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29 aprile 2011

•Altri 2 milioni a Castiglia ma l’appalto finisce al Tar

Scade l’appalto. Il Comune bandisce la gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana. Ma scatta il ricorso al Tar. La società Avvenire s.r.l., che fino a due mesi fa era titolare del servizio per lo smaltimento dei rifiuti urbani, si è rivolta al tribunale amministrativo “perchè la società Castiglia non ha le credenzialità per aggiudicarsi l’appalto”.

A parlare è Francesco Pugliese, dirigente della società Avvenire che continua a gestire l’attività di smaltimento dei rifiuti fino a quando il tribunale non si esprimerà. “Esiste una procedura dell’autorità di vigilanza - ci spiega - che ha vietato al Comune di aggiudicare l’appalto fino a quando non sarà fatta chiarezza”. Scaduto a marzo il contratto, il Comune ha bandito la gara. Fin qui nulla di strano. Ma al bando hanno partecipato solo in tre, la società Avvenire, la Tradeco di Altamura e l’aggiudicataria società Castiglia, la stessa a cui il sindaco Martino Tamburrano in qualità di presidente dell’Ato Ta/1 ha anche affidato l’appalto per la gestione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti nelle zone di Lama e San Vito. La stessa società il cui titolare risulterebbe essere il fratello di Nino Castiglia, attuale presidente del consiglio comunale di Massafra. Contro il ricorso al Tar il Comune ha già deciso di costituirsi in giudizio affidando l’incarico legale ad un costo di 2.500 euro (più Iva) per la fase cautelare ed ulteriori 2.500 euro (più Iva) per la fase di merito, nonchè 200 euro per altre spese. Il relativo provvedimento di giunta è del 18 aprile scorso. Il tribunale (sezione di Lecce) dovrebbe esprimersi il 5 maggio prossimo. “E’ quella la data in cui è stata fissata l’udienza” ci dice Pugliese che aggiunge “ci sono troppe stranezze anche negli atteggiamenti dell’amministrazione comunale. Non mi è stato, infatti, nemmeno consentito di visionare gli atti. Ne ho invece tutti i diritti”. La posta in gioco è alta. In ballo ci sono, infatti, ben due milioni di euro e il futuro di 35 lavoratori.

Tarantosera