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24 maggio 2009

TURISMO ECO-RELIGIOSO, ALTRO CHE INDUSTRIA PESANTE


Secondo i pareri dei comuni cittadini, Taranto è una città che “dorme sugli allori” perché negli ultimi decenni ha “tirato a campare” con le solite industrie nocive, messe su per mere esigenze occupazionali, trascurando l’aspetto ambientale e della salute pubblica. Dei disparati e disperati casi oncologici disseminati in tutto il territorio si è abbondantemente parlato sulle pagine dei giornali e in tivù e, nonostante le diverse proposte di intervento nel risanamento dell’ecosistema tarantino con piani pubblici sanitari, il dissidio tra occupazione e salute persiste: come garantire, quindi, il lavoro nel rispetto delle norme vigenti in materia di tutela ambientale e cittadina? A fronte di tale problema, sono stati presentati diversi programmi in numerose conferenze, l’ultima delle quali si è tenuta nella serata di mercoledì 13 maggio presso il ristorante “La Nuova Gravina” a Massafra e in cui principale relatore è stato Vito Miccolis, candidato del PD alle Provinciali, sulla presentazione di un progetto legato al “ turismo eco-religioso del nostro territorio”. Significative le sue parole: «A Massafra abbiamo le risorse per creare occupazione… manca solo la volontà… Qui qualcuno sta solo pensando a creare le discariche nonostante il nostro territorio sia uno dei più inquinati d’Europa: ogni famiglia ha avuto almeno un lutto dovuto all’inquinamento! ». In quest’ultimo dibattito interessante è stata la presentazione alla stampa di ben due relazioni sulla tematica “TURISMO”: “Massafra Tappa Obbligata dell’Itinerario Petrino” e “Il Patrimonio Rupestre e Ipogeo in Provincia di Taranto”.
La prima delle due ha tratto l’attributo “petrino” dalla nota leggenda locale secondo la quale
“..San Pietro, attraversando la Puglia per recarsi a Roma, si fermò a Massafra. Qui incontrò – nel Vallone Cotugno, oggi contrada Palata – sette contadini che tornavano dal lavoro dei campi. Chiese loro dell’acqua da bere… (E. Jacovelli)”. Tra leggenda e verità, proposte ambientali simili ci sembrano un valido strumento per porre fine alla secolare “Questione del Mezzogiorno”, che sin dai tempi dell’Unità d’Italia affligge il nostro territorio, specialmente dopo il “fallimento ILVA” in ordine di ambiente e salute. Concepire Massafra come un “vasto contenitore museale” per mezzo della creazione del “Parco delle Gravine” dimezzerebbe continui problemi burocratici: molta gente potrebbe lavorare sul posto senza più pensare a repentine partenze verso “Nord” e la rarità floristica e faunistica potrebbe risultare ottima materia di studio per eventuali e futuri laboratori di ricerca da creare “in sito”, come ha sottolineato Pinuccio Termite, nel dibattito. Non a torto, come ha reso noto lo stesso Miccolis nella relazione de “Il Patrimonio Rupestre”, «per trovare un bacino culturale come il comprensorio delle Gravine, occorre spostarsi in Turchia nei valloni di Goreme e di Urgup ove da oltre mezzo secolo lo Stato ha provveduto a una rigorosa salvaguardia e ad un’intelligente sistema di valorizzazione di quell’imponente “Museo all’aria aperta” che è la Cappadocia. Non pensiamo che i nostri insediamenti rupestri possano, in tempi brevi, convogliare sul nostro territorio un milione e mezzo di visitatori che annualmente raggiungono la Cappadocia, ma se non iniziamo a fare qualcosa non avremo mai possibilità di verifica». Per avere le idee più chiare sui benefici che tali proposte potrebbero “gentilmente” apportare, è doveroso citare il grandioso evento della “Notte dei Musei 2009”, tenutosi a Roma sabato 16 maggio, che ha offerto a molti “cultori dell’arte” la possibilità di visitare gratuitamente i musei della Capitale per meglio far conoscere e ammirare le meraviglie del Belpaese. Inutile dire che la manifestazione non poteva che rivelarsi un successone!! Noi di Extra eravamo anche lì, testimoni oculari di file interminabili di turisti ai “Musei Capitolini”, tra i più visitati in nottata. Affreschi, statue, bronzi sono stati i protagonisti incontrastati dell’occasione, lasciando sul viso dei più una manifesta espressione di soddisfazione.
Potrebbe essere così anche per Massafra e Provincia… basta solo volerlo

ANGELA DE FLORIO - EXTRA MAGAZINE