Ancora polemiche. Il Pd contesta l’organizzazione in città della raccolta differenziata che l’amministrazione intende allargare al resto del paese e chiede la convocazione del consiglio comunale per discutere dell’argomento.
“E’ un fallimento” sostengono dal circolo “una raccolta differenziata stentata, raffazzonata, senza programmazione ed in compenso tanta difficoltà per tutti”.
Il punto debole sarebbero i cassonetti “assolutamente insufficienti e, per giunta, diversi tra loro”.
Vi è, cioè, un caos multicromatico che crea confusione tra i cittadini a scapito del risultato della raccolta.
“Secondo la normativa - osservano dal Pd - i colori dovrebbero essere giallo per la plastica, blu per la carta e verde per il vetro. A Massafra, invece il giallo è per la carta, il blu per la plastica ed il bianco per il vetro.
Ma solo in teoria perché, in realtà, i colori variano anche tra campane dello stesso tipo, tant’é che il loro contenuto è riconoscibile solo da adesivi o scritte .
In più punti, poi, ci sono campane bianche nelle quali, in alcune zone si deposita il vetro, in altre la plastica, in altre la carta
”.
Ma non basta perchè anche il loro posizionamento non risponderebbe alle esigenze.
“Devono essere collocati in modo capillare” osservano dal Pd - con una disponibilità di 1 campana ogni 300-400 abitanti, con una distanza tra utente e campana non superiore ai 250 metri. A Massafra, ci dovrebbero essere almeno 70 per ogni tipo di rifuito. Ma in realtà ce ne sono solo 12 per la plastica, 11 per il vetro e 13 per la carta.
In compenso i massafresi pagano la Tarsu tra le più alte della provincia”.
TarantoSera