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29 gennaio 2009

E’ battaglia giudiziaria sul recupero delle 11 chiese rupestri di Massafra


E’ battaglia giudiziaria sul recupero delle 11 chiese rupestri.

Il Comune di Massafra ha chiesto la risoluzione del contratto con la società Antigua srl di Napoli che si era aggiudicata la gara di appalto. L’amministrazione comunale h

a ricevuto una richiesta di pagamento di circa 70.000 euro dalla società Virginia Immobiliare srl di Fasano che ha effettuato alcuni lavori in subappalto nelle cripte. La società brindisina si è rivolta al Comune di Massafra perché non è stata pagata dalla società aggiudicataria. Inoltre il Comune ha contesto all’impresa napoletana di avere procurato danni anche agli affreschi della Buona Nova (foto).

Ancora una volta assistiamo allennesimo fallimento della giunta di centro destra.

L’amministrazione il 5 giugno del 2008 aveva aggiudicato alla società Antigua srl di Napoli il recupero delle chiese per un importo a base d’asta di euro 236.919,00. I lavori, che erano stati aggiudicati con un ribasso del 23,202%, prevedevano il recupero, la messa a norma e la piena fruizione delle seguenti Chiese Rupestri: Cripta Inferiore, Buona Nuova, Madonna della Greca, Santa Lucia, Sant’Angelo in Torella, Madonna delle Grazie – Cripta di S. Eustachio, San Simeone, San Simine, Mater Domini, Millarti e Santa Croce. In piena estate l’amministrazione comunale con una maestosa conferenza stampa aveva presentato il piano di recupero delle 11 chiese come il volano dello sviluppo turistico. Il progetto si presentava molto ambizioso e riguardava lavori di consolidamento del piano di calcarenitico di copertura delle cripte,messa in sicurezza e illuminazione dei siti, con rifacimento della pavimentazione, pulizia esterna, grate e cancelli di protezione in ferro. Ben presto però erano stati sollevati alcuni dubbi dal Gal delle Gravine, da Italia Nostra, dall’Archeogruppo “E. Iacovelli” e da Terra di Puglia. Le quattro associazione con nota del 27.8.2008, inviata al Sindaco di Massafra ed alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e al Paesaggio della Puglia, mettevano in evidenza che ben otto cripte erano di proprietà privata o ecclesiale e chiedevano di porre la massima attenzione sui lavori da eseguire per non danneggiare i siti rupestri.

Il 2.dicembre le stesse associazioni con un articolato documento, inviato a tutti gli organi interessati alla tutela dei beni culturali, denunciarono il picconamento degli affreschi a Santa Lucia, la pavimentazione della cripta Sant’Angelo a Torella e l’infiltrazione di acqua sugli affreschi della Buona Nova.

L’Amministrazione comunale invece di schierarsi insieme al mondo culturale, che aveva espresso tale perplessità, convocò una infuocata conferenza stampa dove furono messi sotto accusa le quattro associazioni culturali. Un giornale locale dedicò a tali accuse ben due pagine in cui si affermava che per le 11 cripte il lavoro era stato fatto con onestà e competenza. Il sindaco Tamburanno nel comunicato stampa ufficiale, pubblicato sul sito del Comune, affermava “di fare bene nella norma”. “A chi lavora come noi, affermava il primo cittadino, dispiace assistere ad apparizioni occasionali e strumentali di associazioni pronte solo a denigrare il lavoro altrui specialmente quando questo è finalizzato alla crescita del territorio”.

A distanza di oltre un mese però si scopre che le quattro associazioni avevano ragione e che l’Amministrazione Comunale faceva ancora una volta solo propaganda. Infatti già nei primi giorni di dicembre erano stati confermati da atti amministrativi del Comune i gravi danni alla cripta della Buona Nova ed il Comune di Massafra, insieme alle imprese, che stavano effettuando i lavori, erano stati convocati con i sindacati alla direzione provinciale del lavoro per discutere del mancato pagamento degli stipendi di novembre e della cassa edile ai lavoratori. Ora arriva anche la determina del dirigente comunale, arch. Silvio Rufolo, che ha chiesto la risoluzione del contratto con la società Antigua srl e dà ragione alle quattro associazioni culturali.

E’ l’ennesima prova che il centro destra brilla in propaganda, ma non difende gli interessi della città

Il Partito Democratico invita gli Amministrazione comunali a chiedere scusa ai soci ed ai dirigenti del Gal delle Gravine, di Italia Nostra, dell’Archeogruppo “E.Iacovelli” e di Terra di Puglia che con scrupolo e coraggio hanno denunciato pubblicamente le loro perplessità sui lavori alle chiese rupestri. La città ha sempre più bisogno di cittadini che difendono il patrimonio culturale, mentre i politici, che cercano solo della pubblicità, saranno giudicati con il voto dagli elettori.

Vito Miccolis

Coordinato del Partito Democratico

27 gennaio 2009

Giornata della Memoria

Sono trascorsi 64 anni dal giorno in cui le truppe sovietiche, inseguendo i tedeschi in ritirata dalla Polonia liberarono Auschwitz.

Era il 27 gennaio del 1945 e con la scoperta del campo di concentramento più grande della Germania il mondo intero conobbe l'orrore del più tremendo genocidio che l’uomo avesse mai visto. Molti sapevano, troppi tacquero in quell’epoca nefanda della storia dell’umanità. Quando le porte di Auschwitz furono spalancate dai militari russi, lo scenario che si presentò fu scioccante. L’odore della morte era onnipresente. Migliaia di corpi scheletrici vagavano in uno stato di trance e l’odore acre dei forni toglieva il respiro. Ad Auschwitz-Birkenau trovarono la morte un milione e mezzo di ebrei nei modi più atroci, spesso raggiunta all’interno delle famigerate docce da cui invece dell'acqua usciva il letale Zyklon-B, un gas velenoso solitamente usato per sterminare gli insetti.

Molti deportati furono usati per esperimenti criminali, per poi essere uccisi nelle camere a gas e inceneriti nei forni crematori. Altri erano tenuti in completa schiavitù per lavorare nei campi, nelle industrie belliche o nei laboratori fino a che morte sopraggiungeva per gli stenti, la fame e le malattie. Il genocidio che la storia ha conosciuto in quell’epoca non ha eguali. Nessuno avrebbe mai pensato che l'odio e il dolore che l'uomo è in grado di infliggere ai propri simili potesse raggiungere tale efferatezza. Eppure tutto questo è realmente avvenuto. Auschwitz, come gli altri campi di concentramento erano delle strutture organizzate, gestite in piena consapevolezza da assassini nazisti, i quali che avevano premeditato a tavolino la soluzione finale che prevedeva lo sterminio di tutta la popolazione ebrea. I prigionieri erano classificati con dei simboli e dei colori che potessero far risalire subito all’estrazione sociale del deportato. Il triangolo rosso era per i prigionieri politici, quello viola per gli appartenenti alle sette religiose, il nero per le persone definite asociali, il verde per i criminali comuni, il rosa per gli omosessuali e la stella di David di colore giallo per gli ebrei. In totale furono 6 milioni le persone sterminate nei campi di concentramento durante quel drammatico periodo ricordato come l’Olocausto.

SE QUESTO E' UN UOMO

« Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi. »

Primo Levi

25 gennaio 2009

Sul problema del Consorzio delle Guardie Campestri ,presente solo Vico del PD , assente il centrodestra


Dopo oltre 70 anni, il Consorzio delle Guardie Campestri, con 1500 iscritti, rischia la chiusura per un debito accumulato di circa 300mila euro mettendo a rischio la sua stessa esistenza, oltre che l’occupazione di 10 lavoratori.
«Dell’annoso problema - scrivono in una nota stampa i rappresentanti del coordinamento cittadino del Pd - si era già discusso durante un incontro tra il sindaco del Comune di Massafra (Martino Tamburrano, ndr), gli agricoltori, il coordinatore del Pd di Massafra Vito Miccolis ed il presidente del Consorzio Antonio Izzinosa».
«Dopo questo primo incontro preliminare - prosegue la nota - il sindaco del Comune di Massafra ha deciso di convocare i parlamentari di terra jonica di entrambi gli schieramenti per trovare una soluzione all’annoso problema.
L’unico onorevole di terra jonica che ha risposto all’invito - sottolineano - è stato il deputato del Partito Democratico on. Ludovico Vico».
«Su sollecitazione del circolo cittadino del Pd di Massafra, e dopo un incontro preliminare, l’on. Ludovico Vico - si legge nel comunicato stampa - ha voluto dare il suo contributo per risollevare le sorti del Consorzio e per salvaguardare l’occupazione dei 10 dipendenti. L’ipotesi di condono avanzata in prima istanza dal primo cittadino del Comune di Massafra, non è apparsa come una soluzione praticabile, al contrario - prosegue la nota - l’on. Vico ha proposto una ipotesi di transazione con l’Inps per dilazionare i debiti accumulati, oltre che accedere ai fondi nazionali messi a disposizione dal Ministero degli Interni per garantire la sicurezza nelle campagne, fondi a cui già da tempo hanno avuto ampio accesso altre organizzazioni presenti nel versante orientale della provincia jonica.
In tal modo si potrebbe ovviare al problema e ripianare le pendenze accumulate dal Consorzio delle Guardie Campestri».
«Il Pd - evidenziano gli scriventi - è sempre attento a garantire la sicurezza nelle campagne circostanti la città di Massafra, oltre che a salvaguardare il lavoro, sarebbe molto grave che, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, 10 dipendenti rimanessero senza occupazione».
«Per questo il Pd di Massafra - incalzano - ribadisce la necessità di ridurre l’Imposta Comunale sugli Immobili sui terreni agricoli ed invita l’Amministrazione Comunale a garantire delle entrate maggiori al Consorzio delle Guardie Campestri».
«Come dimostrato dalla presenza in città dell’onorevole Ludovico Vico, unico parlamentare di terra jonica a rispondere alla convocazione del tavolo, il Partito Democratico di Massafra è sempre disponibile a discutere delle problematiche della città con tutti i suoi esponenti politici nazionali, regionali e locali, pur di trovare una soluzione efficace ed efficiente ai problemi dei cittadini; dopo aver lasciato palazzo di città, l’on. Vico, in un incontro con il Circolo locale del Pd - conclude la nota - ha dimostrato la propria vicinanza alla città di Massafra ed ha affermato che seguirà il caso, per ottenere quanto prima una risoluzione positiva».

[[massafraoggi.wordpres.com]]

22 gennaio 2009

Vito Miccolis sarà il candidato alla carica di consigliere provinciale per il Partito Democratico di Massafra

L’avvocato Vito Miccolis, Coordinatore Cittadino, sarà il candidato alla carica di consigliere provinciale per il Partito Democratico di Massafra alle elezioni provinciali di Giugno, nel collegio Massafra Centro.
Dopo un’aperta e approfondita discussione, il Coordinamento Cittadino del Pd locale ha indicato nel proprio coordinatore, proprio l’Avv. Miccolis, il futuro candidato a rappresentare il partito di Massafra alle prossime elezioni provinciali.
Nel mese di Dicembre si sono già tenute le primarie che hanno sancito la ricandidatura del Presidente uscente Gianni Florido alla carica di Presidente della Provincia di Taranto.
La partecipazione alle primarie di dicembre, a Massafra hanno espresso il loro voto ben 1500 persone, è servita a dare una validazione politica e democratica a queste elezioni, nelle quali non si potrà non tener presente quanto di buono è stato fatto dalla Giunta Provinciale di Centro-Sinistra in quest’ultimo mandato.
La Provincia guidata dalla Giunta Florido negli ultimi cinque anni ha investito in infrastrutture ed edilizia scolastica, nel dicembre scorso ha stabilizzato dei lavoratori che erano precari da oltre 30 anni ed ancora ci sono altre opere da mettere in cantiere.
Una di queste è il nuovo Liceo Scientifico di Massafra, a breve il Presidente Florido verrà nella nostra Città a mettere la prima pietra per la costruzione di questa importante struttura da tanto tempo attesa dai cittadini massafresi.
Dagli ultimi dati pubblicati appare evidente come in un contesto difficile come è quello di tutto il meridione d’Italia, la Puglia è l’unica regione che si distingue e che resiste, il tutto è esemplificativo del fatto che la Regione, le Province ed i Comuni guidati da giunte di centrosinistra stanno lavorando bene e nell’interesse dei cittadini.
L’attuale governo nazionale di Silvio Berlusconi si distingue soprattutto per la sua impostazione antimeridionale, finalizzata a mortificare tutti i possibili volani di sviluppo per il Sud, una azione su tutte l’avere privato il Mezzogiorno dei fondi per le aree sottosviluppate.
In questo contesto il Pd è tenuto a valorizzare ancor più le espressioni del governo di Centro Sinistra in Puglia oltre che tutto quello che di buono è stato fatto.
Il Pd di Massafra in quest’ultimo anno si è distinto come un partito in campo e presente, sempre vicino alle problematiche dei cittadini e teso alla loro risoluzione.
La sua azione politica è stata incentrata su tematiche sensibili quali l’urbanistica, l’ambiente, il lavoro, l’ospedale, i rifiuti e tanto altro, il tutto favorendo la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini massafresi, a fronte di tutto questo, il Coordinamento Cittadino sente quindi il dovere di mettere in campo la figura più rappresentativa di tutto il lavoro fin qui svolto, da qui nasce la candidatura dell’ Avv. Vito Miccolis.
La Destra a Massafra è in una crisi profonda perché non riesce ad esprimere un progetto collettivo della Città, c’è una evidente carenza di leadership e di progettualità, a fronte di tutto questo il Pd massafrese vuole mettere in campo la credibilità oltre che la competenza politica e l’Avv. Vito Miccolis saprà al meglio rappresentare tali valori.



Il Coordinamento Cittadino

Dalla Provincia 30 milioni per i lavori nelle scuole


Ultimati proprio in questi giorni i lavori di impermeabilizzazione dei lastrici solari al padiglione centrale dell’istituto pedagogico «Vittorino da Feltre». Sono gli ultimi interventi, in ordine di tempo, eseguiti dall’Amministrazione provinciale nelle scuole di propria competenza, vale a dire gli istituti secondari. Ma simili lavori di impermeabilizzazione sono anche in corso anche all’istituto Archita di via Pitagora ed all’istituto tecnico Pertini-Fermi di corso Italia. Il tutto per rendere al massimo funzionali le strutture destinate a scuole e garantire agli studenti le migliori condizioni di fruibilità. Nel frattempo, stanno anche per partire i lavori per la realizzazione di nuove strutture edilizie, progetti nel cassetto da parecchi anni. E’il caso del liceo scientifico di Massafra. Ma stanno anche per essere inaugurate strutture completamente rifatte: è il caso qui della palestra dell’istituto Pacinotti. Insomma, a chi accusa la Provincia di immobilismo, l’esecutivo guidato da Gianni Florido risponde evidenziando - così si legge in una nota a firma dell’assessore ai Lavori pubblici, Costanzo Carrieri - la mole di interventi posti nelle scuole, dove sono stati investiti oltre 30 milioni di euro in lavori finalizzati a ripristinare condizioni di sicurezza e vivibilità. Anzi, proprio le risposte date alle esigenze della popolazione scolastica testimonierebbero come, ereditato un patrimonio in precarie condizioni strutturali e molte volte privo delle necessarie certificazioni, il settore dell’edilizia scolastica abbia abbandonato negli ultimi anni la veste della cenerentola per intercettare, invece, gran parte dell’interesse degli amministratori. Del resto, la situazione ereditata negli anni passati con il trasferimento delle competenze dai Comuni alla Provincia richiedeva interventi massicci e decisivi, prevalentemente di messa in sicurezza degli istituti. Basti ricordare, ad esempio, i lavori effettuati prima al liceo Aristosseno e successivamente all’istituto Cabrini dove cedette parte di un soffitto che fortunatamente non causò alcuna vittima, ma solo un grande spavento. Si corse ai ripari controsoffittando le aule. Oggi, si continua ad intervenire sempre al Cabrini - dice l’assessore Carrieri -. Si sta infatti provvedendo al rifacimento dei bagni e degli spogliatoi della palestra che, dopo la bonifica dall’amianto, vede così finalmente ultimata una prima fase di lavori per una migliore fruibilità degli spazi destinati alle attività motorie. I lavori indicati nel caso del Cabrini sono stati eseguiti con il concorso della società Taranto Isola Verde ed ammontano a 150 mila euro. «Ma certamente con il bilancio 2009, in fase di predisposizione - assicura ancora Carrieri -, saranno destinate altre risorse per continuare a prestare attenzione ai problemi vari. Riteniamo che questa sia la maniera più giusta per continuare a dare risposte serie e immediate ai problemi dei nostri cittadini e non fare come chi, non avendo realizzato mai nulla di tutto questo in decenni di amministrazione pubblica, crede di poter dare pagelle agli altri». Del resto condizioni di precarietà, proprio per le eredità ricevute, sono ancora presenti in molti altri istituti scolastici.

[MARIA ROSARIA GIGANTE - Gazzetta del Mezzogiorno]

21 gennaio 2009

Raccolta rifiuti, addetti senza soldi


Addetti alla raccolta dei rifiuti di Massafra costretti nuovamente ad “implorare” lo stipendio.
I lavoratori della cooperativa “Av ve n i re ”, che dal 1° settembre 2008 ha rilevato dalla Ecologica SpA il servizio di raccolta della nettezza urbana, dopo i ritardi subiti nel ricevere la tredicesima mensilità, il 15 gennaio scorso non hanno incassato regolarmente le competenze relative al mese di dicembre. Tutto questo a poco più di un mese dalla scadenza del contratto d’appalto di sei mesi, in essere con i comuni dell’Ato Ta/1, organismo del quale fa parte il comune di Massafra.
Sulla questione è intervenuto il coordinatore cittadino del Partito democratico, Vito Miccolis, il quale evidenzia il clima d’incertezza che vivono in questi giorni i dipendenti e le loro famiglie.
«I lavoratori dell’Avvenire - dice Miccolis - vivono in una situazione di precarietà. Ormai non abbiamo più dubbi, dopo il terzo ritardo accumulato dalla cooperativa nel regolare le questioni economiche con i propri dipendenti. Il primo campanello d’allarme - ricorda Miccolis - si ebbe in occasione dei ritardi legati alla consegna della prima mensilità».
Tra lo stupore generale e le preoccupazioni delle 34 unità lavorative assorbite dalla Ecologica SpA, dello stipendio di dicembre ancora non si vista nemmeno l’ombra.
«Non credo che ci siano ancora le condizioni per rimanere meravigliati di fronte
a tali ritardi. L’Avvenire non è nuova a certi rimandi che, tra i dipendenti e le loro famiglie, generano un clima d’incertezza. Occorre fare immediatamente chiarezza su quanto sta avvenendo, anche alla luce della scadenza del contratto d’appalto, fissata per la fine di febbraio - dichiara alla Gazzetta Vito Miccolis -. I lavoratori oltre a non percepire nei tempi limite previsti le loro spettanze, vivono all’interno della cooperativa in un clima ostile. C'è la regola del ricatto: non possono lamentare nulla, in alcuna maniera. Come Pd chiediamo all’amministrazione comunale di vigilare attentamente su tutte le questioni che possono ledere la dignità dell’uomo. Inoltre - conclude Miccolis - verificare i motivi che stanno portando all’ormai consueto slittamento dello stipendio»

[Antonello Piccolo - Gazzetta del Mezzogiorno]

Bersani: «Un patto Ilva-città per il lavoro e l’ambiente»


«Il treno della produzione rallenta in aperta campagna. Se non facciamo tutti gli sforzi necessari per farlo ripartire, magari sostituendo qualche pezzo, sarà veramente difficile uscire dalla crisi». Pierluigi Bersani, ministro ombra dell’Economia, usa metafore per spiegare quanto complicato sia il puzzle della siderurgia con quell’incastro fra produzione, sicurezza sul lavoro e ambiente, che a Taranto, però, non fa mai coincidere i pezzi.
Così la città d’acciaio «necessaria» al Paese diventa «maledettamente necessaria» ora che la crisi «ha dimezzato la produzione» come lo stesso Bersani ricorda ai giornalisti. Ieri (19 gennaio) la visita all’Ilva, l’incontro in fabbrica con i lavoratori, con i quadri e i dirigenti. Accompagnato dall’onorevole Vico, dal segretario provinciale del Pd Donato Pentassuglia e dal suo vice Luciano Santoro, dal consigliere regionale Luciano Mineo, il ministro om
bra del Partito democratico è stato ricevuto dal responsabile del Personale per il Gruppo Riva, Pietro De Biase, e da Girolamo Archinà, responsabile per i rapporti istituzionali dell’Ilva.
Un «giro nelle realtà industriali italiane» quello che Bersani fa in questi giorni per non ridurre la crisi a slogan, ascoltando la voce dei lavoratori. «Gli operai sono uomini che lavorano, e respirano la stessa aria di chi vive a Taranto. Sono cittadini. Vivono il disagio della crisi. E rifiutano le semplificazioni», termine che Bersani scodella sul tavolo della conferenza stampa per vedere l’effetto che fa. Cosa sono le semplificazioni? Quali sono? La legge regionale che impone la riduzione dei limiti di diossina? L’Ilva risponde polemicamente buttandola proprio sulla semplificazione «impossibile»: l’automatico abbassamento dei livelli inquinanti sotto la soglia di un nanogrammo per metro cubo d’aria «tecnicamente impossibile», appunto, nell’arco di un anno. O, forse, la semplificazione è il referendum per chiudere l’Ilva? Bersani, apprezzando la legge regionale perché «ambiziosa ma basata su obiettivi raggiungibili», spegne i cattivi pensieri. Il ministro ombra dell’Economia pone, semmai, una postilla. Poiché, è il suo ragionamento, di fronte alla crisi un paese industrializzato come l’Italia deve difendere la propria economia, allora occorre mantenere i livelli produttivi attuali, resistendo ai due anni di recessione che sono davanti. La legge, quindi, è una chance , ma va applicata «discutendo e ragionando con l’Ilva, anche dei problemi di natura tecnica, nel contesto di un vero e proprio patto tra industria, istituzioni, comunità sociale. Un patto che tenga insieme la produzione, il lavoro sicuro, l’ambiente. La crisi - ha spiegato Bersani - è una opportunità per migliorare la siderurgia. Il Pd deve impegnarsi per quel patto,
perché il rapporto col territorio è prioritario se si vuol salvaguardare anche le esigenze industriali». La legge regionale con tre obiettivi: ridurre l’inquinamento, migliorare la compatibilità ambientale dell’azienda, far dialogare città e industria».
E quando la domanda cade sulla semplificazione scomoda, quando si allude al referendum per chiudere l’Ilva, Bersani affida ai taccuini una risposta puntuta: «Non entro nel merito della questione locale, nella quale sono coinvolti i cittadini e le istituzioni. Su industria e ambiente se ne sentono di tutti i colori. Possiamo scegliere di stare fuori o dentro il mondo industriale. Una città è legittimata a scegliere. Io so che alzare gli standard sociali e ambientali è elemento di innovazione. Sempre che si sia nell’ambito dell’esi - stente, del reale, e non si sfori nel mondo
della fantasia».

[Fulvio Colucci- Gazzetta del Mezzogiorno]

18 gennaio 2009

PIERLUIGI BERSANI A TARANTO

Lunedì 19 gennaio l'on. Pier Luigi BERSANI, Ministro dell'economia del governo ombra del PD sarà a Taranto dove avrà una fitta serie di appuntamenti.

Alle ore 15.30 l'on. Bersani incontrerà i lavoratori e i delegati, accompagnato dall'on. Ludovico Vico e alla presenza delle segreterie di FIOM, FIM e UILM, all'interno dello stabilimento ILVA.

Successivamente, alle ore 18.00 parteciperà alla manifestazione provinciale del PD sul tema: "Le proposte del PD per uscire dalla crisi" che si terrà presso il salone degli Stemmi della Provincia in via Anfiteatro a Taranto. L'iniziativa sarà coordinata da Donato Pentassuglia, Segretario provinciale del PD, interveranno l'on. Ludovico Vico e Gianni Florido, Presidente della Provincia, le conclusioni saranno tratte dall'on. Pierluigi Bersani.

Sulla presenza dell'on. Bersani a Taranto il Vice segretario provinciale del PD Luciano Santoro dichiara: "Taranto rappresenta uno dei punti più critici della grave crisi industriale e sociale che stiamo vivendo nel Mezzogiorno, per questo il PD jonico metterà al centro della propria iniziativa politica le questioni del lavoro e le proposte per fronteggiare la crisi economica; la presenza dell'on. Bersani a Taranto vuole testimoniare in maniera autorevole proprio questo impegno."

15 gennaio 2009

«Nel 2009 il Pil si contrarrà del 2%»



Previsioni fosche per l'economia italiana. «Valutiamo che, tenendo conto delle misure di sostegno alla domanda decise dal governo, il Pil si contrarrà del 2% nella media del 2009». Lo afferma Bankitalia nel suo bollettino economico sottolineando come la previsione «tiene conto della caduta, superiore alle attese, della produzione industriale nell'ultimo corcio del 2008, in particolare il dato di novembre» diffuso mercoledì.
PRODUZIONE E CONSUMI - Nel quarto trimestre dell'anno scorso l'indice della produzione industriale sarebbe caduto di circa il 6%. Nella media Nella media del 2008 il calo sarebbe stato intorno al 4%. «Si tratterebbe», rilevano i tecnici di Palazzo Koch, «di uno dei peggiori risultati dal secondo dopoguerra; l'intensità del calo è sin qui simile a quella registrata nella crisi 1974-75 in cui, dopo un anno e mezzo, la contrazione dell'attività superò cumulativamente il 20%». E per il futuro poco spazio all'ottimismo: «I sondaggi congiunturali non lasciano intravedere una ripresa dell'attività manifatturiera a breve termine». In grave difficoltà anche l'export. Le vendite italiane all'estero si contrarranno di oltre il 5% nel 2009 . La contrazione della domanda interna è destinata a intensificarsi quest'anno, riflettendo in particolare una caduta di oltre il 7% dell'accumulazione di capitale. I consumi, che rimarranno stagnanti, risentiranno meno delle condizioni cicliche avverse, grazie all'impatto favorevole della riduzione dell'inflazione sulla capacità di spesa delle famiglie.


RAPPORTO DEBITO-PIL -Il rapporto debito/Pil risale nel 2008 al 105%. Il peggioramento della congiuntura, nota la Banca d'Italia, è destinato ad avere effetti maggiori sui conti pubblici di quest'anno. La manovra di bilancio per il triennio 2009-2011 è stata integrata senza modifiche significative ai saldi programmati con la finanziaria 2009 e con il dl anticrisi che recepisce 5,6 miliardi per quest'anno. Anche il fabbisogno, ricorda il bollettino economico, nel 2008 è tornato a crescere e l'aumento rispetto al 2007 è valutabile in un punto percentuale del Pil.
INFLAZIONE - «L'inflazione al consumo diminuirà nella media del 2009 all'1,1%, per risalire all'1,4% nel 2010 riflettendo principalmente la caduta dei prezzi delle materie prime della seconda metà del 2008 e l'ipotesi di un recupero moderato nei due anni successivi» spiega ancora via Nazionale nel suo Bollettino.
INDEBITAMENTO - Le famiglie italiane sono sempre più indebitate: aumentano, anche se in misura lieve, le componenti dei prestiti bancari a medio e lungo termine e gli oneri sostenuti per il servizio del debito (pagamento degli interessi e restituzione del capitale) che hanno raggiunto l’8,3% del reddito disponibile spiega ancora la Banca d’Italia. Il rapporto tra il debito e il reddito delle famiglie, sottolinea l’istituto di via Nazionale, continua comunque a essere molto basso nel confronto internazionale: è pari a circa la metà di quello medio dell’area dell’euro e a un terzo di quelli di Usa e Regno Unito.
TREMONTI - «Torniamo al 2006, non mi sembra il Medioevo» ha detto il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti commentando la previsione del -2% del Pil 2009 fatta da Bankitalia. Tremonti ha anche spiegato che «non è la politica giusta sostenere la domanda facendo nuovo debito».
VELTRONI - Ma la risposta di Tremonti non convince il segretario del Pd Walter Veltroni che in una nota spiega: «I dati sul Pil diffusi oggi dalla Banca d’Italia dimostrano che l’Italia è in emergenza ma nonostante ciò il ministro Tremonti fa finta di nulla. Ormai è chiaro: l'Italia è in emergenza. La Banca d'Italia ci dice che crolla il Pil, al -2%, che precipitano le esportazioni, al -5%, che gli effetti della crisi sui conti pubblici si faranno sentire e che una situazione tanto grave non si vedeva dai tempi della grande crisi petrolifera. Sono numeri drammatici, come drammatica è la situazione per centinaia di migliaia di famiglie, soprattutto per i precari e per quanti rischiano il posto, per i cassintegrati, per le piccole e medie imprese». Eppure, prosegue Veltroni, «anche davanti a questi dati, il ministro Tremonti fa finta di nulla e misura il crollo del Pil sulla disastrosa performance del precedente governo Berlusconi».

14 gennaio 2009

paolo Tristani Coordinatore dei Giovani Democratici



Dopo il successo di partecipazione delle Primarie del 21 novembre 2008 si è costituito a Massafra il coordinamento dei Giovani Democratici, con l’obiettivo di discutere attivamente e in maniera propositiva di problematiche politico-sociali.Nei giorni scorsi presso la sede del PD in Piazza V. Emanuele i Giovani Democratici di Massafra hanno nominato coordinatore cittadino dell’organizzazione Paolo Tristani.
La democrazia per sopravvivere, ha bisogno della politica altrimenti il nostro Paese sarà vittima del Berlusconi di turno. Noi giovani dobbiamo interessarci alla politica perché stanno barattando il nostro presente e il nostro futuro. È necessario capire che la politica deve essere un mezzo per migliorare la società e non deve avere come fine il raggiungimento del potere – ha dichiarato il neo coordinatore".

Noi Giovani Democratici abbiamo aperto un’ampia discussione sulla politica locale e nazionale. In occasione del parere favorevole dell’Amministrazione Comunale ad una discarica di rifiuti speciali, dopo attenta discussione, ci schieriamo contro l’apertura di ulteriori discariche ritenendo che Massafra sia già fortemente segnata dall’inquinamento ambientale . Inoltre, crediamo che sia fondamentale la tutela del territorio e della salute pubblica, favorendo piuttosto l’utilizzo di risorse per migliorare ed incentivare la raccolta differenziata.Nei giorni scorsi, inoltre, è stato approvato il Decreto Gelmini in materia di università. Noi Giovani Democratici, a differenza di quanto dichiarato dai giovani del PDL, ci proclamiamo nettamente a sfavore. Le università italiane hanno bisogno di più risorse, non crediamo possibile un profondo cambiamento e un rilancio degli atenei con i pesanti tagli dei fondi decisi dal Ministro Gelmini e dal Governo Berlusconi; è ancora più grave, a nostro parere, che le poche risorse da destinare all’università vengano attinte dal Fondo delle Aree Sottosviluppate (FAS) e quindi sottratte al Sud del Paese.I GD si sentono impegnati a discutere delle problematiche dei giovani e porteranno tali riflessioni e discussioni all' assemblea Regionale del 31 Gennaio 2009 a Bari sottoponendole all'attenzione del presidente Vendola e degli ospiti che interverranno, cogliendo l'occasione per aprire il dibattito non solo a livello locale ma anche regionale allo scopo di condividere ed allargare la conoscenza e quindi la discussione al territorio e agli altri circoli dei Giovani Democratici.

Giovani Democratici- Coordinamento di Massafra

12 gennaio 2009

Dibattito con l' ON. VICO sulla Crisi Economica



LUNEDÌ 12 GENNAIO 2009

ore 18.30
presso la sede in piazza Vittorio Emanuele II
ci sarà l'incontro/dibattito con


l' ON. LUDOVICO VICO

sulla

CRISI ECONOMICA

11 gennaio 2009

IL DANNO E LA BEFFA

Il danno e la beffa, come nel più classico dei casi: la Puglia, che è uno dei maggiori produttori nazionali di energia, nel giro di un paio di anni rischia di dover pagare bollette di elettricità più care. E non per effetto delle dinamiche di mercato ma per decreto. Per decreto anti-crisi, per la precisione. Perché se le parole hanno un senso anche in questa traduzione semantica c’è un’altra declinazione della beffa. Partiamo dalla fine. Venerdì notte la commissione Bilancio e Finanze della Camera ha approvato il testo definitivo del decreto anti-crisi.
All’articolo 3 viene decisa l’abolizione del prezzo unico nazionale dell’energia e la divisione dell’Italia «elettrica» in tre macro aree: Nord, Centro e Sud (isole comprese, scelta non indifferente) non pagheranno più alla stessa maniera ma a seconda della capacità della rete. Ora il prezzo è di 90,95 euro per megawatt/h in tutta Italia.
Le famiglie e le aziende pugliesi sono destinate a pagare di più, forse anche cinque o dieci euro per mW/h a differenza del Nord dove il prezzo potrà scendere in maniera proporzionale al nostro aumento.
La formulazione burocratica di questa condizione si trova nei commi 10/5 e 10/6 dell’articolo tre. Il primo recita: «Entro 24 mesi dalla data entrata in vigore del presente decreto, il Ministro dello Sviluppo economico, su proposta del concessionario dei servizi di trasmissione e dispacciamento, può suddividere la rete rilevante in non più di tre macro-zone». Il secondo aggiunge che in mancanza di decisioni interviene per decreto il Presidente del Consiglio dei Ministri. Insomma, se il Ministro entro due anni non procede ad instaurare il nuovo regime, lo farà per decreto il premier. Una contraddizione? Tecnicamente sì. Politicamente no. Il perché lo spiega Ludovico Vico, parlamentare del Pd e componente della commissione: «Grazie ad una lunga mediazione eravamo riusciti a raggiungere un accordo su quella formulazione. Invece dopo le 22,30 i parlamentari della Lega hanno presentato l’emendamento aggiuntivo che di fatto spazza via ogni discrezionalità e impone l’abbandono del prezzo unico nazionale a favore delle macro aree. L’assurdo, in tutto questo, è che il titolo dell’articolo di legge parla di riduzione delle tariffe... Ma per chi?».
Le beffe, in questa vicenda, sono come le matrioske. Una dentro l’altra. Insomma, il discorso della rete elettrica fatto al contrario: ora il prezzo unico nazionale è una media dei costi locali, sui quali incidono le inefficienze di distribuzione dell’energia. In Sicilia la congestione delle linee fa lievitare il costo ad oltre 155 euro per mW/h invece il valore si dimezza in Emilia Romagna. Dunque il decreto mira ad una sorta di «federalismo energetico». Un prezzo troppo alto da pagare per la Puglia come spiega l’assessore regionale all’Industria, il vicepresidente Sandro Frisullo: «È pazzesco, avremmo solo da chiedere visto che siamo i secondi produttori italiani di elettricità e forniamo il grosso della produzione di energia rinnovabile e pulita. È urgente un confronto con i parlamentari pugliesi».
Tra i quali c’è anche Pietro Franzoso, parlamentare del Pdl e componente della commissione che ha approvato il testo finale. Le possibilità che intervenga una modifica sono del tutto ipotetiche. La linea del governo fino ad ora in materia di provvedimenti economici è stata di estrema blindatura: una volta messi a punto in commissione, i testi sono passati in aula a Camera e Senato spesso con il voto di fiducia per impedire allungamenti dei tempi di approvazione e stravolgimenti delle stesure originarie. Non resta che sperare e auspicare una massiccia pressione dei parlamentari di ogni schieramento. Inutile sottolineare che una bolletta energetica più pesante sarebbe un colpo mortale in una fase di crisi conclamata.

08 gennaio 2009

Un altro tassello per la riapertura dell’Ospedale di Massafra


E’ stato messo un altro tassello per la riapertura dell’Ospedale di Massafra.

Nella conferenza dei sindaci il nosocomio”Matteo Pagliari” è stato classificato quale “presidio autonomo” di primo livello insieme all’Ospedale “San Marco” di Grottaglie. Ciò significa che dovrà essere dotato delle previste discipline secondo le declaratorie tipologiche e gli standard operativi minimi , stabiliti dalla legge Regionale n.23/2008, con il riconoscimento delle strutture complesse e semplici. In pratica ritorneranno i reparti chirurgici e l’ortopedia chiusi dal centro destra. I primi cittadini della Provincia di Taranto approvando il Piano Attuativo Locale del Piano Sanitario Regionale hanno previsto che la struttura sanitaria massafrese avrà 120 posti letto. E’ un grande successo di tutti i cittadini che si sono opposti con fermezza alla Riforma Sanitaria voluta da centro destra. Nella precedente legislatura il presidente Fitto, in una calda estate, venne in città per convincerci che dovevano ormai rassegnarsi al ridimensionamento dell’Ospedale con la chiusura dei reparti chirurgici. Sembrava un utopia cambiare il suo destino. La caparbietà dell’intera città riuscì ad isolare gli amici locali di Fitto che pubblicamente e con operazioni di disturbo tentavano di fare approvare la chiusura dell’Ospedale. Noi del Partito Democratico, con il sostegno dei cittadini, abbiamo cambiato il corso della storia sanitaria locale. I soliti sciacalli della politica hanno sempre tentato di sottovalutare il nostro impegno affermando che era tutta propaganda e l’Ospedale ormai aveva il suo destino. Non ci hanno fermati ed abbiamo sollecitato tutte le forze in campo e finalmente l’Ospedale è stato salvato con il Piano Sanitario Regionale. Nonostante l’importante documento, approvato dal centro sinistra regionale, in città alcuni, sempre i soliti amici di Fitto, affermavano che i reparti chirurgici e l’ortopedia non sarebbero stati riaperti. La giunta regionale, grazie anche all’impegno dei dirigenti locali del PD, a novembre ha approvato il finanziamento di 1.700.000 euro per l’acquisto delle attrezzature delle sale operatorie ed ora arriva anche il riconoscimento della conferenza dei sindaci nell’ipotesi del Piano Attuativo Locale.
L’unica nota stonata, ancora una volta, è la posizione del sindaco di Massafra che nell’assemblea, come riportato dalla stampa locale, ha tentato di bloccare il PAL con sterili polemiche. Ormai è una costante del primo cittadino. Anche quando furono inaugurati i nuovi reparti di medicina e pediatria del Matteo Pagliari accolse l’assessore regionale, Alberto Tedesco, con una bordata di polemiche accusando il Partito Democratico di fare solo della demagogia politica. Noi del P.D. di Massafra abbiamo risposto a quelle accuse con i fatti e finalmente stiamo raccogliendo i frutti del nostro impegno. Avremmo gradito che anche il sindaco, di tutta la città, nell’assemblea provinciale avesse difeso il nostro ospedale che è patrimonio dell’intera comunità al disopra delle fazioni politiche. Non è certamente colpa del Partito Democratico se Fitto ed i suoi alleati volevano la sua chiusura ed i cittadini ci indicano come i veri difensori del nosocomio. La prossima tappa per l’apertura dell’Ospedale è il bando per l’acquisto delle attrezzature delle sale operatorie, con la certezza che l’Ospedale ha già un futuro e che politici sono sempre valutati dagli elettori

MASSAFRA 8.1.2009 Vito Miccolis
Coordinato del Partito Democratico

03 gennaio 2009

Tamburrano parla di una città che non c'è

Il centro destra, nella conferenza stampa di fine anno, ha illustrato una città che non c’è ed ha elencato solo alcuni disastri compiuti in due anni di amministrazione.
Purtroppo assistiamo ai proclami sulla stampa che non trovano applicazione. Questa amministrazione aveva sbandierato che Massafra avrebbe puntato sul turismo religioso,ma a distanza di anni il progetto è stato dimenticato, ora si punta ad enfatizzare il restauro di alcune cripte per promettere lo sviluppo della città sorvolando che Italia Nostra, l’ArcheoGruppo “E.Jacovelli”, il Gal delle Gravine e l’Associazione Terra di Puglia hanno denunciato gli scempi che si stanno compiendo, sul patrimonio della civiltà rupestre, con tale intervento. Per il Ponte di Cernera e per il Piano Regolatore Generale siamo quasi alla comicità. L’Amministrazione Provinciale ha trovato i finanziamenti per la ricostruzione del Ponte di Cernera ed ha affidato al Comune la sua realizzazione. Il centro destra aveva “strombazzato” che nel 2009 l’opera sarebbe stata completata. Fino ad ora, con molto ritardo, ha solo bandito la gara per la progettazione e da settembre le offerte, per la sua aggiudicazione, sono chiuse in un cassetto. In conferenza stampa inspiegabilmente si accusa di lassismo la Provincia.
Sul Piano Regolatore, finalmente, a distanza di mesi, gli amministratori hanno ammesso che è stato bocciato. Indimenticabile è l’intervista del sindaco che accusava il Partito Democratico di affermare falsità quando rese pubblico la non approvazione del PRG. Ora si tenta di scaricare su altri il proprio fallimento su questo importante strumento urbanistico.
Altro discorso è il cavalcavia inaugurato, con fascia tricolore al collo, da parte del primo cittadino nel febbraio del 2008 alla presenza di tutte le autorità del territorio. Fu presentato come “il ponte dello sviluppo”. Sorvoliamo sulle gravi carenze strutturali per mancanza di marciapiedi, ma non si può dimenticare che gli imprenditori sono disperati per i disagi che sta procurando alle proprie aziende. Basta chiedere cosa ne pensa l’associazione degli industriali di tale opera pubblica. Vi sono operatori economici che stanno persino pensando di spostare le proprie attività in altro luogo.
Sulla fruizione del convento di Sant’Agostino, occorre una bella faccia tosta a parlarne. Su tale contenitore culturale sono stati spesi soldi pubblici per il restauro, ma sino ad ora è stato abbandonato al degrado e occorrono altri finanziamenti per ripristinare i nuovi danni subiti. Non lo diciamo noi, ma basta andare a leggere i verbali della commissione consiliare, che qualche mese fa predispose un’ ispezione sull’importante monumento.
Tutte le altre cose riferite in conferenza stampa sono solo nuovi proclami.
La verità è che questa amministrazione di centro destra ha fallito . Aveva promesso di abbassare la pressione fiscale e tutti i cittadini nel 2008 hanno trovato nelle cartelle esattoriali l’aumento della tassa dei rifiuti. Aveva assicurato di risolvere i problemi del randagismo e dall’inizio del 2007 fino al maggio del 2008 abbiamo avuto ben 41 cittadini che hanno dovuto fare ricorso ai sanitari dell’Ospedale di Massafra dopo l’aggressione da cani randagi. A questi bisogna aggiungere coloro che, pur avendo subito lesioni, non sono andati al Pronto Soccorso locale. Ormai i cani randagi hanno invaso la città e diventano sempre più aggressivi. In alcuni casi vi sono stati persino dei danneggiamenti alle autovetture prese d’assalto dai cani . E’ facile trovare i randagi nel recinto dell’Ospedale, in piazza Garibaldi davanti al Municipio, in via Vittorio Veneto innanzi al Comando della Polizia Municipale, in piazza Vitt. Emanale,il salotto della città. Aveva assicurato un’ oculata amministrazione ed ha fatto esplodere i costi della politica. Aveva promesso di essere attenta all’ambiente, ma ha approvato l’ennesima discarica e sta facendo diventare Massafrail distretto dei rifiuti”, invece di puntare alla valorizzazione della Civiltà Rupestre.
Il centro destra nella conferenza stampa ha assicurato ai cittadini che la nuova discarica approvata servirà solo per smaltire divani ed elettrodomestici, ma perché non viene pubblicato sul sito del Comune di Massafra o quello del sindaco Tamburrano tutto il progetto?In questo modo i cittadini potranno scoprire chi disinforma e se questi amministratori “modello” meritano il consenso della città.
Il Partito Democratico chiede agli amministratori locali di uscire dal Palazzo e di scoprire i veri problemi della città. Di certo non si possono lasciare i cittadini in questa situazione di allarme rosso.
MASSAFRA 3.1.2009 Vito Miccolis

Tesoro, in rosso i conti pubblici: dato peggiore dal 2005


Il 'rosso' dei conti pubblici segna quasi un raddoppio. Il fabbisogno, che misura il saldo di cassa tra le entrate e le uscite del 2008, balza a 52,9 miliardi dai 29,5 miliardi segnati a fine 2007. Il risultato finale (+79,3% rispetto all'anno precedente) e' peggiore anche delle previsioni, che a settembre il Governo aveva indicato a 45,2 miliardi nella Relazione Previsionale e Programmatica. Per il ministero dell'Economia i conti registrano l'effetto della crisi e delle necessarie politiche anticicliche. E - assicura il Tesoro - l'effetto sul deficit dovrebbe avere un impatto sostanzialmente marginale.
Per trovare un dato peggiore del fabbisogno annuale bisogna tornare al 2005 (sempre governo Berlusconi), quando il deficit si attesto' sui 59,3 miliardi .




AUMENTA IL NUMERO DEI PRECARI


Cresce il numero dei precari in Italia: secondo un'analisi della Cgia di Mestre a fine settembre erano 2.812.700, il 16,9% in più di 5 anni fa. Dati alla mano sono più numerosi al Sud (anche in virtù dei molti lavori stagionali): 940.400 pari al 33,4% del totale. I precari sono il 12% del totale degli occupati e il loro aumento, in un lustro, è cinque volte di più dell'incremento registrato dai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (+3,1%).

[[TG FIN]]

02 gennaio 2009

SETTIMO CAPODANNO NEI PREFABBRICATI, Si dimettono i Sindaci dei Comuni terremotati contro il Governo.


Il Pd alla regione Molise chiede la sostituzione del Commissario straordinario per la ricostruzione nel Molise, il Presidente della regione Michele Iorio (PDL), perché' "e' stato un fallimento". Dopo le dimissioni presentate, questa mattina, da 13 sindaci del 'cratere', il capogruppo Michele Petraroia esprime "solidarietà'" alla lotta dei primi cittadini molisani e pugliesi, per "protestare contro l' inerzia del governo Berlusconi, la mancata assegnazione dei fondi per completare la ricostruzione e a favore di un trattamento per la restituzione dei contributi identico a quello accordato dallo Stato per Umbria, Marche, Piemonte e Sicilia". Petraroia giudica il commissario delegato "incapace a difendere le ragioni del Molise" e responsabile di una gestione che "ha offerto piu' di un messaggio sbagliato alla comunita' nazionale". L'esponente di minoranza invita il governo ad assegnare direttamente al Capo della protezione civile, Guido Bertolaso "la reponsabilita' di ricostruire la prima ed unica casa a oltre duemila famiglie terremotate molisane costrette a trascorre il settimo Capodanno in alloggi provvisori e prefabbricati di legno". Sollecitando la legge sulle modalità' di restituzione dei contributi, Petraraia invita le istituzioni e tutte le componenti sociali a "non lasciare soli i sindaci nella mobilitazione". "Uniamoci a loro - conclude - e sosteniamo insieme, a Roma, le ragioni del Molise, ricordando all’onorevole Berlusconi, deputato eletto nel Molise, di non discriminarci".


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