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27 settembre 2013

Miccolis:" Porre un argine alla piaga del gioco d'azzardo applicando il Regolamento comunale !"

Le sale gioco, sotto casa, sono benzina per la crisi economica che stiamo vivendo in città. I due milioni vinti l’altro giorno con un Gratta e Vinci, della serie “Sbancatutto”, hanno alimentato la febbre della vincita facile per cambiare la vita. Occorre intervenire perché, alimentare l'illusione della possibilità di uscire dalla crisi con una super vincita, ha un impatto negativo sia di natura sociale che sanitaria. Ormai le scommesse sono la droga del nostro secolo. In Italia i soggetti dipendenti da sostanze stupefacenti sono cinquecentoventimila,mentre coloro che dipendono dal gioco d’azzardo di Stato sono ottocentomila. Inoltre due milioni di cittadini sono a rischio patologico. E’ il 3% la percentuale dei cittadini europei affetti da ludopatia e 6.8 milioni sono i giocatori abituali in Europa. E’ ormai una piaga sociale ed economica che va contrastata con l’aiuto di tutti. In consiglio Comunale abbiamo approvato un regolamento per le sale giochi, ma fino ad ora non si è visto alcun intervento dell’amministrazione comunale per farlo applicare. Come tutti ricorderanno, vi sono state numerose resistenze, da parte di alcuni amministratori, per farlo passare in consiglio comunale. Vi è stato anche chi fece saltare il numero legale per evitare la sua approvazione. Ora, una volta approvato, abbiamo questo strumento che può aiutare a combattere questa piaga sociale. Certo so benissimo che non si può estinguere questo fenomeno nazionale, ma almeno possiamo iniziare a porre un argine.
In altre realtà le amministrazione comunali hanno messo in campo iniziative pionieristiche per tutelare la salute dei cittadini combattendo l’aumento del fenomeno. Alcuni primi cittadini hanno deciso di applicare uno sconto del 50% sulla Tares ai locali che decidono di privarsi delle slot. In altre città sono stati valorizzati i bar senza slot che danno più spazio per le persone. A Massafra vi sono già alcuni bar che non hanno installato le macchinette. L’Amministrazione comunale deve farsi promotrice del buon gioco nei locali pubblici per combattere le nuove forme di povertà derivanti dalla dipendenza dal gioco d’azzardo. Quei bar che rinunciano agli alti profitti derivanti dalle slot devono essere premiati perché, con queste scelte coraggiose, aiutano a combattere il disagio sociale che la febbre del gioco alimenta. Dobbiamo evitare che la nostra città diventi una bisca globale. Ormai ci stiamo abituando a notare nelle vie principali, davanti alle vetrine di alcuni esercizi pubblici, gruppi di cittadini fermi a guardare dei video che mostrano i numeri vincenti. Alcuni commercianti mi hanno riferito di anziani che giocano in pochi giorni la pensione. Professionalmente mi è anche capitato un inquilino che non riusciva a pagare l’affitto perché consumava lo stipendio alle macchinette “mangia soldi”... Dal punto di vista economico Massafra si impoverisce sempre di più perché vengono sottratte quotidianamente ingenti somme all’economia cittadina per essere dirottate nelle casse statali e degli imprenditori del gioco. La conseguenza è che i consumi per le altre attività commerciali diminuiscono per mancanza di denaro da potere utilizzare per gli acquisti. Immensi sono anche i danni sociali. L’aumento dei casi di dipendenza patologica, che si riscontra nelle fasce più deboli dei nostri concittadini, non in grado di gestire l’accesso al gioco, impone a noi amministratori di mettere al centro della nostra agenda politica la discussione di tale fenomeno. Ora e’ giunto il momento, per noi politici insieme alle associazioni presenti sul territorio, di combattere tale fenomeno con una campagna di sensibilizzazione. Insieme possiamo affrontare le problematiche derivanti dalla dipendenza patologica, che ricadono, per gli aspetti sociali e per i costi, sulla nostra comunità e prevenire e contrastare tutti i gravi danni, finanziari e sociali, nelle vite delle persone, delle famiglie e della attività economiche presenti nella nostra amata Massafra. 

 IL CAPOGRUPPO DEL PD
 VITO MICCOLIS