Con il voto del Senato di ieri, il Decreto 136 su Terra dei Fuochi e Ilva, e' stato definitivamente convertito in legge dello Stato.
Consideriamo tale provvedimento legislativo un significativo passo avanti nel reperimento di risorse finanziarie certe ai fini della realizzazione delle prescrizioni previste dall'AIA, in virtù del principio secondo cui "chi inquina paga". Per la prima volta lo Stato obbliga la famiglia Riva a reperire il denaro utile alle bonifiche, prevedendo la procedura che, in ultima istanza, consentirebbe l'utilizzo della enorme mole finanziaria (1 miliardo e 900 milioni di Euro) sequestrata dalla Magistratura di Milano in un paradiso fiscale.
Si comprende che si tratta di un provvedimento che trasforma una grave emergenza in una opportunità di sviluppo per Taranto e i suoi cittadini.
Un altro buona novità e' rappresentata dall'aver sancito il ristoro sanitario, attraverso lo stanziamento di 50 milioni di Euro, per il prossimo biennio, destinati allo screening medico-sanitario delle popolazioni dei territori interessati.
Sappiamo quanto faticoso sia il percorso di ambientalizzazione dell'Ilva, non sottovalutiamo la difficoltà a riparare a decenni di negligenze e incuria nel rispetto dell'ambiente e della salute pubblica, ma non può sfuggire che siamo di fronte, dopo il commissariamento dell'Ilva, all'ennesimo intervento straordinario dello Stato che merita di essere sostenuto convintamente.
Non comprendiamo, a questo proposito, la posizione di astensione dei gruppi parlamentari di Sel sia nel voto della Camera che in quella del Senato dove essa vale come contraria.
Tale espressione di voto ci sembra in contraddizione con l'impegno che la Regione Puglia, guidata dal Presidente Vendola, ha proferito in questi anni, con leggi regionali e provvedimenti amministrativi, per il rispetto dei limiti di legge previsti per le emissioni inquinanti.
Tale contraddizione sarebbe ancor più stridente se, con il voto di astensione, il partito di Sel avesse voluto far prevalere una scelta di posizionamento alla necessaria unita' politica al servizio del bene di Taranto e della Puglia.
Michele Mazzarano
Fabiano Amati