Infatti, oggi, finalmente, dopo 3 anni di elaborazione, abbiamo un DPP che racconta di Massafra, e non di un’altra città, che parla di Murgia e Gravine e non di “parete garganica”. Ricordiamo che sei mesi fa, il Capogruppo PD Vito Miccolis denunciava alla città che il documento presentato a dicembre 2012, dopo ben due anni di elaborazione, era copiato dal DPP del PUG di Manfredonia. Alle nostre osservazioni sulle incongruenze paesaggistiche e geomorfologiche, si aggiungevano tutte le incongruenze storiche rilevate da Giulio Mastrangelo e del prof. Roberto Caprara. La copiatura del DPP è stata un ulteriore magra figura per l’amministrazione di centrodestra, che si affianca ai tempi lunghissimi di pianificazione urbanistica della città. Dopo la bocciatura del PRG del 2007, respinto perché in molte parti non era conforme alle leggi, norme e regolamenti della Regione Puglia risultando smisurato e sovradimensionato, l’Assessore Regionale al ramo Angela Barbanente comunicò che tale situazione poteva essere sanata nel giro di qualche mese, seguendo le osservazioni presentate dai tecnici regionali. L’Amministrazione Comunale rispose sostenendo che avrebbe portato il piano corretto in Consiglio Comunale prima del 2008 (Corriere del Giorno 13 Dicembre 2007). In realtà è solo nel giugno 2010 che il Consiglio Comunale delegava al Dirigente comunale competente l’avvio delle procedure per l’affidamento delle prestazioni tecniche di tipo specialistico per la redazione del piano urbanistico (PUG), con un costo preventico di 300mila euro (circa). Nel luglio del 2010 veniva approvato dalla giunta l’Atto di Indirizzo ed il Documento di Scoping alla VAS, nel quale si indicava la presentazione del DPP entro sei-sette mesi, che sarà presentato solo nel dicembre del 2012. Nel gennaio 2013, invece, come detto, la clamorosa scoperta: dopo due anni di lavoro, il documento programmatico preliminare al PUG di Massafra risultava quasi del tutto copiato da quello del Comune di Manfredonia (clicca per leggere l'articolo). Sono passati 43 anni dall’adozione del Piano di Fabbricazione e Massafra non ha ancora un piano urbanistico, non ha un piano particolareggiato per il centro-storico e per la zona a mare, non vi è una riqualificazione urbana delle periferie e del centro abitato, non vi è un piano di ampliamento per la zona artigianale, industriale e commerciale. In sintesi, Massafra non ha ancora una sua configurazione per il futuro ed è impensabile continuare a costruire sulla base del vecchissimo PDF risalente agli anni settanta!
Imma Semeraro
Segretario PD Massafra