01 luglio 2009
Parte l’impianto anti-diossina
Questa mattina è stato inaugurato all’Ilva l’impianto che permette di ridurre le emissioni di diossina attraverso il trattamento con l’Urea, composto chimico a base di ossigeno, carbonio, sodio e idrogeno.
Alla cerimonia è prevista la presenza del ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola .
L'impianto, come previsto dalla legge regionale 8 del 2009 e dall'accordo di programma per l'area industriale di Taranto e Statte, rientra nel piano di interventi destinati a rendere lo stabilimento siderurgico del Gruppo Riva eco-compatibile. L’abbattimento delle emissioni di diossina dei camini Ilva consentirà di raggiungere il limite di 2,5 nanogrammi per metro cubo previsto dalla legge. Ricordiamo che la stessa normativa varata nello scorso dicembre dal Consiglio regionale pugliese impone all’Ilva il tetto più restrittivo di 0,4 nanogrammi da raggiungere entro il 31 dicembre 2010.
Anche gli ambientalisti tarantini rivendicano il merito di avere contribuito, con la loro mobilitazione, alla attivazione dell'impianto ad urea. «L'inaugurazione dell'impianto - affermano in una nota Lunetta Franco, presidente del Circolo Legambiente di Taranto, e Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente - è indubbiamente un primo risultato importante nella battaglia contro l'imponente impatto ambientale dell'acciaieria tarantina sul territorio e sulla salute dei cittadini. Ma non deve essere considerato un traguardo». Per i due esponenti di Legambiente «rimangono aperte ancora molte questioni sia nel merito dell'applicazione della Legge 44, sia nel merito della concessione dell'Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) ai principali stabilimenti industriali tarantini e all'Ilva in particolare».
Per gli ambientalisti, infine, «resta prioritario l'obiettivo del campionamento in continuo dei fumi dell'impianto di agglomerazione, unico sistema che consenta un controllo oggettivo delle emissioni, con analisi sistematiche, ma anche casuali e dunque con la garanzia che i dati non possano essere modificati attraverso procedure o adeguamenti della produzione atti a diminuire in un dato momento il tenore delle emissioni».