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09 novembre 2012

Riordino province Taranto-Brindisi, Mazzarano: “Non andremo mai con Lecce”



riordino_province_mazzarano“L’iniziativa degli amministratori di Brindisi sul riordino delle Province è subdola e tardiva. Le loro recenti prese di posizione, tese a riconsiderare l’accorpamento con Taranto in favore della super provincia del Salento, suonano come tentativo di intraprendere scorciatoie per aggirare quanto stabilito nel Decreto del Governo che ha tenuto conto del dibattito e delle deliberazioni che dalla Puglia sono pervenute a Roma’’: è quanto dichiarato dal consigliere regionale del Pd Michele Mazzarano.
“Alcuni rappresentanti delle istituzioni brindisini – ha spiegato Mazzarano – sembrano più mossi da un infondato timore di annessione che da un orientamento strategico teso a valorizzare le potenzialità della nuova provincia di Taranto e Brindisi.
La nuova provincia risponde a tutti i criteri e i parametri definiti dal Governo e si predispone ad una nuova capacità di programmazione e di sviluppo del territorio legato ad una crescita di entrambi i territori.
Le affinità infrastrutturali, la presenza di due porti (diversi e compatibili per vocazione e funzione), la presenza di due aeroporti (uno passeggeri, l’altro cargo), la presenza di poli d’eccellenza di rango nazionale, ne fanno un territorio di grande prospettiva strategica. La comune vocazione turistica legata alla Valle d’Itria segna la possibilità di uscire dalle monocolture del carbone e dell’acciaio e disegnare un idea di sviluppo turistico legato alle tradizioni e al paesaggio.
Le assonanze del tessuto produttivo e persino le criticità post industriali possono diventare una leva formidabile nel grande sforzo necessario a coniugare diritto al lavoro e diritto alla salute.
Noi rappresentanti istituzionali di Taranto, senza alcuna distinzione politica e partitica, abbiamo dimostrato unità e assoluta convergenza nel portare avanti questa idea.
Ora vogliamo rafforzare la nostra iniziativa e contrastare con grande determinazione ogni surrettizio tentativo di far saltare quanto stabilito dal Consiglio regionale e dall’ultimo Decreto Legge del Governo”.