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31 ottobre 2014

Lanfranco Rossi: Subito la copertura dei Parchi minerali!


Lo sblocco dell’utilizzo del 1.2 miliardi di euro, che la famiglia Riva aveva  trasferito in un paradiso fiscale delle isole inglesi dello stretto della Manica, danno nuovo impulso alle opere di ambientalizzazione dell’Ilva.
Con la sentenza del Gip di Milano, gli investimenti ambientali prescritti dall’AIA, divenuta legge dello Stato l’8 maggio 2014, hanno una nuova spinta ed un nuovo vigore per l'ambientalizzazione  dello Stabilimento siderurgico.
Con l’utilizzo, di questa grande quantità di denaro, le opere di costruzione delle coperture dei Parchi dei Minerali, che i cittadini del rione Tamburi per primi, e l’intera città di Taranto, con l’intera comunità Jonica aspettano da tempo, finalmente saranno realizzati.
Il crono programma allegato all’approvazione del piano ambientale, prevede tempi certi per la realizzazione.  La prima grande opera, che la comunità tarantina vuole vedere da subito, è la copertura dei Parchi, sia il Parco Minerali area stoccaggio (ferro) che i Parchi dell’agglomerato nord e agglomerato sud. Il parco più grande, ha una dimensione progettuale: 700 mt di lunghezza, di 262 mt di larghezza ed una altezza di 80 mt, per una superficie coperta di 183.400 mq. Questa opera di ingegneria, doveva iniziare a costruirsi a settembre 2014, assegnata alla ditta Cimolai, con un importo di 99 milioni di euro. Questa può essere iniziata da subito, dopo l’ultima e definitiva approvazione del Ministero dell’Ambiente.
Il costo complessivo  delle coperture dei parchi, approvati dal piano ambientale è di 405.159.000 euro, di questi sono stati emessi ordini per 208.512.000 euro. Tengo a dire che l’intero piano ambientale approvato ha emesso ordini fino al maggio del 2014 per somme complessive di 575.580.000 euro.
La sentenza del giudice di Milano, dà una grande speranza per la realizzazione di queste immense opere di ammodernamento della più grande fabbrica del mezzogiorno e della Puglia.
In virtù di quanto accaduto con la sentenza di Milano, la quale dà una prima risposta al processo concreto di ambientalizzazione, il Partito Democratico di Taranto, con il suo intero gruppo dirigente, vigilerà sull'attuazione del piano ambientale e sul processo di vendita che si avvierà successivamente.
In merito alle trattative di vendita che il governo sta portando avanti, il PD tarantino pone molta attenzione sui pretendenti, i quali devono chiarire gli aspetti cruciali dei loro piani di acquisto.
Ad esempio, Arcelor Mittal deve spiegare, perché intende aggiungere alla  capacità produttiva degli 8 milioni di tonnellate previsti dall’AIA, altri due milioni raggiungendo i 10 milioni di tonnellate annue, quando ha eccedenze di produzione negli altri stabilimenti sparsi in Europa, dove ne produce complessivamente 90 milioni.
Il Piano Industriale è strategico al processo di vendita, in quanto deve stabilire le effettive condizioni in grado di garantire che non si tratti di una acquisizione aggressiva, magari orientata alla prospettiva di ridimensionamento del centro siderurgico di Taranto.
Relativamente alle notizie di trattative in corso, con più gruppi industriali interessati all’acquisto dell’ILVA in cui si propone di costituire una new company che acquisisca gli impianti e il personale senza i pesi della vecchia Ilva (conteziosi, risarcimenti ecc.) da mettere in una bad company, a nostro parere occorre che siano introdotte severe garanzie ambientali per la futura produzione industriale; insomma:  si vende per produrre acciaio che non inquina.
Il tema è individuare un partner industriale in grado di accogliere la sfida di trasformare Taranto nel laboratorio più avanzato di Europa della produzione di acciaio verde, della massima qualità e rispettoso tanto dell’ambiente quanto della salute umana. Così come previsto dal piano ambientale, approvato con il decreto che recepisce il piano Ronchi dove si fa riferimento all’uso del pre-ridotto, che riduce il peso nel ciclo produttivo di agglomerato e cokerie, responsabili della emissione di diossina e benzoapirene e consentirebbe di produrre acciaio pulito, come sottolinea lo stesso DPCM sul piano ambientale.
Taranto deve essere la capitale dell’acciaio con i più elevati standars di qualità ecosostenibile.
In tal senso, sarebbe opportuno che lo Stato sia presente nel capitale sociale con una significativa quota di sorveglianza, per presidiare gli interessi pubblici rilevanti. Sarebbe opportuno che questa presenza pubblica sia condivisa anche dalla Regione Puglia.
Lanfranco Rossi
Responsabile provinciale ambiente e territorio PD Taranto