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20 novembre 2008

Prepariamo il futuro...


PUBBLICHIAMO , IL TESTO D'APERTURA DI PAOLO TRISTANI , COORDINATORE DELLA CONFERENZA STAMPA , TENUTASI IL 19 NOVEMBRE , PER PRESENTARE I CANDIDATI MASSAFRESI : DANIELA TONDO , FRANCESCA GRECO E ANGELO NOTARISTEFANO , ALLE PRIMARIE DEI GIOVANI DEMOCRATICI , CHE SI SVOLGERANNO IL 21 NOVEMBRE.

Abbiamo convocato questa conferenza per illustrare alla stampa le primarie dei Giovani Democratici e per presentare i candidati per le assemblee costituenti nazionale e regionale che il PD di Massafra ha deciso di sostenere.
I Giovani Democratici del PD creeranno il gruppo giovanile del partito. Si costituirà, quindi, una organizzazione interna al Partito Democratico, ma con una sua autonomia, pronta a risaltare gli aspetti che più interessano i giovani.
È stata scelta la forma delle primarie, perché pensiamo che sia il modo più democratico di scegliere i rappresentanti di un partito.

Si vota venerdì 21 Novembre dalle 8 alle 23. Per i giovani massafresi ci sarà un seggio in piazza Vittorio Emanuele II.
Ci saranno tre schede. Una per l’assemblea regionale e una per quella nazionale dove si dovrà scrivere il nome dei candidati, un uomo e una donna per scheda. I candidati all’assemblea regionale che il PD di Massafra sostiene sono Francesca Greco e Angelo Notaristefano, quelli all’assemblea nazionale sono Daniela Tondo e Francesco Parisi.
La terza scheda è per l’elezione del segretario nazionale.
I Candidati alla segreteria nazionale sono 4,
Noi abbiamo scelto di sostenere Fausto Raciti perché pensiamo che sia un ragazzo che nonostante la sua giovane età, 24 anni, abbia già acquisito una grande esperienza, infatti tra le altre cose, è stato segretario nazionale della Sinistra Giovanile.
In particolar modo ci ha colpito un punto del suo programma: che dice
· "Noi vogliamo rappresentare il diritto di chi verrà dopo di noi. Quello di vivere in un mondo sostenibile, dove tutti abbiano la consapevolezza che nulla è infinito e tutto è precario "
Questa frase riprende la nostra opinione, che è quella di dover risanare il passato, preservare il presente e preparare il futuro per le prossime generazioni.
1. Risanare il passato:
Dovremo risanare il debito che nato negli anni Ottanta, ha rimandato al futuro i problemi dell’epoca.
Negli anni ’90 il centro-sinistra italiano da Prodi ad Amato, da D’Alema a Veltroni, si erano posti come obiettivo l’equilibrio di bilancio, spezzando questa catena. Dicendo appunto che non era possibile continuare a spendere e ad indebitarsi, ma era il momento di dire basta e che la spesa pubblica dovesse essere coperta dalle entrate.
Purtroppo Berlusconi non ha continuato questa politica e infatti durante i suoi mandati abbiamo assistito sempre ad un aumento del debito pubblico. Questo governo più che pensare al futuro e alle giovani generazioni, pensa a soddisfare i bisogni degli elettori attuali, dei suoi elettori, in particolar modo quelli del nord.
Oltre al debito pubblico, c’è da affrontare la competitività dei paesi emergenti e la crisi finanziaria. Ma questi problemi non si risolveranno con i tagli alla scuola e alle università, non si risolveranno senza una diminuzione delle detrazione sugli stipendi ma anzi saranno aggravati.

2. Preservare il presente:
perché quello che abbiamo non peggiori ulteriormente. Cominciando dall’ambiente. È vergognoso la battaglia che il governo di centro-destra vuole portare avanti in Europa. Cioè il cambiamento del 20-20-20 nel 2020,
Il Consiglio europeo della primavera del 2007 fissa questi ambiziosi obiettivi per il 2020:
1) Produzione del 20% dell’energia consumata con fonti rinnovabili
2) Aumento del 20% dell’efficienza energetica
3) una riduzione del 20% di gas serra rispetto al 1990


Il governo di centro-destra vuole ritrattare questi accordi perché troppo costosi.
Quello che non hanno capito è che l’ambiente è una sfida che dobbiamo cogliere, può creare migliaia di posti di lavoro, può eliminare la bolletta di luce e gas.
È una sfida che il Meridione deve cogliere, soprattutto se guardiamo al fotovoltaico. Il nostro obiettivo nei prossimi anni deve essere quello di portare i panelli solari su ogni casa, ma anche su ogni scuola, ospedale e struttura pubblica.

3. Preparare il futuro per le prossime generazioni:
e quindi parliamo di scuola e di università e della vergognosa riforma Gelmini-Tremonti, riforma che non migliora la situazione della scuola italiana, ma taglia semplicemente posti di lavoro e fondi alla ricerca.
Inoltre Con il blocco del turnover, a pagare saranno i giovani, i precari che si troveranno la strada sbarrata qualunque siano le loro capacità.
E quindi Invece di fare una riforma che risolvesse i problemi reinvestendo nella scuola stessa i soldi recuperati dagli sprechi, hanno deciso di regalare questi soldi alla cordata Alitalia e alle banche.
Preparare il futuro significa eliminare il lavoro precario.

E ci sono già proposte per una via d’uscita. Tito Boeri e Pietro Garibaldi hanno proposto una idea semplice.
Contratto unico, un contratto meno sicuro del posto fisso attuale, ma più sicuro del precariato. Un ingresso graduale del lavoratore nell’azienda ma con delle tutele, lasciando al datore di lavoro il tempo di giudicare il valore del suo dipendente, e al dipendente il tempo di effettuare un processo di formazione interno che lo faccia crescere.
È necessario cambiare la situazione del precariato perché non si può continuare in questo modo con una parte della nostra economia ingessata e l’altra parte dove dilaga uno sfruttamento incontrollato.
Preparare il futuro significa che è assolutamente sbagliata la scelta del nucleare, e soprattutto è sbagliato creare delle centrali nucleari con questa tecnologia, visto che non è ancora risolto il problema delle scorie radioattive. Noi diciamo si alla ricerca di un nucleare pulito, investendo sui progetti di tanti cervelli in fuga, prima tra tutti Carlo Rubbia.
Preparare il futuro significa non tagliare i fondi al Meridione, come invece questo governo ha fatto.
Preparare il futuro significa formare una classe dirigente politica capace, che pensi agli interessi degli altri e non hai propri.
Per questo la partecipazione di noi giovani alla vita politica e alle decisioni che riguardano il nostro futuro sono l’unica via possibile per cambiare questa situazione e per portare il nostro punto di vista all’interno del PD e nella società, utilizzando le nostre potenzialità per acquisire credibilità agli occhi della gente.
Cominciando dalle primarie e dalla scelta dei candidati, che è stata molto ponderata perché abbiamo voluto proporre dei candidati che rappresentassero le diverse fasce di età e i diversi ambienti. Per cui abbiamo scelto un rappresentante del mondo della scuola, uno dell’università e uno del mondo del lavoro.

Paolo Tristani