravina Santa Caterina minacciata dall’espansione edilizia. Prima l’allarme dei Giovani Democratici [1], adesso un esposto sottoscritto da un gruppo di massafresi ed esponenti di realtà aggregative cittadine e inviato di recente, tra gli altri, al Procuratore della Repubblica di Taranto, al prefetto, al presidente della Giunta regionale, a vari Assessorati, alla direzione regionale per i Beni culturali, alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Archeologici, alla Polizia Provinciale, all’Ispettorato ripartimentale delle foreste, al dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Massafra e al nucleo operativo ecologico dei Carabinieri. I firmatari del documento chiedono agli organi regionali, provinciali e comunali di «verificare se tutti gli atti amministrativi per la lottizzazione sul ciglio della gravina di Santa Caterina siano stati rilasciati in conformità ai sette vincoli legislativi esistenti per la gravina».
La gravina insiste a sud-est d el l’abitato del Comune di Massafra, perpendicolarmente a via Taranto. In essa, sono presenti testimonianze archeologiche sia di epoca classica (tombe a camera) sia di età medioevale (chiesa rupestre di Santa Caterina, cripta del Santo Barbato) nonché specie vegetali e arboree (macchia mediterranea e pini d’Aleppo).
«Da alcuni giorni – segnalano i cittadini - in tale area è in atto la distruzione della folta
pineta e macchia mediterranea per far posto alla costruzione di una trentina di villette unifamiliari, su un’area di 12415 metri quadrati, ubicata interamente sulla scarpata della sponda orientale della gravina. L’edificazione delle villette e delle altre opere previste, comprese quelle di urbanizzazione primaria, sta comportando la distruzione di buona parte della pineta e della macchia mediterranea esistenti, nonché in generale il deturpamento dell’habitat paesaggistico, ambientale, geomorfologico e storico-archeologico della gravina in questione».
Secondo quanto si legge nel documento, «le esigenze della tutela storico e naturalistica,
che dovrebbero essere segnalate regolarmente anche sulla scheda di controllo urbanistico
del Comune di Massafra, contrasterebbero con qualsiasi ipotesi di intervento edificatorio che venga progettato al suo interno e nelle sue strette vicinanze». I cittadini evidenziano che «la gravina e la pineta rappresentano un delicato ecosistema idrogeomorfologico a protezione
di anomali alluvioni, allagamenti e frane provenienti dalle colline disboscate dagli annuali incendi dolosi».
«Il delicato equilibrio ambientale – aggiungono - sta, in questi giorni, subendo un intervento invasivo con le ruspe, per la progettata antropizzazione dell’areale indicato e, di sicuro, si starebbe mettendo in moto un processo distruttivo dell’ambiente. Le tragedie di Sarno, di Messina e della Calabria di questi ultimi anni stanno lì a ricordarcelo ».
«L’intervento edilizio – azzardano i sottoscrittori dell’esposto - sembra attuato in violazione dei vincoli esistenti sulla zona in forza di leggi regionali, nazionali ed europee». E citano una sfilza di norme: vincolo di inedificabilità assoluta (legge regionale 56/80); vincolo di inedificabilità
totale (legge regionale 30/90); Decreto ministeriale 1/8/85; vincolo Legge Galasso;
vincolo paesaggistico ai sensi della legge 1497/1939; vincolo di tutela dei Beni Archeologici, Architettonici e Storici, ai sensi della legge 1089/39; vincolo idrogeologico-forestale ai sensi del regio decreto 3267 del 30/12/23.

Corriere del Giorno - Francesca Piccolo