La Corte dei Conti ha fortemente criticato la riforma fiscale: non ha copertura, anche perchè parte delle entrate sono state usate dal decreto di agosto. Bisogna quindi tassare beni 'personali e reali', evitando i tagli lineari alle agevolazioni che 'sarebbero recessivi'.
E un taglio della spesa sociale è 'difficile da percorrere': finirebbe per colpire i ceti più deboli e avrebbe effetti negativi per l'economia.
"Dopo la sonora bocciatura da parte della Corte dei Conti, Berlusconi e Tremonti meriterebbero di andare dietro la lavagna con il cappello dell'asino", ha commentato Antonio Misiani, componente PD in Commissione Bilancio alla Camera e Tesoriere nazionale del Partito.
"C'è poco da dire - ha proseguito - questo governo e questa maggioranza sono professionisti degli annunci e della comunicazione, ma quando si passa ai provvedimenti per mettere in sicurezza il Paese si dimostrano dei dilettanti allo sbaraglio. Che la delega sul fisco e l'assistenza fosse assolutamente criticabile dal punto di vista dei contenuti e delle ricadute sociali, noi del PD lo abbiamo detto sin dall'inizio. L'assenza di copertura finanziaria certificata dalla Corte dei Conti completa il quadro disastroso di un provvedimento che il governo farebbe meglio a ritirare o a riscrivere radicalmente".