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18 marzo 2012

• I giovani del Pd e il leaderismo «che fa sbagliare»

L’entusiasmo per l’elezione del nuovo segretario regionale dei Giovani Democratici pugliesi, il 25 enne barese, studente di architettura, Pier Paolo Treglia, non è intaccato dai problemi giudiziari e dai titoli dei giornali che hanno coinvolto il partito in questi giorni. Eppure, durante il congresso pugliese delle nuove leve del partito, che ieri ha animato le sale della sede del Pd di via Re David a Bari, l’inchiesta della Procura è presente. Lo si sente negli interventi dei delegati al microfono e nel chiacchiericcio fuori e dentro la sala affollata.
«E se toccasse a noi cambiare la storia?» è la domanda che campeggia sul cartellone con sfondo arancione alle spalle del tavolo su cui si anima il dibattito. E la risposta da parte dei giovani del Pd di Puglia, è affermativa. Anche in merito agli scandali. «Bisogna avere un confronto
costante e partecipato con la base - sottolinea Adriano Bizzoco - non un dibattito sporadico dovuto alle circostanze e ai fatti di cronaca del momento: noi giovani possiamo offrire un canale ottimale di idee e iniziative. Il Pd ha i mezzi per uscire da certe situazioni ed è l’unico parti-
to che li possiede. Da queste vicende si esce tutti insieme evitando di commettere gli stessi errori». E gli errori sono da ricercare nel cosiddetto leaderismo spinto, che affiora nei sim-
boli, nei nomi e nelle pratiche degli altri partiti. «Michele Emiliano ha sbagliato e ha ammesso i suoi errori - spiega ancora Bizzoco - perché voler fare tutto da soli porta a compiere errori più facilmente. Le scelte, invece, vanno condivise».
«Se il sindaco non avesse ammesso di aver sbagliato nell’accettare i regali dei Degennaro la sua posizione sarebbe più grave- incalza il neo segretario Treglia - le sue ammissioni pubbliche, invece, lo contraddistinguono da uomini di altri partiti.
Adesso, però, basta con l’uomo solo al comando che non ha bisogno del confronto. Dobbiamo ripartire tutti insieme». Treglia sottolinea anche un altro aspetto ricordando che «il partito de ve avere la consapevolezza di andare oltre le regole, perché un comportamento legittimo non è detto che sia opportuno ed eticamente accettabile. Basterebbe ricordarsi dello statuto e del suo
codice etico per evitare situazioni di conflitto di interessi. Per il resto rivendichiamo il grande lavoro compiuto dall’amministrazione Emiliano, la migliore che Bari abbia conosciuto negli ultimi anni. Per questo non deve dimettersi a meno che non emergano risvolti penali». Sulla stessa lunghezza d’onda Pasquale Cotrufo, segretario provinciale dei giovani del Pd barese, Angelo Notaristefano, segretario Gd Massafra, Domy Amodio, iscritto ai Giovani Democratici come Lucia Mellone: «La magistratura farà il suo corso e accerterà le responsabilità, fino a quel momento non è giusto arrivare a sentenze mediatiche come sta accadendo in questi giorni sui giornali. Chi si candida d’ora in poi va scelto con la massima trasparenza e in maniera condivisa dal partito, superando i personalismi. Chi si candida è responsabile anche verso chi lavora e si spende per farlo votare» dicono in sintesi i ragazzi militanti.