Il Comune di Massafra nega i contributi per il diritto alla casa ad una giovane coppia. La neo famiglia presenta ricorso al Presidente della Repubblica che lo accoglie perché fondato.
L'Amministrazione comunale di centro-destra di Massafra si dimostra ancora una volta lontana dai giovani e dalle loro necessità. Le politiche abitative sviluppate nel nostro comune sono state sempre a favore di pochi noti e a discapito dei cittadini più deboli. Questo è dimostrato dalla mancanza sia di politiche di edilizia residenziale pubblica sia di politiche di recupero del centro storico e delle zone abitative.
Il tutto ha prodotto non solo un disvalore delle case dei piccoli proprietari, ma anche ad un pessimo sviluppo della città, lasciando zone di Massafra al degrado e trasformando in periferie urbane ciò che prima era il fulcro della vita cittadina.
La situazione peggiora se ci spostiamo sul piano dei giovani e delle politiche giovanili messe in campo, o meglio non messe in campo, perchè tutto si può dire, tranne che questa amministrazione pensi al futuro di questo paese.
Accade infatti che una coppia di ragazzi partecipando ad un bando, si è visto rifiutare la propria richiesta dal Comune di Massafra.
L'avvocato che li rappresenta, Cosimo Ciquera del foro di Taranto, ha presentato un ricorso straordinario al Capo dello Stato per chiedere l'annullamento del provvedimento n.201 del 31 ottobre 2008, emesso dal Comune di Massafra quale comune capofila dell'Ambito Territoriale del Distretto Socio-Sanitario n.2 con il quale è stata rifiutata l'assegnazione dei contributi per l'acquisto della prima casa a questa famiglia di nuova costituzione e "numerosa"(con più figli).
Da parte del Comune di Massafra il diniego è stato motivato in ragione del fatto che
i ricorrenti, al fine di usufruire dei contributi, avrebbero dovuto produrre un contratto di compravendita sottoscritto dinanzi ad un notaio.
Il Consiglio di Stato, nell'adunanza di sezione del 23 Febbraio 2011, invece, ha detto che il bando suddetto dice che solo il pagamento del contributo, e non la documentazione, deve essere fatta obbligatoriamente davanti al notaio, ritenendo che il Comune di Massafra, rigettando l'istanza per non idoneità della documentazione, ha fatto un atto illegittimo, violando le indicazioni del bando stesso.
Inoltre il Consiglio di Stato precisa che la giusta interpretazione del bando era stata già presentata dai neo sposini con una osservazione oppositiva l'8 ottobre 2008, rimasta però inascoltata da parte del Comune.
Infine, il Consiglio di Stato conclude il suo giudizio dicendo che comunque la propria
interpretazione appare anche la più conforme ai canoni di semplificazione della legge n.241 del 1990, cui le pubbliche amministrazioni devono rispettare per non ritardare i tempi di attuazione dei procedimenti e non complicare i processi amministrativi.
Pertanto il Presidente della Repubblica, viste le motivazioni addotte dal Consiglio di Stato, ha decretato che il ricorso dell'avv. Cosimo Ciquera, per conto dei due giovani, contro il Comune di Massafra è accolto.
Ora finalmente dopo 4 anni la giovane coppia e i loro figli potranno usufruire del contributo di 25.000 euro che la Regione Puglia aveva finalizzato per l'acquisto della prima casa a tutte le coppie in difficoltà economica che vogliono costituire una famiglia. Duecento mila euro è, invece, la quota totale che la Regione aveva finalizzato soltanto per i massafresi, che però è ancora inutilizzata dal Comune di Massafra dal 2008.
Il Partito Democratico invita il Sindaco di Massafra a prevedere processi semplificativi e trasparenti per rendere la macchina pubblica efficiente, perché ciò si ripercuote direttamente sulla vita dei cittadini.
Massafra, lì 03 marzo 2012
Il Segretario del Circolo Imma Semeraro
Il Capogruppo Consigliare del PD di Massafra Vito Miccolis