Il Regolamento Comunale per la Gestione dei Rifiuti Urbani Differenziati e dei Rifiuti Assimilati approvato lo scorso 26 agosto è un grande bluff. Con il pretesto della raccolta differenziata si cercano nuove superfici da tassare!
Il PD, a differenza della maggioranza e di alcuni gruppi di minoranza, si è astenuto dalla votazione del suddetto regolamento, ravvisando che vi erano alcuni aspetti poco chiari.
Infatti nel regolamento si introduce anche l’articolo sull’assimilazione dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani.
In realtà, da un’attenta analisi si capisce che il provvedimento comunale di assimilazione rende il rifiuto speciale non pericoloso equivalente a quello urbano sia per quanto concerne lo smaltimento - il produttore deve conferire il rifiuto al servizio pubblico - sia per quanto concerne la tassazione - le superfici dove i rifiuti assimilati si producono sono soggette alla tassa.
Quindi la spiegazione o meglio, il fine “nascosto” del centro destra è quello di ampliare il numero di possibili superfici tassabili ed ottenere, così facendo, un maggiore gettito del tributo TARES.
Cosa ne sarà della efficienza e della qualità del servizio non è dato saperlo, in quanto l'Amministrazione non ha indicato nel regolamento alcun criterio quantitativo e non ha fissato il tetto
massimo entro cui il contribuente, che produce rifiuti speciali, si può avvalere del servizio pubblico (per esempio stabilendo il conferimento massimo espresso in chilogrammi per metri quadrati all'anno).
Eppure della questione si è già occupata la sezione tributaria della Cassazione con sentenza 9631 del 13 giugno 2012, che ha accolto il ricorso di una società proprietaria di un supermercato contro il proprio Comune che aveva approvato un semplice elenco delle sostanze assimilabili ai rifiuti urbani, indicandole nominativamente e senza specificare i limiti quantitativi (come ha fatto il Comune di Massafra). Il comportamento dell'ente è stato censurato dalla Cassazione.
Anche l'Antitrust, con la segnalazione AS922 del 2012, ha evidenziato come molte amministrazioni comunali, interpretando in maniera impropria le norme di settore, procedono a un'eccessiva assimilazione dei rifiuti speciali agli urbani: si tratta di un ampliamento suscettibile di determinare rilevanti squilibri concorrenziali.
L'Autorità ha pertanto sollecitato l'adozione del decreto del ministero dell'Ambiente, previsto dall'articolo 195 del decreto legislativo 152/2006, che deve stabilire in maniera univoca i criteri per individuare quantità e qualità delle tipologie di rifiuti speciali da assimilare a quelli urbani, anche per definire l'ambito di discrezionalità delle amministrazioni comunali.
Ancora una volta, ci rimetteranno aziende, imprese industriali, commerciali ed artigiane massafresi!
Infatti, se queste attività, prima del regolamento, producendo rifiuti speciali provvedevano autonomamente allo smaltimento attraverso apposite aziende specializzate – spesso anche riutilizzando, riciclando e rigenerando gli scarti nel ciclo produttivo, ora, dovranno conferire i rifiuti al servizio comunale e, pertanto, saranno sottoposte alla normale e vessatoria tassazione, per il cui computo si terrà conto delle superfici.
Imballaggi, scarti vegetali, materiale elettrico ecc.., tutti rifiuti al cui smaltimento dovevano provvedere, a propria cura e spese, coloro che li producono, ora diventano normali rifiuti.
Con la deliberazione voluta da tutti i gruppi politici ad esclusione del PD e di Costituente di Centro tutte le attività prima escluse, ora devono deporre i loro rifiuti nei contenitori pubblici e soprattutto pagare le tasse e le addizionali per intero, nonostante, magari, abbiano deciso, per propria scelta, di smaltirli e/O riciclarli diversamente!
Siamo in presenza, quindi, dell'ennesima stangata che il centrodestra infligge ai cittadini massafresi e dell'ennesimo atto "sbagliato" che in caso di ricorsi comporterà ulteriori costi legali aggiuntivi per la pubblica amministrazione massafrese.
Massafra, lì 28 settembre 2013
Il Segretario del PD Massafra
Imma Semeraro
Il Segretario dei Giovani Democratici
Angelo Notaristefano