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19 dicembre 2010

• Piano sanitario: il no del Partito Democratico

Il Pd della provincia di Taranto ribadisce forti dubbi sull’entità e la qualità delle proposte di piano di rientro dal deficit delle sanità pugliese”.

Lo dicevano a luglio e lo hanno ribadito, ancora una volta, stamattina quando in conferenza stampa una massiccia delegazione del Pd provinciale ha ribadito il no al piano di rientro così come è stato pubblicato sul Burp e approvato dalla giunta regionale.
Ci sono 269 posti letto da tagliare, ma soprattutto due ospedali (Mottola e Massafra) da chiudere entro fine mese.
Provvedimenti contro i quali già in estate il Pd avanzò proposte di modifica che prevedevano la trasformazione dell’ospedale di Mottola in polo di riabilitazione d’eccellenza e quello di Massafra in ospedale ‘filtro’ per il SS. Annunziata.
Proposte che stamattina sono state ribadite e rispetto alle quali mai, finora, ci sono state considerazioni da parte della Regione. Contesutalità è quanto rivendicano da Mottola tra la chiusura del nosocomio e il progetto Fenice, di trasformazione in polo riabilitativo. No alla chiusura è invece il grido del Pd massafrese. Tra i reclami anche Grottaglie che perde ben 53 posti letto.
Difendere gli ospedali ionici è il motto del Pd provinciale che annuncia battaglia in consiglio regionale quando il piano verrà sottoposto a votazione. Il consigliere Michele Mazzarano non ha fatto segreto della sua volontà di votare contro se non ci sarà risposta alle proposte del suo partito e già ieri attaccava il direttore generale dell’Asl, Domenico Colasanto accusandolo di voler da subito mettere mano al piano dei tagli. Da Colasanto parte invece Vito Miccolis, assessore provinciale, che stamattina ha puntato l’indice contro il sindaco di Massafra. “In una dichiazione rilasciata alla stampa - spiega - Colasanto chiarisce chi vuole veramente la chiusura dell’ospedale, ovvero il sindaco perchè dice di avere accordi con lui. Come l’ex sindaco del Pdl che fece accordi con Fitto. Finalmente la verità è venuta a galla. Gli unici a non volere la chiusura siamo noi del Pd che abbiamo già raccolto 4mila firme per bloccare il piano. Falsa la partecipazione di Tamburrano al corteo di ottobre e falsi i suoi annunci di lettere all’assessore Fiore”.
Intanto si prepara la marcia. Lunedì a Mottola è previsto un corteo. “Noi ci saremo” annuncia Gianni Bello del circolo cittadino del Pd.
Sul piede di guerra anche i sindacati. La Fp Cgil Taranto chiede il rispetto delle norme e dei Contratti Nazionali di Lavoro a partire dalle relazioni sindacali, “gravemente negate finora senza valide motivazioni” ed annuncia battaglia. “Non è accettabile - scrive Mino Bellanova - il silenzio della Asl e saremo immediatamente pronti ad avvalerci di ogni utile vertenza legale tesa a tutelare il ruolo del sindacato e i diritti dei lavoratori. Non ci sono più alibi ma solo colpevoli ritardi. La Asl consegni ai sindacati immediatamente gli elenchi del personale interessato e dei servizi da ridistribuire e convochi prioritariamente il confronto necessario senza il quale saranno alzate barricate insormontabili che vedranno dalla stessa parte cittadini e lavoratori”.