Rivince Ginosa. Anche il Consiglio di Stato ha accolto, seppure in parte, l’appello presentato dal Comune di Ginosa contro l’amministrazione comunale di Massafra circa l’applicazione della tariffa del 10% sul ristoro ambientale. Riconoscendo che esiste la possibilità per il Comune che ospita la discarica di bacino di ricevere un ristoro da parte dei Comuni che conferiscono i rifiuti, il Consiglio di Stato, il 15 ottobre scorso, ha emesso la sentenza con la quale riforma in parte la motivazione del Tar contro la quale Massafra aveva presentato appello. “Appare ragionevole - si legge nella sentenza del Consiglio di Stato - quanto sottolineato dalla sentenza appellata che non potrebbe comunque ammettersi che i Comuni che siano collocati all’interno del bacino vengano sottoposti ad un trattamento deteriore rispetto a quelli posti fuori bacino con l’effetto che il 10% da calcolare sulle tre voci di ristoro ambientale calcolate per la sola discarica deve essere inteso come aliquota massima”. Da Ginosa, infatti, si contestava il calcolo sull’intera tariffa di conferimento, già ritenuto illegittimo dal Tar. Come pure si riconosceva che il 10% doveva essere intesa misura massima applicabile. La sentenza del Consiglio di Stato accende i riflettori sui conti massafresi. Stamattina l’assessore provinciale del Pd, Vito Miccolis ha tenuto una conferenza stampa per illustrarne le conseguenze: “il danno per il Comune di Massafra si aggira sulle 600 mila euro che sono già stati iscritti nel riequilibrio”.
Il rischio è di vedere nuovamente lievitare la Tarsu che già dal 2011 crescerà del 45%. “Una mossa furbesca - dice Miccolis - perchè le cartelle arriveranno dopo le elezioni”.Tarantosera- Maria De Bartolomeo