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04 novembre 2012

Miccolis: Massafra ha bisogno del Parco Urbano

Ora basta. La città non può più attendere. Il parco Madre Teresa di Calcutta deve essere aperto. Oramai è da anni che l’amministrazione comunale di centro destra promette di renderlo fruibile. Vi sono quasi tre ettari di verde che meritano di essere utilizzati dai massafresi.
Nell' agosto del 2005 la giunta Tamburrano approvò lavori per circa un milione di euro per la sua sistemazione. In delibera vi era scritto a chiare lettere che il parco doveva essere riconsegnato alla città in un anno.
Il 19 giugno del 2010 alle ore 9,30 fu anche organizzato un sopraluogo con la presenza di tutti gli assessori, dei capi gruppo di maggioranza e di opposizione, dei componenti della Consulta delle Associazioni e dell’ispettore onorario della Soprintendenza Archeologica, l' avv. Giulio Mastrangelo.
Quest’ estate l’assessore Cerbino annunciò alla stampa che avrebbe portato in giunta la discussone dell’ apertura del parco. La realtà è che il parco è chiuso e mai un massafrese ha potuto visitarlo. Il vero tesoro di tale parco urbano non è dato solo dal il polmone verde costituito dalle centinaia di alberi di pino o dalla testimonianza storica delle attività artigianali e manuali di cavazione della pietra, ma soprattutto dalla presenza, quasi al centro di esso, di una grotticella che presenta sulle tre pareti interne una lunga iscrizione messapica. Nel sopraluogo del 19 giugno del 2010 l’ispettore onorario della soprintendenza Archeologica, l' avv. Giulio Mastrangelo, evidenziò che tale bene archeologico e culturale è così importante perchè dimostra che gli insediamenti rupestri nel nostro territorio non risalgono al Medioevo ma sono molto più antichi; si scavavano grotte anche in epoca classica. Inoltre secondo lo storico locale l'iscrizione in essa contenuta dimostra che il nostro territorio era abitato, ancor prima dell'arrivo dei Greci, da un popolo indigeno che era letterato e che ci ha lasciato in questa grotta la traccia indelebile del grado di civiltà da esso raggiunto. L’iscrizione anche se non ancora decifrata del tutto, parla di una certa Auxo Melis (sacerdotessa?) che edificò (un sacello?) per la dea Vesta. Questo tesoro non può continuare a essere chiuso dietro una recinzione. Massafra ha bisogno del Parco urbano. Nel sopraluogo del 2010 gli amministratori comunali evidenziarono che erano stati salvati o piantati diversi alberi di pino, era stato risanato e livellato il terreno, con la messa in sicurezza della parti scoscese e la realizzazione di comodi sentieri di visita. Inoltre era anche stato realizzato il relativo impianto di illuminazione. Orbene il parco urbano deve essere aperto. La città è pronta a mobilitarsi.

VITO MICCOLIS 

CAPOGRUPPO DEL PD