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29 maggio 2009

• I GIOVANI DEMOCRATICI SULLA NOMINA DEGLI SCRUTATORI

«Un’occasione persa di buona politica»

«Nei giorni scorsi presso la sala consigliare in Piazza Garibaldi è stata effettuata la selezione degli scrutatori per le prossime elezioni provinciali ed europee. Noi Giovani Democratici di Massafra in un precedente comunicato stampa avevamo sollecitato il Sindaco Tamburrano e il Consiglio Comunale ad effettuare il sorteggio per la scelta degli scrutatori, selezionandoli tra uomini, donne o giovani che hanno perso il posto di lavoro a causa di questa crisi. Invece è stato fatto tutt’altro, anzi anche peggio di quanto ci aspettavamo, infatti non solo non è stato effettuato il sorteggio – si legge nella nota stampa odierna – ma molti di questi scrutatori sono gli stessi dell’anno scorso per un buon 44%, cioè 48 su 110. Un confronto diretto è possibile se andate sul sito del Comune di Massafra».
«È necessario comunque precisare che il meccanismo utilizzato, cioè la nomina diretta degli scrutatori da parte della commissione elettorale, è una procedura legittimata dalla legge – prosegue la nota stampa – . Infatti con la legge elettorale in vigore, chiamata dal suo stesso ideatore “Porcellum” non solo non è più possibile eleggere i candidati al Parlamento in modo diretto, dando ai partiti la possibilità di decidere la priorità tra i candidati, ma è stato anche consentito di effettuare la nomina degli scrutatori da parte dei Sindaci e dei Consigli Comunali, permettendo di creare una rete clientelare per favorire amici e parenti».
«Ovviamente – sottolineano i Giovani Democratici – per noi tutto questo non va bene e deve essere cambiato, per questo pensiamo che l’attuale legge elettorale debba essere abrogata e il Parlamento debba lavorare per una soluzione più democratica e giusta che riavvicini i cittadini alla politica e alle istituzioni».
«Ora, però – incalzano – si poteva già fare qualcosa di moralmente giusto e ci chiediamo il perché questo non sia stato fatto. Il sindaco Tamburrano e il Consiglio Comunale dovevano scegliere il metodo del sorteggio privilegiando i giovani disoccupati e i cassintegrati, perché quei 150 euro sarebbero stati di sollievo a quelle famiglie che a causa di questa crisi stanno annaspando tra mille difficoltà. Invece è stata persa una ulteriore occasione per fare della buona politica aiutando i più deboli ed eliminando, così, le disuguaglianze sociali».