Mi hanno insegnato che le manifestazioni si rispettano sempre, sia quando se ne condividano le ragioni e le piattaforme, sia quando non se ne condividano.
La manifestazione, indetta per sabato prossimo, a favore dello sviluppo del traffico passeggeri dello scalo di Grottaglie, promossa dalle associazioni, non la condivido ma ho un profondo rispetto per le ragioni che ne stanno alla base.
Vedo che consiglieri regionali di opposizione, a corto di argomenti, considerano tale manifestazione come un palcoscenico in cui poter sparare vuota retorica contro la Giunta Vendola.
Siamo stati, tutti assieme, consiglieri di maggioranza e di opposizione, partecipi di incontri di lavoro sul destino dell'aeroporto, che, sia in Camera di Commercio, con la presenza delle associazioni imprenditoriali e sindacali del territorio, sia a Grottaglie con Gianni Giannini e Giuseppe Acierno, in cui mi era sembrato di capire che convenissimo sul giudizio negativo verso l'atteggiamento sin qui tenuto dai precedenti Assessori regionali ai Trasporti e che si potesse, grazie all'attenzione e all'impegno nuovi dell'Assessore Giannini, voltar pagina, individuando nel cargo la vocazione principale dello scalo di Grottaglie. Mi era sembrato di capire che tutti avessero colto la volontà e la determinazione di Giannini a far fronte ad un percorso di lavoro, già in atto, per reperire risorse e attivare strumenti per la infrastrutturazione carente ma necessaria a sviluppare lo scalo jonico.
Si sono già svolte riunioni con tutti i soggetti interessati per rilanciare una vocazione, non decisa da noi, ma prevista da tutti i piani regionali e nazionali dei trasporti e dalla programmazione nazionale di Aeroporti.
Evidentemente pero' e' troppo forte la tentazione di fare polemica politica contro la giunta regionale anche a fronte di evidenti novità.
La manifestazione di sabato ben venga se rappresenterà uno stimolo ad intensificare il lavoro perché si recuperi il tempo perduto e si cambi quell'atteggiamento, molto in voga a Bari, di ritenere Taranto una terra di emergenze e drammi, bisognosa quindi solo di compassione.
Ben venga se serve a far comprendere che, invece, da Taranto, passano le chanches migliori per la Puglia e per il Paese; ben venga se serve a farci sentire in tensione e in ansia per rappresentare al meglio i bisogni della nostra terra.
Una classe dirigente, pero', si può dividere su tutto ma non sulle vocazioni della propria terra, ma non sulla visione del futuro e del destino delle proprie popolazioni. Una classe dirigente matura dovrebbe evitare di cadere in un provincialismo che non si attaglia a Taranto, al suo passato e alla sua prospettiva. Taranto non e' mai stata provinciale. Taranto e' sempre stata capitale. Se tutti, unitamente, ci convincessimo di questa identità e ambizione, facendo ognuno il proprio dovere, il nostro territorio ne trarrebbe sicuro giovamento.
Michele Mazzarano
Consigliere regionale Pd