La relazione del documento programmatico preliminare al Piano Urbanistico Generale (PUG) del Comune di Massafra e del Comune di Manfredonia sono “quasi” delle fotocopie.
In entrambi i documenti si afferma che i due Comuni sono “un territorio che solo a una lettura distratta e sbrigativa può apparire come un luogo omogeneo e indifferenziata” Le due città “si sono trasformate notevolmente nell’arco di un secolo”. “Queste trasformazioni, forse anche per la velocità con cui sono avvenute, si legge nei due documenti, non hanno trovato ancora un assetto consolidato, non hanno determinato il raggiungimento di un ruolo urbano adeguato, non hanno prodotto, nel caso dell’abitato, una forma riconoscibile e strutturata”. Hanno entrambe “un territorio così vasto e così diverso è in quanto tale fonte di possibili occasioni”. Ma i due Comuni hanno gli stessi “punti di debolezza”: “Turismo, agricoltura, terziario non banale non manifestano livelli significativi di sviluppo, non sono rapportate alle potenzialità del territorio. La valorizzazione delle risorse presenti nel territorio appare piuttosto scarsa. La stessa offerta turistica è assolutamente insufficiente rispetto alle opportunità e alle ricchezza del territorio.Le risorse presenti nel territorio non sono ancora percepite come fattori di identità e di crescita complessiva: quindi capaci di produrre ricchezza economica, sociale e culturale. Si può affermare che il vero valore del territorio, la sua articolazione, le sue potenzialità siano in parte ignorate. Sembra quasi che la complessità del suo territorio, la sua dimensione, la sua geografia, le sue risorse sono allo stesso tempo il principale punto di forza, costituito dalla loro presenza, e di maggior debolezza per essere tutte queste risorse utilizzate meno di quanto dovrebbero e potrebbero esserlo.”
Per il recupero del centro storico si legge nelle due relazioni che “La città dentro le mura ha necessità di una specifica regolamentazione. Essa serve a colmare un vuoto di disciplina e di indicazioni che rischia di mettere in pericolo la struttura, la natura e l’immagine del centro stesso.
La salvaguardia, la tutela e la valorizzazione del tessuto storico e il riuso del patrimonio edilizio, comportano la predisposizione di strumenti e di regole che possano costituire le condizioni strutturali di base e di riferimento sia per l’attuazione tecnica degli interventi, sia per la programmazione degli usi, sia per interventi più ampi di riqualificazione e progettazione urbana”.
Anche nel sistema verde stesse criticità: “il verde è carente in termini quantitativi e qualitativi”. Massafra, come Manfredonia, “sembra lontana da una cultura del verde e degli spazi naturali come elementi fondamentali dell’organizzazione urbana e delle pratiche dei suoi abitanti. Manca il verde diffuso, mancano i parchi, manca una vera relazione con gli elementi naturali”.
Tutte e due le città sono cresciute,” ma l’unico vero centro, si legge nei due documenti, è ancora e solo il centro storico. Nei quartieri storici, densi e compatti, le antiche strade sono gli unici, anche se attivi, luoghi di centralità e di riferimento. Nelle aree più recenti i servizi e le attrezzature realizzate non sono riuscite a diventare riferimento e centralità, perché spesso costituiti da recinti monofunzionali (scuole, ospedale …)” .Le due città hanno “bisogno di indicazioni progettuali specifiche, di progetti norma per alcuni ambiti urbani e per alcuni luoghi, la cui realizzazione o trasformazione sono essenziali al suo processo di ammodernamento, di ristrutturazione, di rigenerazione e di riqualificazione urbanistica”
Insomma le due città sono identiche.
Nella riunione della commissione urbanistica di giovedì ho preannunciato al presidente Davide Convertino che martedì consegnerò, per i provvedimenti opportuni, la copia della relazione del Comune di Manfredonia, inoltre nei prossimi giorni i documenti delle due città verranno pubblicate sul sito del Partito Democratico di Massafra.
La storia del Piano urbanistico Generale di Massafra ha inizio con la deliberazione del Consiglio Comunale n.40 del 21.6.2010 dove si delega il dirigente della Ripartizione Urbanistica di adottare ogni provvedimento utile per l’individuazione delle professionalità interne e ad avviare le procedure per l’affidamento delle prestazioni di servizio tecniche di tipo specialistico con propri autonomi provvedimenti utili per la costituzione dell’Ufficio di Piano e stabilendo che lo stesso assume anche la funzione di coordinatore generale delle attività e dei rapporti con i consulenti dell’Amministrazione con l’ufficio del Piano e con l’Amministrazione.
Successivamente con la determinazione della Giunta Comunale n.2550 del 6.7.2010 si è provveduto all’approvazione dell’Atto di indirizzo per la formazione del PUG e del documento di Studio preliminare della VAS e si è provveduto ad istituire l’Ufficio del Piano.
I costi previsti per il lavoro dei numerosi tecnici del piano è di oltre trecentomila euro.
MASSAFRA 5.1.2013
Dpp Massafra from Pd Massafra