Entro il 5 febbraio prossimo, a causa del bio-accumulo di diossina e Pcb (policlorobifenili) nel latte vaccino a livelli superiori al consentito, saranno abbattuti 64 bovini dell'allevamento di Giuseppe Chiarelli, in contrada Orofino a Massafra, a 10 chilometri circa dall'Ilva di Taranto. L'allevamento è sotto vincolo sanitario dal settembre del 2013. L'ordinanza di abbattimento è stata emessa dall'Asl di Taranto sulla base delle indicazioni del Tavolo tecnico regionale.
La presenza di livelli di diossina e Pcb superiori al consentito nel latte vaccino dei bovini era stata già rilevata con gli esami eseguiti nel marzo dello scorso anno dall'Istituto zooprofilattico di Teramo. Al proprietario dell'allevamento la Regione Puglia anticiperà, in attesa che si individui la fonte di inquinamento, la somma di denaro (si parla di 90mila euro circa) corrispondente al valore degli animali abbattuti secondo una stima compiuta da un istituto specializzato. L'ordinanza ha provocato reazioni nel mondo politico.
Il Pd di Massafra, attraverso il suo capogruppo Vito Miccolis, ha chiesto la convocazione urgente del consiglio comunale, allargato ai vertici di Arpa Puglia, perché i cittadini siano informati sulla situazione ambientale della cittadina.
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