Il Partito Democratico è fortemente preoccupato per quello che potrebbe accadere entro dicembre, quando il Comune di Massafra dovrà procedere all’applicazione e alla richiesta del saldo Tares 2013.
Con la rata del 30.11.2013, infatti, i cittadini finiranno di pagare l’acconto della TARES 2013, calcolato sulla scorta delle aliquote Tarsu 2012.
Il saldo, invece, e qui arrivano le note più che dolenti, verrà pagato a dicembre, sulla base di aliquote spropositate, contenute nell’allegato B del Regolamento Tares, approvato dalla maggioranza di centro destra nel Consiglio Comunale del 27 giugno 2013. Malgrado la forte opposizione del PD e di molte categorie sociali, come commercianti, artigiani, associazioni di commercialisti, organizzazioni sindacali e cittadini, il centro destra non ha voluto cambiare, né attenuare gli effetti “antisociali” del regolamento Tares.
Le famiglie e molte categorie commerciali subiranno una vera e propria mazzata economica a fine anno!
In sostanza, ristoranti, pub, pizzerie, bar, caffè, pasticcerie etc., subiranno aliquote comprese tra il 21,13% e il 27,88%!
Facendo un esempio pratico, significa che una semplice focacceria al taglio, con un locale di 100 mq, pagherà qualcosa come € 2.780,00 di Tares.
È evidente che se non si ferma questa tassazione, che influisce, tra gli altri, su un comparto primario, quale quello alimentare, il nostro sistema economico commerciale collasserà definitivamente!
Quante attività commerciali e artigiane sopravvivranno a questo vero e proprio strangolamento delle tariffe tributarie del Comune? Quanti posti di lavoro si perderanno ancora a Massafra? Quante famiglie ancora scivoleranno verso la soglia della povertà?
Mentre la Giunta comunale è rintanata nel fortino del Palazzo il nostro tessuto produttivo è al collasso.
Tre concessionarie di automobili, diverse aziende manifatturiere hanno chiuso e centinaia di posti di lavoro sono sfumati!
La tassazione a Massafra è vessatoria ed impedisce ogni possibile sviluppo economico!
Tra Imu 2012 e 2013 (sospesa dal governo Letta), vecchia Tarsu, acconto attuale Tares, i cittadini hanno potuto constatare dalle proprie tasche cosa significhi vivere a Massafra: aliquote applicate ai massimi livelli e servizi assenti e/o inefficienti (vedasi la raccolta dei rifiuti - meglio non aprire, in questa sede il capitolo della raccolta differenziata, vera chiave di volta per il futuro economico e sostenibile della nostra città!).
Massafra è amministrata da troppo tempo senza una programmazione, che possa proiettarla in un futuro migliore, che metta a frutto le straordinarie potenzialità e bellezze storico/paesaggistiche che la caratterizzano.
A Massafra si chiudono le attività commerciali piuttosto che avviarne di nuove!
A chi verrebbe in mente di investire in una città dove si paga una tassa rifiuti tra le più alte della provincia?
A chi verrebbe in mente di investire in una città dove si è fatto finta di abbassare, per esempio, le aliquote IMU 2013 sulla seconda casa! Già, si è fatto finta: non è mai troppo ricordare che, per il 2013, il gettito IMU – imposta al momento in bilico a Roma – è a totale favore dei comuni. Di conseguenza quel 3,8‰ che nel 2012 era destinato alle casse nazionali, ora resta nelle casse comunali.
Ci chiediamo, pertanto, se non sarebbe stato doveroso per il centro destra decurtare quel 3,8‰ dal 10,5‰ pagato nel 2012.
Un’Amministrazione attenta avrebbe fatto questo calcolo: 10,5 – 3,8 = 6,70. Ovvero l’aliquota avrebbe dovuto scendere minimo al 6,70‰!
Ed invece è stata decretata ed applicata al 9‰, in modo da continuare ad introitare dai cittadini ed anzi, considerato che la matematica non è un’opinione, per introitare ancor di più rispetto al 2012!
Peccato, però, che, propagandisticamente, ai cittadini sia stato detto che l’aliquota è stata “abbassata generosamente” dal 10,5‰ al 9‰!
Basta propagande, basta promesse. Ci si adoperi per la Città!
Massafra, lì 04 ottobre 2013
Imma Semeraro
Segretario PD Massafra