«Il lavoro da difendere, il lavoro da creare» è il tema dell’inizitiva organizzata dalla Federazione provinciale e dall’Unio - ne cittadina del Partito democratico in programma oggi alle 18 sul piazzale adiacente la chiesa Gesì Divin Lavoratore nel quartiere Tamburi. Luciano Santoro, coordinatore provinciale, Lino De Guido, coordinatore cittadino, il parlamentare Ludovico Vico e gli assessori al Lavoro di Provincia e Comune di Taranto, Vito Miccolis e Piero Bitetti, ieri hanno illustrato le ragioni di questo incontro con la città affermando «di avere il dovere politico e la responsabilità istituzione di alzare un argine alla deriva economica, cultura e civile».
«Avvertiamo una certa inquietudine e grande preoccupazione per le condizioni di vita di molte famiglie tarantine, costrette a sopportare le pesanti conseguenze dell’estromissione dal mercato del lavoro», ha esordito De Guido, il quale ha imme diatamente evidenziato il carattere principale dell’iniziativa, ovvero l’ascolto di tutti, lavoratori e lavoratrici, disoccupati, rappresentanti sindacali, imprese e Ordini professionali. Il Pd intende riproporsi ai cittadini come «il partito che difende il lavoro» in un momento molto critico per l’economia italiana e per il Mezzogiorno soprattutto, in cui si inserisce l’ultima manovra del governo, giudicata dall’onorevole Vico «profondamente iniqua».
Il quadro della situazione è stato poi tracciato dall’assessore Miccolis, il quale ha illustrato alcuni dati registrati dai locali Centri territoriali per l’impiego : al 31 gennaio 2010, su 220mila abitanti nella provincia ionica, 40mila non hanno mai trovato lavoro, 70mila sono disoccupati e dei 110mila occupati, molti risultano essere in cassa integrazione o mobilità. E sono ancora a rischio i dipendenti di Teleperformance: se non sarà rinnovato il contratto con l’Eni entro giugno in 700 rischiano il licenziamento. C’è poi il gruppo Natuzzi con gli stabilimenti di Ginosa e Laterza e altri 600 lavoratori in odore di taglio. La Provincia, ha continuato Miccolis, sta facendo il possibile per affrontare le quotidiane emergenze occupazionali. Sta ad esempio tenendo d’occhio 2000 cassaintegrati di lunga durata, cercando di ricollocarli nel mercato del lavoro.
Dall’onorevole Vico, intanto, giungono altre notizie preoccupanti: gli oneri sociali a favore delle piccole e medie imprese contemplati nelle Zone franche urbane non verranno applicati e tutti le risorse del ministero per lo sviluppo economico relative a Fas e fondi strutturali saranno convogliati alla presidenza del Consiglio dei ministri con ricadute negative sull’economia delle zone svantaggiate del Sud, tra le quali c’è naturalmente anche Taranto.
Gazzetta del Mezzogiorno- Sabrina Esposito