28 aprile 2013
• Al confine della civiltà
Lo stato di abbandono del centro storico di Massafra accumulatosi negli anni è di una tale gravità da indurci a rendere pubblica la nostra indignazione.
Il centro storico, da sempre considerato in ogni altrove il cuore di una comunità perché carico di storia e di tradizioni, di colori e folklore, a Massafra viene ridotto a zona parcheggio, abitato in prevalenza da anziani ed extracomunitari… ghettizzati nell'abbandono più totale e sordo grazie all'incuria ed alla incapacità di una Amministrazione che si barcamena solo in aggiustamenti di bilancio ma che non riesce a dare alcuna immagine alla città… quindi figuriamoci al centro storico che è invece completamente scomparso dall'orizzonte dei suoi interessi.
Non è difficile scoprire camminando per le viuzze del centro storico cumuli di spazzatura che costeggiano o addirittura riempiono, caseggiati fatiscenti; spazi verdi (?) come il Giardino Ex-Scarano (zona Gesù Bambino) che è diventato piuttosto una piccola giungla carica di pericoli e molto più simile ad una discarica a cielo aperto che ad un giardino, cani randagi (ma questi circolano indisturbati per tutta Massafra), e poi il traffico assolutamente incontrollato di macchine e motorini che non seguono la benché minima regola di rispetto della convivenza civile.
La considerazione però più disarmante è raccogliere la perplessità dei residenti circa l’assoluta mancanza di regole, abbuonate dalla mancanza di controlli agli extracomunitari che abitano la zona. L’integrazione, per noi, è di per se un valore immenso per una comunità. Ma per agevolare un processo di integrazione è necessario leggere il fenomeno in termini di relazioni di reciprocità. Siamo convinti che il processo integrativo si innesca quando entrambe le componenti - gruppi minoritari e società di accoglienza – vivono un cambiamento che crea un intreccio di idee, di vissuti, che non è solo la somma del vecchio col nuovo ma un qualcosa di diverso che prima non esisteva, salvaguardando la peculiarità dei diversi gruppi etnici compreso però anche quello locale. Invece a Massafra questo scambio è molto più simile alla supremazia di questi gruppi che abitano il centro storico fuori da ogni controllo (e di testimonianze ne abbiamo raccolte a decine).
Noi non comprendiamo le ragioni recondite di come mai quello che potrebbe essere un sito turistico ricco di storia e cultura per la nostra comunità sia diventato solo un ghetto utile per raccogliere voti durante la campagna elettorale da parte di certa politica. Di sicuro non vogliamo più assistere a questi indecorosi spettacoli.
Di sicuro vogliamo farci portavoci di un disagio che ha bisogno di regole certe per ricreare quell’armonia del vivere civile che ogni amministrazione ha il dovere di GARANTIRE alla sua comunità.
Massafra, lì 27 aprile 2013
Il responsabile ambiente del Circolo Partito Democratico Massafra
e componente del Coordinamento Donne Democratiche
Claudia Delli Santi