Con una manifestazione cittadina che avrà luogo, questa sera alle 18 nel Cineteatro Spadaro, ad iniziativa della Flai-Cgil, della Spi-Cgil e del Comune di Massafra, sarà presentato il volume di Angelo Antonicelli “il Sovversivo. Memorie di un contadino di Massafra” (Edizioni LiberEtà).
Ne discutono: Eva Santoro, segretario provinciale Spi-Cgil di Taranto, Gianni Forte, segretario generale della Cgil di Puglia, Ferdinando Dubla, storico del movimento operaio. Coordina la manifestazione Silvano Trevisani, redattore capo del “Corriere del giorno”.
Il libro, che è stato curato da Giancarlo Girardi, che di Antonicelli è nipote, essendo figlio di una sua figlia, che ha ereditato dal nonno, oltre che l’impegno sociale e sindacale, anche il temperamento passionale, che lo ha portato a valorizzare le testimonianze ereditate dalla famiglia e a farne un’occasione per proporre alle giovani generazioni valori e testimonianze che si vanno perdendo.
Il libro, che reca la prefazione di Eva Santoro, di Giancarlo Girardi, Gianni Forte e Ferdinando Dubla, propone il racconto della vita di un comune del Tarantino, Massafra, attraverso la vicenda famigliare di Angelo Antonicelli., personaggio singolare di bracciante impegnato socialmente, che paga duramente la sua identità comunista durante i fascismo, che, al compimento dei settant’anni, scrive le sue memorie, che lascia in eredità, nel 1953, al comitato sezionale del Pci. Vi racconta la sua vita di contadino semianalfabeta, lo sfruttamento e le lotte per conquistare una vita dignitosa. A soli nove anni deve lasciare la scuola per lavorare, ma presto si accorge che “avere una cultura” è fondamentale se si vuole davvero uscire dallo stato di sfruttamento. Nel giro di pochi anni la sua formazione è completa: dopo il servizio militare di nuovo a lavorare la terra, poi l’emigrazione in Germania, e successivamente a combattere nella prima guerra mondiale. Al ritorno la decisione è presa: bisogna impegnarsi per cambiare la situazione. La lotta è durissima, gli avvenimenti si susseguono incalzanti e la scrittura si fa drammatica: le vittorie elettorali, le vertenze, l’avvento del fascismo, le contraddizioni dei partiti antifascisti. E la resistenza è pagata a carissimo prezzo… Ma in questa storia non c’è un solo protagonista: ad affiancare Angelo nella fatica di vivere “in un’epoca di duro lavoro e di miseria” c’è la sua compagna, Maria Scala, formidabile eroina il cui racconto è riportato, nel volume, dal figlio Juccio. Due personaggi, Angelo e Maria, ciascuno a suo modo portatore di una grande passione civile e di un grande esempio per le giovani generazioni.
[Corriere del Giorno]