E senza esclusione di colpi. Ieri in conferenza stampa il consigliere regionale Michele Mazzarano, il segretario del Pd Imma Semeraro e quello dei Giovani Democratici Angelo Notaristefano hanno puntato il dito sui maggiori costi che la comunità dovrà affrontare nel 2014.
«L’amministrazione comunale di Massafra – è stato detto – non ha mai preso sul serio la tematica della raccolta differenziata; siamo passati dall’ immobilismo della prima Giunta Tamburrano ai proclami in conferenza stampa della seconda Giunta Tamburrano. Ma i proclami sono stati solo l’anticamera del fallimento di una raccolta differenziata mal organizzata e raffazzonata, che ora si sta concretizzando in uno sperpero di ingenti risorse pubbliche atte a “correggere gli errori”».
Secondo uno studio del Pd, infatti, «i massafresi pagheranno 270.000 euro in più l’anno, fino al 2019, per “migliorare” la raccolta differenziata a cui si aggiungeranno altri 128.125 euro per le isole ecologiche.
Nel solo 2014 la giunta di centrodestra dovrà recuperare dalle tasche dei massafresi circa 400mila euro in più!».
Ora, «mentre la casa brucia» il Pd non vuole rimanere a guardare e intende «conciliare il corretto smaltimento dei rifiuti con la tutela dell’ambiente».
Come? Provando, innanzitutto, a scovare negli documenti dell’amministrazione «errori di natura politica, economica e mancanza di conoscenze del mondo del riciclo dei rifiuti». Secondo il Pd sono possibili «miglioramenti che si possono fare subito e che possono produrre nell’immediato ottimi risultati, senza aspettare il 2015». Sono tre le mosse del Pd per migliorare la differenziata a Massafra, «tagliando i rami secchi e gli sprechi dell’Amministrazione Tamburrano»: rimodulazione delle spese per i materiali; rimodulazione delle spese per il personale; abolizione delle isole ecologiche interrate». «Sui materiali – dicono dal Pd – con le nostre correzioni, si possono risparmiare quasi 100mila euro l’anno». Sul personale, poi, «con la nuova conformazione avremo 33 operatori ecologici, aumentando la spesa di 176.564,25 euro l’anno». Ma secondo il Pd «l’aumentare delle spese del personale è dovuto alla proposta dell’amministrazione comunale di fare quattro giorni di raccolta dell’umido», mentre «è prassi consolidata fare tre prese settimanali dell’umido», con un ovvio risparmio.
Il Pd, inoltre, si oppone fermamente alle isole ecologiche interrate per le quali «spenderemo 325 mila euro e ci saranno 11 zone della città in cui non si farà la raccolta differenziata porta a porta». Oltre a rifare i conti, il Pd intende fare proposte concrete, purché si segua la linea del “più differenzi meno paghi”. «Questo traguardo – sostengono i democratici – può essere raggiunto passando da una tariffa “presuntiva”, calcolata in base ai mq ed al numero di componenti o alla categoria merceologica di appartenenza, ad una tariffa “puntuale” calcolata in base alla quantità di rifiuti prodotti». Un passaggio possibile grazie a «un codice identificativo alfanumerico» che consente «la misurazione in automatico del numero di svuotamenti dei contenitori». «Tale numero – concludono dal Pd – è il parametro fondamentale per la determinazione della tassa».
Corriere del Giorno